NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Blitz dei CC alla cosca Grande Aracri, 16 arresti, tra loro boss e un legale

     

    Blitz dei CC alla cosca Grande Aracri, 16 arresti, tra loro boss e un legale

    04 gen 16 Scattata nella notte e portata a termine una grossa operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Crotone, assieme ai militari della Compagnia di Catanzaro, per la cattura di 16 persone tra presunti capi e gregari della cosca facente capo alla famiglia di 'ndrangheta 'Grande Aracri', attiva in provincia e con ramificazioni nel Nord Italia. Al blitz partecipano circa un centinaio di carabinieri, che stanno setacciando l'intera fascia dell'Alto Ionio calabrese. Gli arresti sono stati ordinati dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catanzaro per i reati di associazione mafiosa, estorsione, usura e omicidio. L'indagine dei militari ha consentito di far luce sulle attività intimidatorie e predatorie del clan, compreso l' omicidio di un vecchio boss del Crotonese ritenuto esponente di spicco della vecchia guardia 'ndranghetista. I dettagli dell'operazione, denominata 'Kiterion II' saranno resi noti nella conferenza stampa che si terrà alle ore 11 nella Procura della Repubblica di Catanzaro.

    Arrestato boss e fratello. Il boss Nicolino Grande Aracri ed un fratello figurano tra le persone arrestate stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone con il concorso di quelli di Catanzaro. Un altro fratello del boss è indagato in stato di libertà. Nicolino Grande Aracri era già detenuto dovendo scontare alcune condanne per associazione mafiosa e perché coinvolto in altre inchieste, due delle quali coordinate dalla Dda di Bologna e Brescia sulle ramificazioni del clan in Emilia Romagna e Lombardia. Dall'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro è emerso il ruolo dominante che la cosca Grande Aracri aveva assunto non solo sulla provincia di Crotone, ma anche su quelle di Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza, oltre che nel nord Italia.

    Arrestato legale. C'è anche un avvocato tra le 16 persone arrestate stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone, in concorso con quelli di Catanzaro, con l'accusa di fare parte della cosca Grande Aracri. Il legale, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, per l'accusa avrebbe prestato la sua attività per le operazioni finanziarie della cosca e per cercare di condizionare le decisioni della Corte di Cassazione per avere sentenze favorevoli. Nell'inchiesta, comunque, non è coinvolto nessuno della Cassazione.

    Indagati legali e giornalista. Un avvocato arrestato ed altri due - tra i quali Domenico Grande Aracri, fratello del boss Nicolino - indagati in stato di libertà insieme ad una giornalista con entrature tra i vertici ecclesiastici. E' uno degli aspetti dell'inchiesta Kiterion II portata a termine stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone con il concorso di quelli di Catanzaro con l'arresto di 16 persone. Ai domiciliari, con l'accusa di concorso esterno, è finita la giornalista residente a Roma Grazia Veloce, il cui nome era già venuto fuori un anno fa nell'inchiesta della Dda catanzarese che aveva portato a 37 fermi pur non essendo indagata all'epoca. Secondo l'accusa avrebbe fatto da tramite tra la famiglia Grande Aracri ed un monsignore della Diocesi di Roma per fare ottenere al genero del boss Nicolino Grande Aracri, Giovanni Abramo, detenuto per omicidio, il trasferimento in un carcere calabrese. Trasferimento poi non effettuato. Il religioso non è indagato. Arrestato anche l'avvocato Rocco Corda, di Crotone, accusato di associazione mafiosa. Secondo l'accusa si sarebbe occupato di intermediazioni finanziarie per conto della cosca ed avrebbe partecipato a vertici di 'ndrangheta. Non sono state accolte dal gip, invece, le richieste di arresto per il fratello di Nicolino, Domenico, avvocato, e Lucia Stranieri, sorella dell'avvocato romano Benedetto Giovanni Stranieri, sottoposto a fermo un anno fa. L'accusa si riferisce ad un interessamento dei Grande Aracri per un ricorso in Cassazione contro una condanna di Abramo. La Corte, nel marzo 2013 aveva annullato la sentenza impugnata per nuovo esame d'appello e Abramo era stato scarcerato. Al riguardo, ha sottolineato il procuratore aggiunto di Catanzaro Giovanni Bombardieri incontrando i giornalisti, ci sono "intercettazioni inquietanti, ma non sono emersi elementi per ritenere che ci sia stato effettivamente un intervento sulla Cassazione, per cui le parole dei legali potevano anche essere dovute a millanteria". Al termine delle indagini sono stati posti agli arresti domiciliari Grazia Veloce e Esterino Peta, e altri 4 sono stati portati in carcere: Antonio Grande Aracri, fratello di Nicolino, Rocco Corda, Salvatore Scarpino e Giuseppe Altilia. Ad altri dieci il provvedimento è stato notificato in carcere dove erano già detenuti. Si tratta di Nicolino Grande Aracri, Angelo Greco, Gennaro Mellea, Francesco Lamanna, Alfonso Diletto, Vito Martino, Romolo Villirillo, i cugini Pasquale e Michele Diletto e Giuseppe Celi. All'incontro con i giornalisti hanno partecipato anche il comandante provinciale dei carabinieri di Crotone Salvo Gagliano ed il comandante operativo di Catanzaro Alceo Greco.

