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    Resta in carcere l'ex cognato del medico ucciso a Cetraro

     

    Resta in carcere l'ex cognato del medico ucciso a Cetraro

    01 feb 16 Resta in carcere Paolo Di Profio (nella foto), l'infermiere di 46 anni accusato di avere ucciso l'ex cognata Anna Giordanelli, di 53, medico di base, colpendola alla testa con un piede di porco mentre stava facendo jogging non lontano da casa. Il gip del tribunale di Paola, infatti, ha convalidato il fermo disposto dalla Procura della Repubblica ed ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. La decisione del giudice è giunta al termine dell' interrogatorio di garanzia nel corso del quale Di Profio, assistito dall'avv. Sabrina Mannarino, si è avvalso della facoltà di non rispondere. A carico dell'uomo, secondo l'accusa - le indagini sono state coordinate dal procuratore Bruno Giordano e dai pm Sonia Nuzzo e Maria Camodeca - ci sono elementi che di fatto "blindano il quadro indiziario". In particolare Di Profio, dopo avere inizialmente negato ogni addebito, aveva ammesso le proprie responsabilità davanti ai carabinieri quando è stato sentito come persona informata sui fatti, affermando di avere ucciso Anna Giordanelli perché la riteneva responsabile della sua separazione dalla moglie, sorella del medico. Davanti al pm, che lo aveva interrogato subito dopo nella caserma dei carabinieri, si era invece avvalso della facoltà di non rispondere. Stessa scelta fatta oggi davanti al gip. Ma secondo l'accusa, a carico di Di Profio, al di là delle sue dichiarazioni, ci sono le macchie di sangue trovate nel lavandino del bagno e sull'auto dell'uomo, le immagini di una telecamera di videosorveglianza di un'abitazione privata che hanno ripreso la sua auto, una Panda verde, transitare lentamente subito dopo che era passata Anna Giordanelli e poi allontanarsi a forte velocità in direzione opposta, ed il piede di porco usato per l'omicidio che è stato riconosciuto dall'ex moglie di Di Profio come in uso all'uomo.

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