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    Celebrato il Giubileo dei Giornalisti di Catanzaro

     

     

    Celebrato il Giubileo dei Giornalisti di Catanzaro

    22 gen 16 "Le persone sono abituate a ricevere da voi ogni giorno le notizie, e implicitamente sperano di essere aiutate a riconoscere tra le righe la Buona notizia per eccellenza: l'evangelo in persona, Gesù Cristo. Rebus sic stantibus, spalancate le porte della verità, della chiarezza, dell'efficacia, sorelle e fratelli operatori della comunicazione". Questo l'appello dell'Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, rivolto a Catanzaro agli operatori dell'informazione, in occasione del Giubileo dei Giornalisti. La giornata giubilare è stata promossa dall'ufficio diocesano per Comunicazioni Sociali, in collaborazione con l'Ordine Regionale dei Giornalisti della Calabria e con il Movimento Apostolico. I giornalisti e tutti i presenti si sono ritrovati nella sala "Sancti Petri" dell'Arcivescovado di Catanzaro per riflettere sul tema "Misericordia e Comunicazione", attraverso gli interventi di don Giovanni Scarpino, direttore dell'Ufficio Comunicazioni, di don Gesualdo De Luca, Assistente regionale del Movimento Apostolico, del Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, e dell'Arcivescovo mons. Vincenzo Bertolone che ha consegnato a tutti i presenti la lettera "Scrivo a voi, giornalisti e operatori della comunicazione": sedici punti di riflessione, con un invito ad essere bravi giornalisti, oggi e domani, comunicando la buona notizia "con personale passione, spirito di ricerca e tanta comprensione". Dai relatori è emerso come le sfide del nostro tempo sono esigenti e come il compito dei comunicatori è altrettanto grande. Per questo, in quest'anno giubilare, occorre riscoprire la necessità del discernimento spirituale, per riconoscere tra le tante risposte quali sono importanti, vere e fondamentali, ricevendo ed esercitando la misericordia del Signore, che significa amore ed attenzione per la dignità della persona e per il bene comune. Dopo l'incontro è seguito il solenne passaggio dalla Porta Santa della Chiesa Cattedrale con la Santa Messa presieduta da Mons. Arcivescovo. Nell'omelia mons. Bertolone, nell'esprimere gratitudine a tutti i presenti, ha richiamato alcuni punti fondamentali per gli operatori della comunicazione sociale, alla luce del Vangelo del giorno. "Cari giornalisti - ha detto mons. Bertolone - , davanti alla Porta Santa, che si apre oggi per noi, chi se la sentirebbe di continuare a tenere chiuse le porte del proprio cuore, immobilizzandosi in abitudini e comportamenti stratificati dal tempo, senza nemmeno provare a cambiare? Persone chiuse nei propri pregiudizi, pavide per le novità e prone ai potenti, che non vanno toccati. Non importa se incuranti della verità che in mezzo alle persone, anche tra gli operatori della comunicazione, c'è un Salvatore venuto a rinnovarci col suo amore misericordioso. 'Sognate con papa Francesco', ecco il mio appello a voi, oggi. È stato questo uno dei risultati, forse il più eclatante, del recente Convegno ecclesiale di Firenze. Sognare, anche se la realtà drammatica degli attentati terroristici di Parigi e di altri tanti, troppi luoghi del mondo non può non far pensare alla terza mondiale a pezzi, che raggiunge proprio la vecchia Europa, e non solo. È il sogno del Vescovo di Roma, che presiede nell'amore a tutte le Chiese del mondo, ma è di casa soprattutto tra le comunità ecclesiali diocesane come le nostre". "Vi esorto allora - ha aggiunto - a sforzarvi di guidare l'uomo del terzo millennio fino in fondo a se stesso ove libertà e responsabilità, comunicazione e comunione gli danno accesso alla sua piena umanità. Quando il riflettore dei media si sposta sul mappamondo secondo le opportunità politiche o commerciali, lasciando nell'ombra qualche miseria insabbiata, qualche guerra dimenticata, qualche solidarietà perduta, non esitate a infrangere, con le vostre domande e le vostre inchieste, gli steccati di miopie e/o di egoismi per vedere lontano, dovunque ci sia anche un solo uomo. Siete tenuti ad essere le sentinelle di un nuovo mondo: rimanete desti alla finestra più alta".

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