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    Arrestato nei Caraibi dalla Gdf il "Re delle slot", arresti e perquisizioni in tutta Italia

     

    Arrestato nei Caraibi dalla Gdf il "Re delle slot", arresti e perquisizioni in tutta Italia

    13 dic 16 Nella mattinata odierna il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) della G. di F., ha eseguito numerosi arresti anche all’estero, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Roma, nei confronti di una associazione a delinquere transnazionale che riciclava in tutto il mondo i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery (VLT). Tra gli arrestati figurano il principale imprenditore internazionale delle slot machine e re dei casinò ai caraibi, un ex parlamentare già noto alle cronache e professionisti a vario titolo operanti nel settore. Le Fiamme Gialle stanno eseguendo, in contemporanea in numerosi Stati (Antille Olandesi, Regno Unito, Canada, Francia), perquisizioni e sequestri di numerosi beni e conti correnti per centinaia di milioni di euro.

    L'organizzazione che aveva costituito una serie di "società cartiere", specializzate nell'emissione di fatture false, aveva base a Roma, al quartiere Parioli, e di essa facevano parte anche alcuni pregiudicati. Alle "società cartiere" - hanno accertato i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria - si è rivolto nel tempo un numero molto elevato di società sparse in tutt'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, tutte interessate a realizzare risparmi fiscali e ad accumulare "fondi neri". Tali società operano prevalentemente nei settori dell'edilizia, della logistica e del facchinaggio; alcune sono cooperative di servizi.

    Un vorticoso giro di false fatturazioni, che alimentava un altrettanto vertiginoso movimento di denaro, è stato scoperto di recente dai finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, i quali ritengono di aver individuato i componenti di una organizzazione malavitosa dedita al riciclaggio, al momento stimato in circa 60 milioni di euro. Gli accertamenti finora svolti dalla Guardia di Finanza hanno indotto il pubblico ministero di Roma Mario Dovinola a disporre una ottantina di perquisizioni, eseguite oggi in quasi tutte le regioni d'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, per l'acquisizione presso le sedi di numerosissime società e nelle abitazioni degli indagati - una ventina (tra i quali alcuni pregiudicati), tutti a piede libero - di documenti contabili e supporti informatici nei quali cercare materiale di carattere probatorio ad ulteriore supporto di quello già acquisito. Nel corso delle indagini, i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, guidati dal generale Giuseppe Bottillo, hanno compiuto una serie di accertamenti bancari, rilevando l'esistenza di ingenti flussi finanziari che coinvolgevano frequentemente le stesse persone e le stesse società. Alcune di queste ultime sono risultate essere vere e proprie società "cartiere", utilizzate quasi esclusivamente per l'emissione di fatture false. E' così emersa una complessa rete tenuta in piedi dall'organizzazione, che operava prevalentemente nel quartiere Parioli di Roma, sede della maggior parte delle "cartiere", le quali erano in contatto con un gran numero di società, distribuite su quasi tutto il territorio nazionale, operanti nei settori dell'edilizia, della logistica e dei servizi. Scopo delle operazioni finanziarie di queste ultime società con le "cartiere" era quello di ottenere risparmi fiscali e, talvolta, di accumulare "fondi neri". Il sistema messo in piedi dall'organizzazione era articolato: la società "cartiera" emetteva fatture per operazioni inesistenti a carico delle società che volevano evadere le imposte e queste ultime provvedevano a pagare con bonifici. Il denaro così confluito sui conti delle "cartiere" veniva prelevato in contanti e restituito alle società, decurtato di una parte che finiva all'organizzazione quale pagamento per il servizio reso. Le indagini non sono concluse, perché durante le perquisizioni sono stati sequestrati o acquisiti documenti contabili ufficiali, ma anche documenti extracontabili, tra i quali bozze di contratti e missive, che potrebbero ancor più allargare il numero di persone e società coinvolte nel "giro".

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