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    In fiamme sanitaria di testimone di giustizia a Reggio

     

    In fiamme sanitaria di testimone di giustizia a Reggio

    29 feb 16 Un incendio ha distrutto i magazzini della sanitaria Sant'Elia a Reggio Calabria, di proprietà del testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio che da molti anni combatte contro le cosche della 'ndrangheta. Proprio per questo, l'imprenditore dal 1992 è vittima di intimidazioni gravi ed è sottoscorta. L'incendio è avvenuto poco dopo mezzanotte. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. Nel magazzino sono stati trovati i residui di un contenitore di plastica. Sull'accaduto sono in corso le indagini della polizia di Stato. Per sostenere l'imprenditore l'agenzia nazionale per i beni confiscati gli aveva assegnato dei nuovi locali in un altro quartiere della città che avrebbero dovuto aprire nei prossimi mesi. Solidarietà a Bentivoglio è stata espressa dal deputato del Pd, Davide Mattiello, che in commissione Antimafia coordina il gruppo di lavoro sui testimoni di giustizia, i collaboratori e le vittime di mafia. "Forse è stato colpito Bentivoglio - osserva il deputato - per mandare un segnale a Roma. Roma dovrebbe capirlo e farsene carico".

    Prefetto convoca riunione Comitato Sicurezza. Il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino ha convocato per questo pomeriggio una riunione urgente del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per un aggiornamento dell'andamento della delittuosità in provincia e, in particolare nel Capoluogo, anche a seguito dell'episodio occorso nella notte in danno del deposito di Tiberio Bentivoglio, titolare dell'esercizio "Sanitaria Sant'Elia". All'incontro parteciperanno lo stesso imprenditore, il Procuratore della Repubblica titolare della Direzione Distrettuale Antimafia, il Sindaco, il Questore e i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e il Colonnello dell'Esercito, Comandante del Raggruppamento "Calabria-Sicilia Orientale".

    "L'incendio al magazzino della sanitaria Sant'Elia di proprietà dell'imprenditore testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio è un fatto gravissimo che deve richiamare l'attenzione delle massime istituzioni nazionali". E' quanto dichiara in una nota il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando l'ennesimo attentato subito dall'imprenditore. "Tiberio è stato in questi anni un simbolo della Reggio onesta - ha aggiunto - un portabandiera dell'economia sana della città che ha deciso di non piegarsi al giogo della 'ndrangheta. La sua testimonianza ha attraversato l'Italia, veicolata dall'impegno dell'associazione antimafia Libera, ponendosi come esempio di ribellione al cancro mafioso. Chi ha colpito, per l'ennesima volta, Tiberio Bentivoglio, in realtà ha colpito tutti noi. A questi vigliacchi che agiscono nel buio vogliamo gridare che non ci fanno paura". "Pochi giorni fa in Comune - ha proseguito Falcomatà - ho ricevuto la visita di Bentivoglio. La sua attività commerciale, più volte colpita dalla 'ndrangheta, sta per trasferirsi all'interno di un bene confiscato ottenuto in locazione in una zona più centrale della città. Vogliamo aiutare concretamente Tiberio, contribuendo alla raccolta fondi per la ristrutturazione del nuovo bene confiscato. La solidarietà non basta più ci vuole una vera e propria scorta civica. Tiberio non deve essere lasciato solo. Questa sera alle 19:00 ci ritroveremo tutti di fronte al deposito incendiato. Tiberio Bentivoglio siamo tutti noi"

    "A Tiberio Bentivoglio la mia solidarietà e la vicinanza di tutta la Commissione parlamentare Antimafia". Lo afferma il presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi. "La sua - aggiunge Bindi - è una storia limpida e coraggiosa di civile resistenza alla 'ndrangheta in un territorio ad alta intensità di potere mafioso". "Questo nuovo gravissimo atto d'intimidazione - conclude - è un segnale inquietante, che richiede una risposta ferma e tempestiva delle istituzioni, Bentivoglio non può essere lasciato solo".

    "I democratici calabresi sono vicini a Tiberio #Bentivoglio vittima di un vile atto intimidatorio. #Noncipieghiamo". Così, su Twitter, il segretario regionale del Pd calabrese, Ernesto Magorno, componente della Commissione parlamentare Antimafia, Ernesto Magorno, esprime la propria vicinanza a Tiberio Bentivoglio.