    Tra le misure anche promotori "AEmilia". Tra i destinatari di misure di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Catanzaro contro esponenti della cosca Grande Aracri, ci sono anche Alfonso Diletto, Francesco Lamanna e Romolo Villirillo: i tre sono individuati come promotori dell'associazione contestata nell'inchiesta 'Aemilia' della Dda di Bologna. Per loro in questo versante inizierà l'11 gennaio il processo in rito abbreviato, così come per Nicolino Grande Aracri, che in Emilia-Romagna non risponde di associazione di tipo mafioso, ma di 'reati fine', con l'aggravante di aver agito per agevolare l'associazione medesima. Nelle imputazioni di Catanzaro viene confermata l'esistenza di un'organizzazione autonoma in Emilia. Lamanna e Diletto, ad esempio, sono definiti entrambi al vertice dell'organizzazione di 'ndrangheta operante in Emilia-Romagna, con autonomia di azione e decisione.

    Presi autori omicidio 2004. L'inchiesta della Dda di Catanzaro che stamani ha portato all'arresto di 16 tra boss e gregari della cosca Grande Aracri attiva nel crotonese e con ramificazioni in nord Italia, ha portato alla scoperta anche degli autori dell'omicidio di Antonio Dragone, il boss ucciso in un agguato il 10 maggio 2004 a Cutro. L'auto sulla quale Dragone viaggiava insieme ad altre due persone - rimaste illese - fu speronata dalla vettura dei sicari e quando il boss scese per cercare di fuggire fu raggiunto da numerosi colpi di mitra e di pistola al volto.

    Reazioni e commenti:

    "L'indagine che oggi ha inferto un nuovo duro colpo ai vertici della cosca Grande Aracri è un risultato importante dell'azione di contrasto dello Stato contro una delle più aggressive famiglie della 'Ndrangheta calabrese, con ramificazioni nel Nord Italia e in particolare in Emilia Romagna". A sostenerlo è la presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, dopo l'operazione dei carabinieri dei comandi provinciali di Crotone e Catanzaro con la cattura di 16 persone. "Ringrazio la Dda di Catanzaro e il comando provinciale del Carabinieri di Crotone per l'accurato lavoro investigativo che permesso di ricostruire ruoli e responsabilità di un gruppo criminale che oltre a esercitare con l'intimidazione mafiosa il controllo su rilevanti attività economiche e imprenditoriali, cerca il rapporto con la massoneria e si serve della faccia pulita di alcuni professionisti per agevolare i propri traffici illeciti ed estendere la rete di relazioni", conclude Bindi.

    "Importante il colpo inflitto dai @_Carabinieri_ alla cosca Grande Aracri. Il 2016 si apre all'insegna della #legalità". E' quanto afferma, su Twitter, il deputato del Pd, Ernesto Magorno, componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando l'operazione che ha portato alla cattura di sedici persone, tra capi e gregari della cosca facente parte alla famiglia Grande Aracri.

    "Ai Carabinieri del Comando provinciale di Crotone e alla Dda di Catanzaro le più vive congratulazioni per l'operazione che ha portato all'arresto del boss Nicolino Grande Aracri, di un fratello e di altre 16 persone tra capi e gregari della cosca riconducibile alla famiglia Grande Aracri. Oggi ha vinto lo Stato, ha vinto la legalita', ed e' stato inferto un duro colpo al sistema mafioso, che impedisce sviluppo e vera crescita al Sud. Avanti cosi!". Lo dichiara Dorina Bianchi, vicepresidente dei deputati di Area Popolare e membro della Commissione antimafia.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità
Guarda il TG TEN


    Facebook
 Ultime
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore