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    A Ferramonti di Tarsia la shoah della Calabria

     

    A Ferramonti di Tarsia la shoah della Calabria

    27 gen 16 Tante persone, la gran parte studenti, hanno hanno varcato il vecchio cancello del campo d'interramento di Ferramonti per celebrare la Giornata della memoria. Soprattutto gli studenti delle scuole primarie e medie, accompagnati dai loro insegnanti, hanno avuto la possibilità di conoscere e vedere con i loro occhi, i luoghi di una delle pagine più orrende che la storia possa ricordare, con la persecuzione del popolo ebreo. All'iniziativa ha partecipato il Presidente della Regione, Mario Oliverio; il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao; il rabbino capo della Comunità ebraica di Napoli, Rav Umberto Piperno, l'arcivescovo Di Rossano - Cariati, mons. Giuseppe Satriani. La giornata si è aperta con la deposizione, da parte del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, di una corona d'alloro al monumento dei deportati di Ferramonti. Subito dopo c'è stata la cerimonia religiosa in ricordo dei morti del campo di ferramonti di Tarsia e di tutte le vittime dell'olocausto, da parte del rabbino capo della Comunità ebraica di Napoli. Il prefetto di Cosenza ha consegnato tre medaglie d'onore a Rosario Carpino, Michele Santoro e Francesco Tufo. Tomao, a margine della manifestazione si è detto particolarmente contento nel vedere "una grande partecipazione di giovani e di studenti a questa giornata". Per mons. Giuseppe Satriano, quella di oggi è stata "una giornata importante". Alla giornata del ricordo ha partecipato una donna inglese, Iolanda, figlia di un deportato, Davide Enrico Ropschitz, internato per tre anni a Ferramonti. "Mio padre fino alla morte - ha detto - ha sempre considerato l'Italia come la sua casa spirituale. Sarebbe stato molto orgoglioso di sapere che io sono venuta qui a dirvi il mio grazie".

    Rabbino Piperno: ricordo shoah sia da monito: "Il mio pensiero va, innanzitutto, ai miei sette cugini deportati da Roma il 16 ottobre '43 e annientati la settimana successiva ad Auschwitz - Birkenau". Lo ha affermato il rabbino capo della comunità ebraica di Napoli, rav Umberto Piperno, nel corso della cerimonia nel campo di internamento di Ferramonti di Tarsia nel giorno della memoria. "Il ricordo della Shoah - ha aggiunto - vuole essere un monito, un avvertimento, particolarmente alla civiltà europea, contro la distruzione, contro le persecuzioni, contro le ingiustizie. Voglia il Signore illuminare le loro coscienze attraverso il ricordo dei nostri cari"

    Oliverio: Trasmettere valori libertà a giovani. "La giornata della Memoria è un appuntamento importante. Il campo di Ferramonti è un punto di riferimento che consente di ritornare su una fase storica che ha segnato la vita del nostro continente". Lo ha detto il Presidente della Regione, Mario Oliverio, nel corso della cerimonia svoltasi nel campo d'internamento di Ferramonti di Tarsia in occasione del Giorno della Memoria. "Ferramonti, in un periodo tragico - ha aggiunto - della storia dell'umanità, ha avuto una funzione importante perché ha consentito di salvare anche vite umane. In quella fase drammatica i deportati di Ferramonti sono stati supportati dal sentimento dell'accoglienza della solidarietà da parte delle popolazioni che vivevano intorno al campo, a partire da quelle di Tarsia e di tutta la Valle del Crati. Ricordare nel giorno della Memoria quella che è stata la funzione di Ferramonti, ma soprattutto quella che è stata una pagina drammatica della vita dell'Europa e del nostro Paese, significa trasmettere alle nuove generazioni i valori della libertà e la necessità di non abbassare mai la guardia, l'attenzione al fine di consolidare il processo democratico e per far si che i valori della libertà possano sempre trionfare. Per essere difesi e per trionfare questi valori è necessario che le nuove generazioni conoscano ciò che è avvenuto. Iniziative come queste hanno questa importanza, questo grande valore che, a mio parere, deve essere coltivato". "Perciò credo che Ferramonti - ha concluso Oliverio - debba essere oggetto di un intervento ancora più forte, ancora più largo. Noi pensiamo, nella programmazione comunitaria, di investire su un progetto per far vivere questa conoscenza nei 365 giorni dell'anno e non solo il 27 gennaio"

