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    Attentato a Rosarno, incendiati i mezzi della nettezza urbana

     

    Attentato a Rosarno, incendiati i mezzi della nettezza urbana

    22 giu 16 Nove mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti urbani sono stati incendiati la scorsa notte a Rosarno. I mezzi, che erano parcheggiati in un'area di stoccaggio nella periferia del centro del reggino, erano di proprietà della "Camassa Ambiente", la società pugliese che ha in appalto il servizio di raccolta dei rifiuti in vari centri della Piana di Gioia Tauro. Sull'episodio hanno avviato indagini i carabinieri che, al momento, riguardo il movente, non escludono alcuna ipotesi. I danni, secondo una prima stima, ammontano a circa 200 mila euro. Per entrare nell'area in cui erano parcheggiati i mezzi, gli attentatori hanno forzato la serratura della porta d'ingresso. I mezzi sono stati dapprima cosparsi con liquido infiammabile e poi incendiati. Le indagini mirano in primo luogo ad accertare se obiettivo dell'attentato sia la "Camassa Ambiente" o, indirettamente, il Comune di Rosarno dove, dalle ultime elezioni comunali, si è insediato un nuovo sindaco, Giuseppe Idà, eletto con una lista civica. La "Camassa Ambiente" gestisce il servizio di raccolta di rifiuti, oltre che a Rosarno, a San Ferdinando, Cinquefrondi e San Giorgio Morgeto.

    "Non so se sia stato un atto contro l'Amministrazione comunale. Certo, fa pensare che l'attentato incendiario sia stato compiuto alla vigilia del primo Consiglio comunale in programma questa sera in piazza". Lo ha detto all'ANSA il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, in relazione all'attentato in cui la scorsa notte sono stati danneggiati nove mezzi della "Camassa ambiente", l'impresa che gestisce nel centro della Piana di Gioia Tauro il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. "Su quanto é accaduto - ha aggiunto Idà - stanno lavorando gli inquirenti ed anch'io aspetto di saperne di più". Il sindaco di Rosarno stamani è stato convocato dal prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino. Idà, inoltre, sarà sentito nel corso di una riunione del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica convocata per lunedì dallo stesso prefetto Sammartino. Mi auguro - ha detto ancora il sindaco - che si faccia piena luce sull'attentato. Mi rivolgo, inoltre, ai miei concittadini ai quali lancio un appello affinchè se qualcuno ha visto qualcosa parli e denunci. Io, per il momento e per quanto mi riguarda, non posso far altro che condannare con tutta la forza che ho quanto è accaduto. Un episodio che mette in ginocchio una società che svolge un servizio essenziale per i cittadini di più comuni". Sull'attentato é intervenuto anche Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi, che é uno dei comuni in cui la "Camassa ambiente" svolge il servizio di raccolta dei rifiuti. "Condanniamo - ha detto Conia - l'episodio accaduto a Rosarno. Un atto tanto grave quanto vile che colpisce non solo la società ed i lavoratori, ai quali va tutta la nostra solidarietà, ma anche i Comuni ed i cittadini. Atti criminali e indegni che vanno combattuti con tutte le nostre forze. Dobbiamo liberare la nostra terra da chi la violenta e la rende schiava".

    "Il perdurare degli episodi criminali che colpiscono rappresentanti delle istituzioni, beni pubblici e privati, provoca indignazione e rabbia". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale, Arturo Bova. "La violenza intimidatrice - aggiunge - stavolta ha distrutto gli automezzi di un'impresa impegnata nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nei comuni di Rosarno e San Ferdinando, impedendo nei fatti il servizio di raccolta con evidente danno per i cittadini. Venerdì 24 giugno si incontreranno a Polistena alla marcia organizzata dal movimento 'Avviso Pubblico' migliaia di cittadini ed amministratori locali non solo per protestare fermamente contro la logica e l'agire mafioso, ma per ribadire con forza il rifiuto delle nostre popolazioni contro chi pervicacemente insiste a minacciare, incendiare e talvolta uccidere chi desidera e pretende una vita normale e serena". "La Calabria tutta - dice ancora il presidente Bova - ha bisogno di un nuovo rinascimento e di riprendere il cammino della giustizia sociale e del bene comune, marcando le distanze da affaristi di ogni specie e da quanti credono che le istituzioni siano buone solo per fare soldi in maniera illegale facendo così pagare a tutta la popolazione i costi di decisioni scellerate che impinguano le tasche di criminali e di corrotti senza risolvere i problemi".

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