    "L'intimidazione subita dall'imprenditore reggino Tiberio Bentivoglio, ribellatosi al racket e divenuto testimone di giustizia, lascia sgomenti per il profondo significato che il criminale gesto incendiario porta con sé". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. "Come altri episodi, ormai troppo frequenti in provincia di Reggio Calabria e non solo - aggiunge Oliverio - anche questo lascia uno strascico di amarezza. Investire e creare realtà lavorative sul proprio territorio non può diventare un tiro da roulette russa, così come non può esserlo amministrare con competenza e trasparenza". "Ho sentito telefonicamente Tiberio Bentivoglio - dice ancora il Governatore della Calabria - ed a lui ho espresso la mia solidarietà ed il mio rammarico per quanto é accaduto. Non ho dubbi sul fatto che l'attività commerciale data alle fiamme rialzerà quanto prima le serrande, anche grazie alla preziosa attività che svolgono presidi come Libera".

    "Sdegno e ferma condanna per l'incendio doloso del deposito di proprietà di Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia, coraggioso imprenditore che non si è piegato al racket e che da anni è nel mirino". E' quanto scrive sul proprio profilo Facebook il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, dopo il rogo avvenuto la scorsa notte a Reggio Calabria. "Come cittadini, prima ancora che come uomini delle istituzioni - prosegue Irto - abbiamo il dovere civile di ribellarci allo strapotere della criminalità e di schierarci in maniera risoluta al fianco di chi ha avuto la forza e la dignità di dire 'no'. Alla luce del susseguirsi di episodi sempre più gravi occorre prendere atto dell'eccezionalità della situazione dell'ordine pubblico nel reggino e assumere provvedimenti coerenti e incisivi".

    "L'attentato incendiario che ieri sera a Reggio Calabria ha distrutto l'esercizio commerciale di Tiberio Bentivoglio non è soltanto un attacco all'imprenditore antiracket, ma una sfida lanciata dalla 'Ndrangheta allo Stato". Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia. "Le istituzioni nazionali - aggiunge - con in testa la Commissione antimafia, quelle locali e la società civile devono reagire in modo deciso. Bisogna mettere Bentivoglio nelle condizioni di riaprire il negozio nel più breve tempo possibile e assicurare alla giustizia i responsabili dell'accaduto. È questo il modo migliore per indebolire la forza della 'Ndrangheta e per incoraggiare gli imprenditori a denunciare il pizzo"

    "Il fuoco più forte è quello del tuo coraggio caro Tiberio e chi ha commesso quel vile e inaccettabile atto deve arrendersi a questa grande verità". Così l'europarlamentare del Pd Pina Picierno sull'incendio appiccato ai magazzini di proprietà di Tiberio Bentivoglio, oggi testimone di giustizia dopo aver denunciato i suoi aguzzini. "Il coraggio - prosegue - non deve mai lasciare il passo alla paura anche se si vive in un territorio in cui il respiro della mafia lo si sente sulla pelle in maniera asfissiante. Le cose possono cambiare e la storia di Tiberio ci dice proprio questo. Sono gli uomini che sperano ancora e che si impegnano sfidando la mafia come lui a mietere paura, quella vera, alle 'ndrine. Ecco perché la 'ndrangheta si ribella in maniera così plateale. Ma il fuoco che ha appiccato Tiberio non si puó domare". "È il fuoco di una Calabria - conclude l'europarlamentare - che cerca la strada verso la libertà. Un fuoco che tutti noi abbiamo il dovere di tenere vivo. A Tiberio va tutta la mia vicinanza, la mia solidarietà e la promessa che le istituzioni saranno sempre al suo fianco".

    "Voglio esprimere la mia solidarietà, umana in primis e nella qualità di componente della Commissione parlamentare antimafia poi, all'imprenditore e testimone di giustizia, Tiberio Bentivoglio, per il vile atto intimidatorio subìto e perpetrato attraverso l'incendio del magazzino della sanitaria 'Sant'Elia', di sua proprietà". Lo afferma, in una nota, il senatore Francesco Molinari, componente della Commissione parlamentare antimafia. "L'ennesima dimostrazione - aggiunge Molinari - della pervicacia e dell'arroganza della 'ndrangheta, che ormai, senza difficoltà alcuna, riesce a tenere in ostaggio la società civile. La lotta alla mafia nella nostra terra si è, purtroppo, trasformata in lotta di resistenza e liberazione. Ma deve essere la 'nostra' lotta, una battaglia di tutti. Esorto, non solo Bentivoglio, a non cedere all'ennesimo tentato ricatto mafioso, ma soprattutto i calabresi a svegliarsi. Questa terra ha bisogno di partigiani che la amino incondizionatamente. Non c'è più tempo. Siamo ormai accerchiati dal malaffare e dalla mala politica e il torpore, se prolungato, non potrà che fortificare, fino a farlo divenire un male irreversibile, questo cancro, che ci ha già reso schiavi".

