NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Immigrato accoltella CC, che lo spara, e muore

     

    Immigrato accoltella CC, che lo spara, e muore

    08 giu 16 Un extracomunitario ha accoltellato un carabiniere che ha reagito sparandogli con la pistola di ordinanza ed uccidendolo. E' successo nella tendopoli di San Ferdinando, che nel periodo invernale ospita migliaia di extracomunitari impegnati nella raccolta delle arance nella piana di Gioia Tauro. Il militare è intervenuto insieme ad un collega per sedare una lite tra due extracomunitari. Uno dei due ha estratto un coltello e lo ha ferito ed il militare ha reagito. Sul posto è intervenuto il procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza ed i vertici del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria. Gli investigatori stanno ricostruendo la dinamica del fatto, accaduto da pochi minuti. Secondo una prima ricostruzione, sembra che i due extracomunitari stessero litigando perché uno aveva cercato di derubare l'altro. Sono stati avvertiti i carabinieri, che hanno inviato sul posto una pattuglia. Quando i militari sono intervenuti per cercare di riportare la calma, uno dei due extracomunitari ha dato in escandescenze tirando fuori un coltello e aggredendo il militare, che è rimasto ferito. Il carabiniere ha reagito estraendo la pistola e sparando un colpo che ha ucciso l'uomo.

    Carabiniere ferito ad occhio e braccio, un altro mandibola fratturata. Sarebbe stato raggiunto da almeno 3 coltellate, che lo hanno ferito ad un occhio e ad un braccio, il carabiniere che nella tendopoli di San Ferdinando ha reagito all'aggressione di un immigrato sparando un colpo con la pistola di ordinanza che ha ucciso l'uomo. Di quest'ultimo, al momento, si sa solo che sarebbe del Mali. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo, prima di accoltellare il carabiniere, avrebbe dato in escandescenze minacciando con lo stesso coltello altri immigrati che vivono nella tendopoli. Oltre al militare ferito da almeno tre coltellate ad un occhio e ad un braccio, c'è anche un collega rimasto ferito nella colluttazione nata con l'immigrato nel tentativo di immobilizzarlo, che ha riportato la frattura della mandibola.

    Cinque punti di sutura. Ha subìto una ferita al volto per la quale é stato necessario applicargli cinque punti di sutura il carabiniere aggredito da un immigrato del Mali e che poi ha sparato, uccidendolo, con la sua pistola d'ordinanza per difendersi. Il carabiniere é stato portato nell'ospedale di Gioia Tauro. Successivamente il militare é stato dimesso dall'ospedale. Nessuna conseguenza, invece, per l' altro militare ferito.

    CC aggredito più volte prima dello sparo. Ha aggredito più volte carabinieri e poliziotti intervenuti per sedare una lite iniziata poco prima, tentando di colpire una seconda volta un carabiniere dopo averlo già accoltellato, il cittadino del Mali morto oggi dopo che il militare gli ha sparato con la pistola d'ordinanza. L'uomo, subito soccorso, è stato portato immediatamente nell'ospedale di Polistena dove è morto in tarda mattinata. É questa la ricostruzione fatta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e dalla Procura di Palmi di quanto avvenuto nella tendopoli di San Ferdinando. Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte tra vari immigrati presenti al fatto, Sekine Traore, 27 anni, del Mali, armato di un coltello da cucina con lama seghettata, mentre era in una tenda ha aggredito per futili motivi ancora poco chiari, forse per la richiesta di una sigaretta, un cittadino del Burkina Faso, ferendolo all'avambraccio destro, e poi ha aggredito un cittadino di nazionalità ghanese, tentando di rapinarlo del borsello contenente 250 euro. Le due vittime sono riuscite a fuggire, mentre altri extracomunitari hanno chiamato i carabinieri. I militari della pattuglia arrivati poco dopo hanno cercato di parlare con Traore, rassicurandolo e cercando di riportarlo alla calma. L'uomo, tuttavia, in evidente stato di alterazione psicofisica, ha continuato a brandire il coltello colpendo più volte le pareti della tenda e cercando di fare altrettanto con chiunque cercasse di avvicinarsi. Sul posto è giunta un'altra pattuglia dei carabinieri ed una della polizia. Ogni tentativo di riportare alla calma Traore, però, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è risultato vano. L'uomo, dopo avere lanciato delle pietre contro carabinieri e agenti, si è avventato contro un militare ferendolo con il coltello al volto, all'altezza dell'occhio destro. Gli altri esponenti delle forze dell'ordine sono riusciti ad allontanarlo, ma nonostante questo, l'uomo si è scagliato ancora una volta contro il militare già ferito al viso che a quel punto ha estratto la pistola d'ordinanza sparando un colpo che ha raggiunto Traore all'addome. Cinque tra carabinieri e poliziotti hanno subìto lesioni varie.

