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    Rapporto Ecomafie, Calabria seconda per illegalità. Aumentati reati contro il mare

     

    Rapporto Ecomafie, Calabria seconda per illegalità. Aumentati reati contro il mare

    17 giu 16 La Calabria è al secondo posto nella classifica nazionale dell'illegalità nel ciclo dei rifiuti nel 2015, con 487 infrazioni accertate, 505 denunce e 177 sequestri. E' quanto emerso, è scritto in una nota, dalla presentazione del rapporto Ecomafia 2015 nell'ambito della seconda giornata di "Trame" festival a Lamezia Terme cui hanno partecipato il direttore nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, il vicepresidente di Legambiente Calabria Andrea Dominijanni ed il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho. I relatori, discutendo sugli effetti della nuova norma sugli ecoreati, entrata in vigore il 19 maggio del 2015 hanno messo in evidenza il travagliato iter. "E' stata - ha detto Ciafani - una maratona lunga ben 21 anni. Da quando nel 1995 è stata istituita una Commissione Eco Mafia. Tanti sono stati i disegni di legge presentati, tutti naufragati nel nulla a causa delle pressioni esercitate soprattutto da Confindustria sul parlamento. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta. I sei nuovi ecoreati del Codice penale sono: inquinamento, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale radioattivo, impedimento del controllo e omessa bonifica. Le pene sono molto importanti; i tempi di prescrizione raddoppiano ed è prevista una lunga serie di aggravanti, tra cui quelle per lesione, morte, ecomafia e corruzione, e si possono eseguire le confische dei beni (anche per equivalente) in caso di condanna. La legge prevede anche sconti di pena per chi si adopera a bonificare in tempi certi. Sono previste anche sanzioni severe come la responsabilità giuridica delle imprese". De Raho, dopo aver sottolineato che "in questa legislatura si sono create le condizioni mai create prima, nonostante l'ostracismo di Confindustria" ha voluto precisare che "questa legge non è contro le imprese, ma è uno strumento imprescindibile per tutelare il nostro territorio e la nostra salute. Se questa legge fosse stata approvata negli anni '90 non avremmo assistito ai disastri ambientali che conosciamo molto bene, Taranto, Bagnoli, Terre dei fuochi". Nei primi otto mesi di applicazione della legge, ha sostenuto Ciafani, "sono stati accertati 947 ecoreati, denunciate 1.185 persone e sequestrati 229 beni per un valore di 24 milioni. In 118 casi, è stato contestato il delitto di inquinamento; mentre per 30 volte il disastro ambientale". I relatori hanno convenuto che la legge sugli ecoreati è soltanto un primo passo e c'è ancora molto da fare per tutelare il territorio e la salute dei cittadini italiani. "Nonostante l'assenza della politica nazionale e regionale - ha detto Dominijanni - l'atteggiamento dei cittadini è cambiato. Ora c'è una nuova sensibilità sugli ecoreati. E i comuni sono molto attenti alla raccolta differenziata. Che significa legalità".

    Reati contro il mare aumentati del 27%. Sono aumentati del 27% in un anno i reati a danno del mare, con due infrazioni e mezzo per ogni chilometro di costa. In testa c'è il settore della pesca illegale, con 6.810 reati accertati, seguita da cattiva depurazione e scarichi illeciti con 4.542 infrazioni; mentre sono 4.482 le infrazioni legate al ciclo illegale del cemento, soprattutto per abusivismo edilizio costiero. Questi i numeri del nuovo rapporto di Legambiente 'Mare monstrum', presentato in occasione della partenza di Goletta Verde 2016, che salpa domani da Genova per eseguire un check-up del mare italiano contro l'inquinamento, gli ecomostri e la cattiva gestione delle coste. Secondo il rapporto ''la situazione è critica'' stando ai dati relativi all'aumento del 27% dei reati che ''le forze dell'ordine e le Capitanerie di porto hanno intercettato nel corso del 2015''; il numero delle persone denunciate è salito da 18.109 a 19.614; i sequestri sono stati 4.680, contro i 4.777 del 2014. Stando al rapporto, ''il 52,4% degli illeciti si concentra nelle regioni del Sud, anche classificabili come quelle 'a tradizionale presenza mafiosa': Campania, Sicilia, Calabria e Puglia''. Secondo il rapporto, la classifica degli illeciti vede la Campania al primo posto (con 3.110, il 16,8% del totale, 6,6 per km di costa) che svetta anche per 'cemento illegale' (quasi 20% reati); seconda la Sicilia (3.021 reati, 16,4%); al terzo posto il Lazio (1.920). Seguono quindi Calabria (1.838 illeciti) e Puglia (1.701). Sempre Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Lazio guidano la classifica dei reati legati all'inquinamento delle acque che insieme arrivano al 57,5% degli illeciti nazionali. La top 5 dell'abusivismo edilizio di quest'anno, osserva Legambiente, ''vede accanto agli scheletri di Pizzo Sella a Palermo, il villaggio di Torre Mileto a Lesina (Fg), lo scheletro dell'Aloha Mare ad Acireale (Ct), le 35 ville nell'area archeologica di Capo Colonna a Crotone, e le case abusive dell'Isola di Ischia''. Per questo, osserva la presidente di Legambiente, Rossella Muroni, ''approvare al più presto la legge sugli abbattimenti degli ecomostri, che giace in Parlamento dal 2012, è una priorità per il nostro Paese''. Tante le tappe dell'imbarcazione anti-illegalità Goletta Verde: da Genova a Porto Venere, all'Isola d'Elba, Ostia, Terracina, Ischia, Pollica, Marina di Camerota, Sapri, Maratea, Cetraro, Villasimius, Cagliari, Favignana, Ustica, Barcellona Pozzo di Gotto, Castro, Bisceglie, Lesina, Termoli, Vasto, Ancona, Senigallia, Ravenna, Porto Levante, Venezia; e infine Grado, ultima tappa del viaggio a Ferragosto.

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