    "Voglio unire immediatamente la mia voce a quella della Presidente Bindi e degli altri colleghi parlamentari della Commissione Parlamentare Antimafia nell'esprimere non solo lo sdegno per l'ennesimo attentato di cui è rimasto vittima l'imprenditore e testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio a Reggio Calabria, ma anche la mia attiva presenza al suo fianco per chiedere allo Stato di reagire con maggior forza alla tracotante azione della 'ndrangheta". E' quanto ha dichiarato la deputata Rosanna Scopelliti, capogruppo di Area Popolare alla Commissione Difesa della Camera e presidente del Comitato beni confiscati presso la Commissione Parlamentare Antimafia. "Lo Stato - ha aggiunto - deve essere ancor più presente, anzi ancor più asfissiante con la sua reazione alla violenza mafiosa. Sono i mafiosi che devono stancarsi di fronte alla realtà che per ogni euro di danno arrecato ad un imprenditore onesto e coraggioso come Tiberio Bentivoglio, lo Stato e tutte le sue Istituzioni democratiche provvederanno ad erogarne due. La mafia non solo non ci deve fare più paura, ma deve arrendersi".

    "La solidarietà a Bentivoglio e alla sua famiglia non basta, ma intanto è doveroso esprimerla. Conosco Tiberio da tanti anni: è sempre stato un testimone di determinazione e compostezza che non ha mai fatto passi indietro in un contesto difficile che spesso lo ha fatto sentire solo". Ad affermalo il deputato Pd, Davide Mattiello, che in Antimafia coordina il gruppo di lavoro sui testimoni di giustizia. "Perché colpire di nuovo Tiberio Bentivoglio? Forse perché ce la stava nuovamente facendo, nonostante tutto, a rimettersi in piedi, grazie alla prossima apertura di un locale in un altro quartiere. Un'apertura resa possibile anche dal coinvolgimento dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, oltre che dalla vicinanza di una parte di società civile", prosegue il deputato. "La 'ndrangheta non dimentica e nel reggino ultimamente i segnali intimidatori si sono moltiplicati ad ogni livello, un modo per ribadire presa e presenza. Colpisce che l'incendio sia stato appiccato due giorni dopo il convegno a Reggio Calabria "Legalità e lavoro il futuro per i giovani: reagiamo uniti contro l'offensiva della 'ndrangheta", a cui avevano partecipato, tra gli altri, il sottosegretario Marco Minniti e la presidente dell'Antimafia Rosy Bindi, che dal palco avevano rinnovato la vicinanza a Tiberio. Forse la 'ndrangheta, colpendo Bentivoglio, ha voluto mandare un segnale anche a Roma. Roma dovrebbe capirlo e farsene carico", conclude Mattiello.

    "Colpire duramente l'arroganza della criminalità. Sostenere i testimoni di giustizia che stanno pagando un duro prezzo in Calabria". Lo afferma in una nota la deputata e responsabile Mezzogiorno della segreteria nazionale del Pd, Stefania Covello. "L'incendio - aggiunge - che stanotte ha distrutto i magazzini della sanitaria Sant'Elia a Reggio Calabria, di proprietà del testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio, che da molti anni combatte contro le cosche della 'ndrangheta, non può rimanere impunito. Lo Stato e le sue istituzioni devono rafforzare il sostegno e la protezione all'imprenditore che dal 1992 è vittima di intimidazioni gravi".

    "Tiberio Bentivoglio è per tutti noi un grandissimo esempio di coraggio per la sua lotta contro il racket della 'ndrangheta. Non si faccia piegare dall'ennesimo atto intimidatorio e continui a mantenere la schiena dritta. In questa lotta lo Stato è con lui e non lo lascia da solo. L'auspicio è che gli inquirenti identifichino nel più breve tempo possibili gli artefici del terribile atto". A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario ai Beni Culturali e deputato calabrese del Gruppo Area Popolare (Ncd-Udc).

    "A Tiberio Bentivoglio, uomo coraggioso e testimone di legalità, va la mia sincera solidarietà per l'ennesima intimidazione subita. La devastazione del deposito di arti coli per la prima infanzia di cui è titolare il commerciante reggino, attesta il livello di aggressività di una mafia che non perde occasione per dimostrare la sua forza distruttrice". E' quanto afferma il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale, Arturo Bova. "Contro una criminalità che cerca di intimidire e condizionare le coscienze, sferrando continui attacchi nei confronti di sindaci, amministratori, imprenditori e operatori dell'informazione - prosegue Bova - serve una mobilitazione collettiva della società civile a sostegno del lavoro di magistratura e forze dell'ordine che stanno assicurando uno sforzo straordinario in un contesto di emergenza. Dinanzi ad una situazione divenuta insopportabile, occorre mettere in campo nuove misure efficaci ed incisive contro quei poteri criminali che stanno cercando di uccidere la speranza ed il futuro. Penso alle vittime dell'usura e delle estorsioni, penso a quanti si sono ribellati al racket e per questo hanno pagato caro".

    "L'incendio doloso che ha distrutto questa notte i magazzini dell'imprenditore Tiberio Bentivoglio, uomo che con coraggio ha denunciato i suoi estorsori, amareggia e sconcerta. Amareggia perché colpisce un testimone di giustizia sotto tutela e sconcerta perché si inserisce in un quadro più ampio che negli ultimi mesi vede la provincia reggina sotto asfissiante assedio". Lo afferma il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Sebi Romeo. "Da dove ripartire - aggiunge - per fermare questa escalation di violenza è un dato da elaborare sinergicamente, dal già pregevole lavoro delle forze dell'ordine da rafforzare ad un ciclo di nuove politiche pubbliche di investimento da programmare e mettere in pratica, la mentalità criminale ed il malaffare vanno combattuti sul piano culturale e sociale, oltre che repressivo. A Tiberio Bentivoglio va la mia vicinanza umana ed istituzionale. Provo ad immaginare la sensazione di amarezza che tali gesti possono provocare, ma la determinazione che lo ha sempre contraddistinto sono certo che non gli permetterà di lasciare spazio alla paura ed alla delusione. Non vi sono gesti intimidatori più o meno importanti di altri, ma colpire un testimone di giustizia che non si è piegato al racket ha un significato ancora più profondo. Tiberio e quelli come lui non vanno lasciati soli, la sua attività deve ripartire, anche grazie agli strumenti messi in campo da Libera e da altre associazioni, che dobbiamo continuare a sostenere ed affiancare".

    "Confindustria Reggio Calabria esprime vicinanza e solidarietà a Tiberio Bentivoglio, colpito dall'ennesima, vigliacca, intimidazione. Quanto sta accadendo in città e nel resto della provincia ha assunto dimensioni non più tollerabili". E' quanto si legge in una nota del direttivo di Confindustria. "Occorre - proseguono gli industriali reggini - andare oltre le semplici parole e intervenire, con urgenza, per arginare una deriva che rischia di affossare in modo irreversibile il tessuto economico e sociale reggino. Le 'attenzioni' della criminalità organizzata nei confronti dell'imprenditore Bentivoglio destano particolare inquietudine e profonda amarezza, poiché colpiscono una persona che con grande coraggio da sempre conduce la propria attività imprenditoriale nel pieno rispetto della legalità e, soprattutto, respingendo e denunciando qualsiasi forma di condizionamento mafioso. Per questo oggi è indispensabile che la comunità civile faccia sentire la propria voce e che le istituzioni intervengano subito con azioni concrete a sostegno di quanti, proprio perché hanno il coraggio di denunciare, non possono essere lasciati soli. Servono atti tangibili in grado di contenere questa interminabile escalation criminale e, al tempo stesso, misure concrete a sostegno degli imprenditori reggini".

    Cgil, Cisl e Uil di Reggio Calabria nell'esprimere la più totale solidarietà all'imprenditore Tiberio Bentivoglio, ritengono non più "procrastinabile un intervento immediato su alcune questioni, quali legalità e lavoro, divenute ormai tematiche prioritarie su cui è necessario intervenire in maniera continua e decisa per rafforzare "gli anticorpi " che combattono la criminalità". "Pensiamo - proseguono i sindacati - che occorra, immediatamente, individuare norme e forme di sostegno, affinché il Signor Bentivoglio, possa, da subito, utilizzare il bene confiscato assegnatogli e, allo stesso tempo, avere gli indispensabili sostegni finanziari per potere riprendere la sua attività. Siamo certi che nonostante le reazioni violente della malavita, Cgil, Cisl e Uil e la parte sana della società, sapranno reagire con forza, coraggio e determinazione, per creare quel fronte che porti ad una concreta e fattiva prevenzione sociale".

    Libera Reggio Calabria ha organizzato una manifestazione di solidarietà nei confronti di Tiberio ed Enza Bentivoglio che avrà luogo stasera alle 19 davanti al magazzino distrutto in via Salita Zerbi. "La notizia dell'ennesimo atto intimidatorio ai danni di Tiberio Bentivoglio e della sua famiglia - afferma Libera in un comunicato - ci lascia sgomenti. Il magazzino della 'Sanitaria Sant'Elia' è andato completamente distrutto. Distrutta anche tutta la merce che attendeva di essere ricollocata nei nuovi locali che finalmente, dopo tante fatiche, stavano per vedere la luce in una zona più centrale della città da cui l'attività della sanitaria doveva riprendere. Locali di un bene confiscato che grazie alla generosità dei tanti sostenitori del Comitato 'Un seme per Enza e Tiberio Bentivoglio' sono stati ristrutturati. Nessuna parola è in grado di esprimere il vortice di emozioni che prova chi, in questi anni, ha visto le tante volte in cui la 'ndrangheta ha voluto mettere in ginocchio Tiberio e le altrettante volte in cui lui, ostinatamente, si è rimesso in piedi e ha alzato la testa. Lui che, insieme ad altri coraggiosi imprenditori, ha denunciato per primo questi ominicchi mafiosi e ha fondato la rete antiracket 'ReggioLiberaReggio' per non essere solo e per smuovere le coscienze di questa città spesso sonnolente. Nessuna parola quindi può valere quanto lo stargli, ora, accanto! La rete di 'Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie' non indietreggerà di un passo sino a quando Tiberio e la sua famiglia non saranno liberi di condurre serenamente la loro vita e la loro impresa in questa nostra città. La libertà di tutti noi passa per la loro libertà! Libertà di essere imprenditori onesti a Reggio, qui e adesso! Per questo ogni reggino ha il dovere di esserci questa sera per dimostrare ancora una volta che siamo tutti Tiberio ed Enza!".

    "Continuano in città gli atti intimidatori di chiaro stampo mafioso a imprenditori onesti. Questa notte l'azione intimidatoria è stata indirizzata all'imprenditore reggino Tiberio Bentivoglio, membro dell'associazione Libera, testimone di giustizia e prossimo a trasferire la sua attività in un locale confiscato alla 'ndrangheta". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Reggio Calabria, Antonino Castorina. "L'atto intimidatorio - aggiunge Castorina - indirizzato a Bentivoglio, rappresenta un segnale di sfida non solo nei confronti delle istituzioni, ma rappresenta anche un segnale mirato a scoraggiare qualsiasi iniziativa a quell'imprenditoria sana della città che non intende piegarsi alle regole perverse della malavita organizzata. Siamo consapevoli che le manifestazioni di solidarietà, quantunque necessarie, non sono però sufficienti a scoraggiare e deprimere la virulenza di un fenomeno malavitoso sempre più pericoloso e pervasivo". "Occorre unire, al coro della solidarietà, un'azione ancora più forte ed incisiva da parte dello Stato, della Magistratura e delle Forze dell'ordine per garantire ad amministratori, imprenditori e cittadini onesti, maggiore sicurezza e fiducia nelle istituzioni in tutte le sue articolazioni democratiche".

    "A nome mio e del Centro 'Riforme-Democrazia-Diritti', esprimo la solidarietà e la vicinanza al testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio per il vile attentato perpetrato ai suoi danni". Così l'ex parlamentare Costantino Fittante, presidente dell'organismo. "Atti come questi - aggiunge - sono da condannare senza esitazione. Il contributo di Bentivoglio e degli altri collaboratori o testimoni di giustizia è stato essenziale per scoprire e colpire le cosche calabresi. Altri e sempre più numerosi imprenditori, con trasparenza e coerenza, devono seguire il loro esempio perché la lotta alla 'ndrangheta non può esaurirsi con le importanti operazioni di polizia e le esemplari condanne dei magistrati. L'impegno di lotta delle forze sane della società calabrese deve esprimersi più diffusamente e concretamente, senza i rituali inefficaci o le strumentalizzazioni del fenomeno ai fini dell'auto promozione come protagonisti dell'anti 'ndrangheta. Personalmente non sono convinto che l'organizzazione 'ndranghetista oggi è in difficoltà ed è per questo che ha accentuato la sua aggressività. Certamente sono stati inferti dei colpi pesanti, ma come insegna l'esperienza è in grado di riprodursi e riprodursi modellandosi secondo le mutate condizioni ambientali. Sono stati aperti interessanti spazi all'attività di promozione della legalità e per l'affermazione della cultura democratica. Spazi che è indispensabile vengano riempiti dalla scesa in campo della società civile e dall'autentica sua attività anti 'ndrangheta".

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