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    Rapporto Bankitalia su economia calabrese: timidi segnali di ripresa ma cala occupazione

     

    Rapporto Bankitalia su economia calabrese: timidi segnali di ripresa ma cala occupazione

    16 giu 16 L'economia calabrese nel biennio 2014-15 si è stabilizzata e registra timidi segnali positivi nella crescita. E' quanto è emerso dall'ultimo rapporto della Banca d'Italia sulle economie regionali, che per quanto concerne la Calabria è stato presentato a Catanzaro nel corso di un incontro con la stampa. "Possiamo parlare di timidi segnali positivi - ha detto il direttore della filiale calabrese Sergio Magarelli - ma non di avvisaglia di ripresa, una ripresa che passa necessariamente dalla crescita di alcuni settori". I segnali positivi evidenziati dal rapporto riguardano le famiglie, i consumi - che nel 2015 sono cresciuti - il credito erogato alle famiglie e la ripresa del turismo. "Questo - ha sostenuto Magarelli - non può farci partire con prematuri entusiasmi. La situazione è grave, densa di deficienze strutturali e carenze infrastrutturali che sono sotto gli occhi di tutti". Per assistere quello che è stato definito "il malato Calabria", secondo quanto emerso dall'analisi economica, focalizzarsi sui livelli occupazionali - anche quest'anno in diminuzione - è la strategia da perseguire per evitare di perdere l'evidente treno della ripresa condannando definitivamente la regione. Quanto alle cause che frenano l'economia, per gli esperti, prima fra tutte va annoverata la 'ndrangheta. "L'eliminazione della catena perversa costituita dall'intreccio della criminalità organizzata con i fenomeni corruttivi che si avvalgono dell'usura, del sommerso, del non rispetto della legalità - è stato detto - porrebbe certamente le basi per una ripartenza definitiva".

    Cala occupazione. Dopo una stasi registrata nell'anno precedente, l'occupazione nel 2015 torna a scendere in Calabria. Nonostante un timido segnale positivo registrato in generale nell'economia calabrese, che ha visto una crescita del Pil dello 0,1%, il mercato del lavoro non accenna ad uscire, neanche minimamente, dalla crisi. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto sull'economia calabrese della Banca d'Italia che ha evidenziato come gli occupati siano diminuiti dell'1,4%. La riduzione ha riguardato sia gli uomini (-1,6%) che le donne (-1,1%) ed ha interessato tutti i settori tranne quello dell'agricoltura. L'occupazione è scesa significativamente per i giovani tra i 15 ed i 34 anni (-7,7%), è rimasta stabile tra gli individui tra i 35 e i 54 anni, mentre è continuata a salire per i lavoratori di oltre 55 anni. Gli occupati sono calati tra i soggetti con la sola licenza media. Il calo ha riguardato soltanto i lavoratori dipendenti, mentre gli autonomi sono aumentati del 3,9%. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 22,9%. La quota di giovani calabresi tra i 15 ed i 34 anni che non lavorano, non studiano e non seguono un percorso di formazione per il lavoro, i cosiddetti Neet, è stata del 43,1%.

    Attenuata crisi edilizia. La crisi del settore delle costruzioni e delle opere pubbliche, per quanto riguarda la Calabria, si é attenuata. É quanto emerge dal rapporto della Banca d'Italia sulle economie regionali presentato oggi a Catanzaro. L'uscita dal mercato degli operatori, si rileva ancora nello studio, è però proseguita. Per quanto riguarda il settore delle opere pubbliche, il numero di nuove gare d'appalto in Calabria, nel corso del 2015, è stato pari a 1.163, con un calo del 18,4% rispetto all'anno precedente. Nel comparto privato la presenza di un elevato numero di case invendute ha continuato a frenare la costruzione di nuove abitazioni. S'interrompe invece, il calo delle transazioni di immobili residenziali, anche se l'andamento di questo settore in Calabria è peggiore rispetto al resto del Paese. Le compravendite sono diminuite nei capoluoghi di provincia ad eccezione di Catanzaro, mentre sono aumentate negli altri. I prezzi delle case nella regione, infine, permangono su livelli significativamente inferiori rispetto alla media nazionale.

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