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    Demoskopika: In Calabria calano i fallimenti e pil cresce dello 0.7%

     

     

    Demoskopika: In Calabria calano i fallimenti e pil cresce dello 0.7%

    16 giu 16 La Calabria riaccende i motori dopo otto anni. Nel 2015 il prodotto interno lordo regionale cresce dello 0,7% rispetto all'anno precedente. Tornati a diminuire anche i fallimenti: -5,2 per cento. Stabile l'occupazione, in lieve diminuzione il tasso di disoccupazione. E' quanto rileva una Nota breve sull'andamento dell'economia in Calabria realizzata dall'Istituto Demoskopika secondo la quale sono "confermate le previsioni Demoskopika-Bcc Mediocrati dell'indice di fiducia delle imprese che nel 2015 ha raggiunto il valore più alto dal 2007". Il 2015, secondo l'istituto, "potrebbe rappresentare il giro di boa per il sistema economico calabrese. I principali indicatori macro e micro economici rilevabili da fonti ufficiali (Istat, Istituto Guglielmo Tagliacarne, Unioncamere e Cerved) confermano la ripresa economica prevista dall'indice di fiducia delle imprese, diffuso annualmente da Demoskopika e Bcc Mediocrati. Nel 2015, l'indice di fiducia generale, infatti, ha guadagnato 17,5 punti rispetto al 2014 facendo registrare il miglior risultato dall'inizio della crisi pari a 79,5 punti. Otto gli indicatori monitorati, da oltre un decennio, attraverso l'opinione e le aspettative di centinaia di imprenditori: investimenti, disponibilità di credito, occupazione, fatturato, liquidità, situazione del settore economico di appartenenza e situazione economica regionale". "La Calabria - afferma il presidente dell'Istituto Demoskopika Raffaele Rio - ha riacceso i motori. Il sistema imprenditoriale si sta impegnando gradualmente per spezzare i lacci ed i lacciuoli che hanno frenato, per quasi un decennio, la ripresa economica tenendo imbrigliato il tessuto produttivo calabrese nella morsa della crisi. I 'capi d'impresa' oltre a nutrirsi di aspettative e di buoni propositi sembra abbiano individuato gli anticorpi giusti per fronteggiare, da un lato, l'inviluppo e, dall'altro, per avviare una stagione di ripresa delle proprie strategie di crescita aziendali. Un ritrovato entusiasmo che necessita, ora più che mai, del sostegno concreto e operativo da parte delle istituzioni. A partire da un utilizzo costante, adeguato e, soprattutto, accelerato delle risorse comunitarie". Nel 2015, secondo l'Istituto, prosegue il miglioramento dell'indice di fiducia generale che dopo il notevole incremento del 2014 (+21,1 punti) guadagna ancora 17,5 punti passando dal 62 al 79,5, il miglior risultato registrato dall'indicatore dal 2007. I singoli indicatori, pur se con diversa intensità, segnano tutti un miglioramento: investimenti (+23,6 punti), situazione economica regionale (+23,2 punti), occupazione (+17,4 punti), disponibilità di credito (+16,1 punti), fatturato (+14,9 punti) e liquidità (+14,8 punti). La rilevazione delle aspettative e del clima di fiducia delle imprese cosentine, per l'anno 2015, avviene attraverso il consueto indicatore, l'indice di fiducia, come sintesi delle previsioni fornite dagli imprenditori rispetto ai principali fattori congiunturali, che insieme, consentono di fornire una lettura più dettagliata dell'evoluzione economica del territorio. Nel 2015, secondo le ultime stime Unioncamere-Istituto Tagliacarne, il valore aggiunto complessivo calabrese registra un incremento dello 0,7% superando la soglia dei 29 miliardi di euro, in linea con la crescita del Mezzogiorno, +0,8%, ma inferiore a quella media nazionale, pari a 1,3%. Un risultato positivo, afferma Demoskopika, che interrompe il periodo della significativa contrazione del prodotto interno lordo regionale che ha caratterizzato gli anni della crisi. I segnali di ripresa trovano ulteriore evidenza anche nell'andamento del valore aggiunto pro capite che si attesta a 14.685 euro per abitante a seguito di un incremento dello 0,8%, in linea con le variazioni dell'Italia (+1%) e del Mezzogiorno (+0,9%) rispettivamente con valori superiori pari a 16.047 euro e 24.107 euro. L'analisi del mercato del lavoro locale si basa soprattutto sui principali indicatori dell'occupazione, effettuando un confronto rispetto alle dinamiche nazionali. Dall'analisi degli ultimi dati Istat, emerge che il tasso di occupazione in Italia è in lieve salita (dal 55,7% del 2014 al 56,3% del 2015), mentre per la Calabria risulta pressoché stazionario (dal 39,3% del 2014 al 38,9% del 2015). Importante, però, evidenziare, afferma l'Istituto, che il differenziale tra gli indicatori delle due ripartizioni territoriali è incisivo evidenziando una situazione occupazionale che nel Mezzogiorno continua ad essere critica. Anche l'analisi del tasso di attività mostra limitate variazioni, in quanto risulta in stazionarietà sia l'andamento nazionale nell'ultimo anno (dal 63,9% del 2014 al 64% del 2015) che quello calabrese (dal 51,5% del 2014 al 50,7% del 2015). Tuttavia nel territorio regionale si registra una contrazione, pur se lieve, del tasso di disoccupazione pari a -0,5 punti passando dal 23,4% del 2014 al 22,9% del 2015, in linea con il dato nazionale (dal 12,7% del 2014 all'11,9% del 2015). Nel 2015, elaborando i dati Cerved, Demoskopika rileva come diminuisce del 5,2% il numero delle imprese fallite rispetto al 2014. Una tendenza positiva, registrata nell'ultimo biennio, che in valore assoluto certifica l''uscita di scena" di 17 imprese in meno nell'arco temporale considerato: si passa dai 327 fallimenti del 2014 ai 310 fallimenti del 2015. Un trend confermato anche confrontando il primo trimestre 2016 con il trimestre dell'anno precedente: meno 17% delle imprese calabresi che hanno dichiarato il default con una tendenza superiore al dato del Mezzogiorno, pari a meno 9,7 punti percentuali.

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