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    Aperto anno giudiziario a Reggio Calabria: Giustizia non più vista come riferimento

     

    Aperto anno giudiziario a Reggio Calabria: Giustizia non più vista come riferimento

    Fiorenza Frebi30 gen 16 La giustizia veine sempre meno considerata come riferimento dagli italiani. Questa l'amara considerazione della presidente facente funzioni della Corte d'appello di Reggio Calabria Fiorenza Freni (nella foto a destra), che ha aperto il nuovo anno giudiziario al posto del nuovo presidente, Luciano Gerardis, che è stato nominato dal Csm solo alcuni giorni fa. "Il fascicolo - ha sottolineato Fiorenza Freni - non può essere considerato qualcosa da definire al più presto per fini statistici, ma in esso è racchiusa la domanda di giustizia di un nostro simile che lamenta la violazione di un diritto, ovvero di una comunità che vuole e che ha diritto di vivere e lavorare con dignità, al riparo da violenze e soprusi, nel proprio territorio. Spetta a ciascuno di noi, come ha ricordato il Capo dello Stato, testimoniare le doti che i cittadini si aspettano di trovare: professionalità, dedizione, credibilità, autorevolezza, senso di responsabilità". Fiorenza Freni, inoltre, ha auspicato che le "recenti innovazioni introdotte generino comportamenti virtuosi ed un radicale mutamento di mentalità nella gestione della res litigiosa, grazie all'attività dell'Avvocatura chiamata a svolgere un ruolo di protagonista del complessivo miglioramento del sistema". Sul versante della giustizia penale, Fiorenza Freni ha detto che "non sono stati raggiunti risultati apprezzabili in termini di deflazione e di accelerazione: il processo resta macchinoso, articolato per qualsiasi tipo di illecito sui tre gradi del giudizio, con procedure estremamente complicate, che dilatano oltre ogni misura i tempi del processo e non rendono conveniente il ricorso ai riti alternativi, stante la prospettiva di giungere alla prescrizione del reato per i tempi oltre modo lunghi del giudizio ordinario. In vero anche in questo settore il grosso nodo è la lungaggine dei processi. Consequenziale, è la prescrizione dei reati. La ragionevole durata del processo, però, deve assicurarsi non solo a tutela dell'imputato ma anche della parte offesa". Per stringere i tempi del processo, la presidente Freni, ha proposto "l'estensione a tutti i reati della disciplina contenuta nell'art. 190 bis cpp per evitare un enorme dispendio di tempo e di energie subordinando al consenso delle parti l'utilizzabilità, ai fini della decisione, delle dichiarazioni acquisite nella precedente fase dibattimentale". La presidente facente funzioni della Corte d'appello, in tema di custodia cautelare, ha posto in evidenza "l'ampliamento dei casi di perdita di efficacia della misura coercitiva aggiungendo il mancato rispetto dell'ulteriore termine introdotto per il deposito in cancelleria dell'ordinanza del Tribunale del Riesame, quantificato in trenta giorni dalla decisione, ovvero in un massimo di quarantacinque se la stesura della motivazione è particolarmente complessa per numero di imputati e gravità di imputazioni, prevedendo una conseguenza di estrema gravità: l'ordinanza non può essere rinnovata salve eccezionali esigenze cautelari specificamente motivate". La relatrice ha quindi sottolineato la "cronica insufficienza degli organici dei giudici nel Distretto, aggravata dai vuoti di organico del personale di cancelleria". Tra i dati positivi segnalati, Fiorenza Freni ha sottolineato i contenuti della legge di Stabilità 2016 che "prevede l'acquisizione di un contingente massimo di mille unità di personale amministrativo proveniente dagli enti di area vasta, nel biennnio 2016-2017, da inquadrare nel ruolo dell'amministrazione giudiziaria". Fiorenza Freni ha inoltre evidenziato "la professionalità e l'impegno profusi dal Procuratore della Repubblica Distrettuale Federico Cafiero de Raho, coadiuvato da tutte le forze dell'ordine, per i risultati rilevanti conseguiti, contrastando e fronteggiando l'economia mafiosa e aggredendo con la confisca i patrimoni mafiosi".

    Tra gli altri il Sindaco falcomatà ed il Presidente Raffa

    Tutela allontanare i figli dai mafiosi. "Nei casi più gravi sono stati assunti provvedimenti che hanno comportato il temporaneo allontanamento dalla Calabria dei minori ed il loro inserimento in case-famiglia appartenenti ad associazioni qualificate, quali Libera, per fornire agli sfortunati ragazzi delle 'ndrine adeguate tutele per una regolare crescita psico-fisica". Così la presidente facente funzioni della Corte d'appello di Reggio Calabria Fiorenza Freni - che ha inaugurato l'anno giudiziario visto che il nuovo presidente Luciano Gerardis è stato nominato dal Csm solo alcuni giorni fa - ha ricordato i provvedimenti adottati dall'autorità giudiziaria reggina di allontanamento dalle famiglie di minori figli di 'ndranghetisti. Dopo avere ricordato che nel Distretto sono aumentate del 19,4% le iscrizioni dei procedimenti a carico dei minorenni coinvolti in operazioni di criminalità organizzata e mafiosa, Fiorenza Freni ha sostenuto che "l'esperienza ha evidenziato che bisogna censurare i modelli educativi deteriori mafiosi nei casi in cui sia messo a repentaglio il corretto sviluppo psico-fisico dei figli minori. Non si vuole recidere il legame affettivo, ma dare un'opportunità ai figli che i genitori non hanno avuto: crescere in ambienti privi di condizionamenti, che non generano violenza e morte, e avere la possibilità di scegliere liberamente e consapevolmente il proprio futuro".

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