    Presidente Bruno: Ricordo per difendere civiltà. "Il ricordo è un dovere, ma non solo perché c'è una legge approvata dal Parlamento italiano che ci impone di celebrare con solennità la 'Giornata della Memoria'. Rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto, ricordare lo sterminio degli ebrei e la conseguente ferocia del nazismo, è una occasione per prendere coscienza di paura, dolore, ferite aperte che non possono essere dimenticati. E, soprattutto, per imparare davvero dal passato e fornire alle giovani generazioni chiavi di lettura, di comprensione, affinché fatti crudeli come quelli vissuti 71 anni fa non si ripetano". E' quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, in occasione della Giornata della memoria. Il presidente Bruno ha partecipato all'iniziativa promossa dalla Prefettura di Catanzaro. "Dietro quei cancelli abbattuti dall'Armata rossa il 27 gennaio 1945 - prosegue Bruno - c'erano la brutalità, la crudeltà, la cattiveria che l'uomo è capace di concentrare fino a cancellare l'umanità e il rispetto per il genere umano. E' grazie alla memoria di ieri che possiamo difendere la nostra civiltà dagli atteggiamenti che hanno originato allora, e muovono ancora oggi, la macchina del razzismo, la cultura dell'ignoranza e l'ostilità verso il diverso. Conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere, assume un significato ancora più intenso, un vero e proprio monito, guardando al drammatico momento storico che stiamo vivendo". "Papa Francesco - sostiene ancora il presidente della Provincia di Catanzaro - ha affermato che la 'Shoah' ci insegna che occorre sempre massima vigilanza, per poter intervenire tempestivamente in difesa della dignità umana e della pace'. Spalancare gli occhi del mondo sulla più grande tragedia dei nostri tempi, che ha portato il mondo a dire 'Mai più' proprio oggi che il mondo è ancora costretto a invocare il proprio 'Mai più' come una speranza, diventa un impegno quotidiano a tracciare un percorso diverso, fatto di equità e giustizia, diritti sociali e solidarietà, da percorrere con le nuove generazioni"

    A Catanzaro cerimonia in Prefettura. Si è tenuta in Prefettura a Catanzaro la cerimonia dedicata al Giorno della Memoria. "Oggi - ha spiegato il prefetto Luisa Latella - si celebra il settantunesimo anniversario dea liberazione di Auscwitz e questa giornata è fondamentale nella storia della nostra Repubblica perché non si ripetano più gli stessi errori, che sono sempre dietro l'angolo". All'incontro era presente anche il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Diego Bouché che ha sottolineato come "il ruolo della scuola sia fondamentale per non dimenticare fino a che punto può arrivare l'aberrazione umana e dove l'uomo è riuscito ad arrivare dal punto di vista negativo". Il rabbino capo della comunità ebraica di Napoli, Umberto Piperno, ha evidenziato che "il dovere di informazione è fondamentale perché gli ebrei sono i primi ad essere additati come vittime, ma qui c'é un tentativo, oggi come ieri, di colpire l'intera civiltà. Bisogna essere vigili e leggere e studiare per evitare che il germe del terrorismo possa viziare la nostra mente". Tra gli ospiti anche la scrittrice e regista Dova Cahan, autrice del libro "Una Askenazita tra Romania ed Eritrea", dedicato al padre "un sionista - ha raccontato - che credeva in Israele come il futuro del popolo ebraico. La memoria sua, esiliato in Eritrea, come degli altri, serve ai giovani per avere la giusta consapevolezza del passato".

    A Crotone premiate scuole. Sono arrivati da ogni parte della Calabria e si sono ritrovati nella Sala Consiliare del Comune di Crotone per affermare i principi di libertà e di uguaglianza in occasione del Giorno della Memoria. Sono gli studenti delle scuole calabresi che hanno partecipato al Premio "Giovanni Grillo" istituito e finanziato da Michelina Grillo in memoria del padre Giovanni, militare calabrese, deportato nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Hanno scelto 136 modi di ricordare le vittime dell'Olocausto ma anche di mandare un segnale di speranza che parte proprio dai giovani. Le centotrentasei proposte sono frutto dell'impegno di centinaia di alunni che, da tutta la Calabria, hanno partecipato al concorso destinato alle scuole secondarie di primo e secondo grado patrocinato dall'Ufficio Scolastico Regionale, dalla Regione Calabria, dal Comune di Crotone, dall'Aeronautica Militare, dall'Università della Calabria, dall'Istituto Storia Contemporanea di Ferrara, l'Associazione Nazionale ex Internati Militari (Anei), dalla Società Dante Alighieri sede di Roma, dal Comune di Melissa, dalla Fondazione Internazionale "Ferramonti di Tarsia" per l'Amicizia tra i Popoli e l'Istituto Calabrese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea (Icsaic). Tra queste proposte in cui i ragazzi si sono espressi nelle forme più diverse, così come richiesto dal bando, filmati, componimenti poetici, saggi narrativi, disegni, quadri e sculture, la Commissione di Valutazione presieduta da Michelina Grillo ha scelto di premiare le prime due nella sezione delle scuole medie e le prime due della sezione scuole superiori. Il primo posto nella sezione scuole Medie, è stato attribuito alle classi III B e III C dell'Istituto Comprensivo Alcmeone di Crotone che si è aggiudicata la borsa di studio finanziata da Michelina Grillo ed un targa ricordo. Il secondo posto è stato assegnato alla III F dell'I.C. Radice - Alighieri di Catona (Reggio Calabria). Il primo posto nella sezione Scuole Superiori è andato a Gaetano Lapiana, Francesca Tomaselli ed Eleonora Farenza della VD del Liceo Enrico Fermi di Catanzaro Lido mentre il secondo posto è stato attribuito a Teresa Fioravante del IV Ottico dell'Istituto "Leonardo Da Vinci" di Castrovillari.

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