    Procura indaga per legittima difesa. "Il carabiniere che ha ucciso l'immigrato dovrà essere iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto a garanzia dei diritti della difesa, in relazione all'autopsia che sarà eseguita sul corpo della vittima, ma il quadro che si delinea é di una legittima difesa da parte del militare". Lo detto all'ANSA il Procuratore della Repubblica di Palmi, Ottavio Sferlazza, in relazione all'episodio accaduto nella tendopoli di San Ferdinando, dove un carabiniere ha ucciso con un colpo di pistola un immigrato del Mali, Sekine Traore, di 27 anni, che lo aveva aggredito ferendolo con una coltellata alla testa. "C'é stato da parte dell'immigrato, secondo la nostra ricostruzione basata sulle testimonianze delle persone presenti - ha aggiunto il Procuratore - un atteggiamento inizialmente intimidatorio nei confronti del carabiniere e poi concretamente aggressivo, con una coltellata che ha raggiunto il militare al volto. Il carabiniere ha anche tentato inutilmente di ricondurre l'immigrato alla calma".

    Sindaco Rosarno: Intervenga Alfano. Il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, facendo riferimento all'uccisione di un immigrato da parte di un carabiniere, chiede l'intervento del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, per risolvere i problemi legati alla tendopoli di San Ferdinando, comune limitrofo a Rosarno. "Il migrante - afferma Idà - è morto in circostanze che probabilmente si sarebbero potute evitare. E questo mi addolora profondamente. Sulla dinamiche non mi esprimo. Saranno le indagini ad accertare quanto é accaduto. Ho il dovere, però, di porre il tema dei migranti ospiti nelle tendopoli di Rosarno e San Ferdinando. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: dopo la rivolta del 2010 e la rissa di oggi sfociata in una tragedia, dobbiamo mettere un punto a questa storia. Il problema è nazionale e noi, da soli, non ce la facciamo: abbiamo bisogno, e spero di incontrarli al più presto, del ministro Angelino Alfano e del premier Matteo Renzi". "L'intervento del Premier e del Ministro Alfano - aggiunge il sindaco Idà - si rende necessario affinché Rosarno non sia più considerato uno sgabuzzino dove ammassare la povera gente che scappa dal proprio Paese". "Nella campagna elettorale appena conclusa - dice ancora il Sindaco di Rosarno - ho ripetuto più volte che accogliere non significa ammassare in campi abbandonati centinaia di persone. Non è dignitoso per loro, che vengono in Italia in cerca di un futuro migliore, e non lo é per la comunità che li ospita. Questa non è ospitalità e a Rosarno, in alcuni periodi dell'anno, siamo al collasso". "Agli agenti intervenuti per sedare la lite - conclude Idà - va la mia totale solidarietà e li ringrazio per il lavoro che svolgono ogni giorno".

    Rafforzate misure di vigilanza nella tendopoli. Sono state ulteriormente rafforzate le misure di vigilanza e sicurezza nella tendopoli di San Ferdinando, dove stamattina un carabiniere ha ucciso con un colpo di pistola un immigrato che, armato di coltello, lo aveva aggredito. La decisione é stata presa in serata nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocata dal prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, dopo quanto é accaduto oggi nella tendopoli. Per domani lo stesso prefetto Sammmartino ha convocato un'altra riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica alla quale sono stati invitati a partecipare il Presidente della Regione Calabria, il sindaco di Rosarno ed il Commissario del Comune di San Ferdinando, ente commissariato dall'ottobre del 2014. "Domani - ha detto all'ANSA il prefetto Sammartino - faremo un ulteriore punto della situazione in cui si trova la tendopoli e valuteremo, insieme ai rappresentanti istituzionali che abbiamo invitato, le iniziative urgenti da adottare per risolvere una situazione che sta raggiungendo livelli di gravità assolutamente intollerabili, come dimostra quanto é accaduto oggi".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità
Elezioni


    Facebook
 Ultime
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore