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    Intimidazioni in Calabria, reazioni e commenti

     

     

    Intimidazioni in Calabria, reazioni e commenti

    18 feb 16 "Il bollettino di guerra che siamo purtroppo costretti quotidianamente a registrare in fatto di intimidazioni e attentati non mi fa comunque dubitare sulla concreta opportunità di una netta inversione di tendenza, anche se mi preme innanzitutto manifestare la mia vicinanza a chi viene colpito dall'arroganza mafiosa. Ieri, in particolare, c'è stata un'escalation davvero inquietante. Non credo infatti che ci siano molti precedenti nel numero di tre attentati in meno di 24 ore. È il caso di quelli perpetuati ai danni delle ditte Cpl di Polistena e Aet Srl di Reggio, a cui sono stati incendiati altrettanti escavatori, così come delle Autolinee Romano di Crotone, alle quali è stata danneggiata con una bomba una delle sedi". Ha esordito così il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale, Arturo Bova, stigmatizzando le ultime intimidazioni in Calabria. "Non possiamo cedere - aggiunge - al ricatto delle cosche, che tentano di drogare l'economia pulita. Il sottoscritto, per quanto di sua competenza, ma anche tutte le istituzioni politiche, oltreché giudiziarie e delle forze dell'ordine, sono impegnate assiduamente al fine di affermare un clima diverso in una delle regioni più pervase dalla criminalità organizzata. Un territorio stupendo, ma ormai stanco di stare sotto il giogo di una 'ndrangheta tentacolare e sempre impegnata a spaventare la gente laboriosa e onesta. Una maniera per affermare il proprio potere all'insegna di un tradizionale quanto violento modo di agire, che noi faremo di tutto per interrompere anche e soprattutto facendo leva sugli anticorpi della stragrande maggioranza dei calabresi perbene".

    "Interpretando i sentimenti di tutte le cooperative aderenti a Legacoop Calabria, di tutti i componenti degli organismi dirigenti e della struttura operativa, condanniamo con fermezza il gesto intimidatorio perpetrato nei confronti della Cooperativa Progresso e Lavoro (Cpl) di Polistena ed esprimiamo vicinanza e solidarietà al cooperatore Santo Custureri, Presidente della cooperativa colpita e del Comitato dei Garanti di Legacoop Calabria, e a tutti i soci e lavoratori della cooperativa stessa". E' quanto scritto in una nota di Legacoop della Calabria. "L'incendio provocato presso il cantiere ai danni di una macchina operatrice - prosegue la nota - è stato un gesto vile che ha provocato un grave danno materiale ad un'impresa calabrese impegnata a superare la crisi che ha coinvolto il settore delle costruzioni, ma che certamente non avrà intaccato la scelta di legalità intrapresa sai cooperatori della CPL, scelta che ha consentito alla cooperativa di fregiarsi del rating di legalità attribuito dall'Agcm e di essere per questo un modello di riferimento per il sistema cooperativo regionale e nazionale. Noi tutti siamo e saremo al fianco dei soci e del presidente Custureri per affermare con forza i principi cooperativi di solidarietà e di legalità e, al contempo, per chiedere alla società civile una mobilitazione per condannare simili atti criminali e sostenere il lavoro onesto. Confidiamo nelle Istituzioni dello Stato al fine di ristabilire condizioni di sicurezza per i lavoratori e l'impresa assicurando alla giustizia gli esecutori di tale esecrabile gesto intimidatorio".

    "Assistiamo quotidianamente ad atti intimidatori ed al progredire della criminalità organizzata che attacca tutto e tutti". Lo afferma in una nota il senatore di Forza Italia Antonio Caridi. "La solidarietà espressa - aggiunge - e le dimostrazioni di vicinanza non sono sufficienti per comprendere l'arrancare dello Stato, che dovrebbe mostrarsi maggiormente vicino. Nel crotonese è stata presa di mira dalla malavita la ditta Autolinee Romano, sita in Via Ruffo; anche questo un gesto eclatante che provoca paura e sgomento in piena notte a causa di una bomba carta che ha fatto esplodere la saracinesca del garage. Recentemente, un'altra ditta storica, legata ai trasporti, è stata vigliaccamente rasa al suolo dalla mafia; un incendio doloso ha infatti paralizzato la ditta Federico. Ma non è certamente la fine in quanto, anche il presidente di Confindustria di Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, è stato vittima, in questi giorni, di un atto vile da parte della criminalità organizzata: è stato incendiato, infatti, un mezzo della sua azienda, l'Aet srl, sita in Mortara di Pellaro, con amministratore Tonino Martino. Uno scempio, soprattutto nell'ultimo periodo, caratterizzato da una serie di atti intimidatori e manifestazioni di bassezza che dovrebbero attivare maggiormente lo Stato, le forze dell'ordine e l'intera cittadinanza nel denunciare e tentare di estirpare la malavita dalla faccia della nostra terra".

    "L'intimidazione subita dall'azienda Aet Srl è l'ennesimo atto criminoso che il territorio reggino si trova costretto a registrare nel giro di pochi giorni. Un fatto che, senza dubbio, rinnova l'allarme preoccupante sui temi della sicurezza e della legalità per l'intera Calabria". Lo ha affermato il Vice Presidente del Consiglio regionale Francesco D'Agostino che ha espresso "piena solidarietà al presidente di Confindustria - Reggio Calabria Andrea Cuzzocrea per la vile intimidazione subita". "La legalità e la sicurezza - ha proseguito D'Agostino - sono requisiti imprescindibili per la crescita economica, sociale e culturale della nostra terra. Io prima di essere un politico sono un imprenditore, e so bene quali e quanti sacrifici sono necessari per fare impresa in Calabria. In questo percorso, già di per sé complesso, l'azione della criminalità diventa a tutti gli effetti la pietra tombale su ogni speranza di crescita e riscatto. Per queste ragioni penso che sia ancora più grave quanto accaduto all'azienda di Cuzzocrea. L'auspicio è che al più presto il lavoro prezioso delle forze dell'ordine getti luce su questa vicenda che, se da una parte colpisce un imprenditore del territorio, dall'altra mina l'immagine di un'intera regione impegnata nella costruzione di un futuro diverso e migliore".

    "Solidarietà e vicinanza ad un'azienda che è un pezzo fondamentale dell'economia del territorio", è stata espressa dalla consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco nel corso di una telefonata ad Ezio Romano. "L'intimidazione al 'Gruppo Romano', storico imprenditore - ha aggiunto - attivo nel settore del trasporto passeggeri su autobus suscita molta preoccupazione e induce a chiedere allo Stato ed alle sue articolazioni periferiche la massima attenzione. Le rassicurazioni generiche cui non seguono segnali concreti non sono più sufficienti. Preoccupazione, perché l'intimidazione a chi, pur dinanzi a decine di difficoltà, si sforza di stare più che dignitosamente sul mercato, rischia di acuire le criticità di un tessuto economico già debole. L'episodio - finisce Flora Sculco - purtroppo ripropone drammaticamente l'allarme sicurezza in tutta la Calabria e pregiudica la libertà d'impresa e minaccia seriamente la stabilità del lavoro".

    "Siamo vicini al presidente Andrea Cuzzocrea vittima di una vigliacca e ignobile intimidazione". Così il presidente del Gruppo Giovani imprenditori Confindustria Reggio Calabria, Angelo Marra, a nome di tutto il direttivo. "L'incendio avvenuto nel cantiere di Mortara di Pellaro - aggiunge Marra - è un episodio estremamente inquietante che rimette al centro dell'attenzione la necessità di un'immediata svolta nel percorso di affermazione della legalità nel territorio. Come giovani imprenditori ci sentiamo toccati da vicino perché con il presidente Cuzzocrea in questi anni abbiamo intrapreso, in stretta sinergia, un percorso condiviso di rilancio delle questioni e dei progetti che riguardano il mondo imprenditoriale. Ma siamo convinti che le forze dell'ordine e la magistratura sapranno fare piena luce su quanto accaduto e, nel contempo, ci appelliamo a tutte le istituzioni affinché forniscano risposte concrete, immediate ed efficaci. Occorre che chi contribuisce allo sviluppo dell'economia, soprattutto in un territorio critico come quello calabrese, sia messo nelle condizioni di operare in piena libertà, serenità e senza paura.

    "Ci trovano, ancora una volta, sbigottiti, increduli, disarmati le recenti, gravi intimidazioni nei confronti del Presidente dell'Associazione degli industriali della provincia di Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea e del presidente dell'Ente Parco d'Aspromonte, Giuseppe Bombino, dopo quelle dei giorni scorsi del rappresentante di Legacoop in provincia di Reggio, Santo Custureri, ed i recenti attentati alle autolinee Federico oltre quelli al Consigliere regionale Bova". E' quanto scritto in una nota della Confesercenti di Reggio Calabria. "Una serie di tragici eventi - prosegue la nota - che riportano la nostra provincia sul baratro di una situazione ormai insopportabile. La continua condizione di precarietà in cui versa il nostro territorio, reso particolarmente debole da una congiuntura economica estremamente complessa, che non rende per nulla facile le attività economiche ed imprenditoriali, non può tollerare la recrudescenza di una criminalità spietata nel perseguire i propri abietti scopi. E' necessario sottolineare che la mera solidarietà non basta più. Servono atti concreti, da parte delle istituzioni, per fermare lo stillicidio di violenza che negli ultimi mesi ha raggiunto livelli assolutamente inaccettabili".

    "La bomba davanti la sede dell'azienda 'Romano' a Crotone è una nuova minaccia ad una azienda sana, che va respinta con forza e determinazione. L'esplosione, che ha danneggiato un locale di proprietà della società di autolinee che opera in tutta Italia, è un segnale molto grave della malavita. Chiederemo al ministro degli Interni Alfano, un intervento immediato a difesa della legalità. E a protezione di quelle aziende calabresi che operano in un crescendo di rischi e minacce. Sono infatti troppe le imprese calabresi che ricevano quotidianamente avvertimenti e intimidazioni. Una situazione non più sostenibile". Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato del Pd Nicodemo Nazzareno Oliverio.

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