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    Vibo la peggiore provincia italiana per qualità della vita

     

    Vibo la peggiore provincia italiana per qualità della vita

    12 dic 16 E' Vibo Valentia la "maglia nera" tra le province italiane per qualità della vita. A sostenerlo è l'indagine annuale del Sole 24Ore che ogni anno mette a confronto su scala nazionale una serie di indicatori: affari, lavoro e innovazione; reddito, risparmi e consumi; ambiente, servizi e welfare; demografia, famiglia, integrazione; giustizia, sicurezza, reati; Cultura, tempo libero e partecipazione. Alla provincia di Vibo Valentia, che perde una posizione (l'scorso anno era penultima dopo essere già stata in coda nel 1997 e nel 2005) spetta, per l'edizione numero 27 del rapporto del quotidiano economico, l'ultimo posto in classifica, il 110/mo. A precedere il vibonese c'è Reggio Calabria che risale di una posizione: lo scorso anno, infatti, era ultima. Al 106/mo posto, poi, c'è Crotone, che ne perde 17 rispetto all'edizione dello scorso anno mentre Cosenza scende di tre posizioni al 103/mo posto. Guadagna cinque punti in classifica, invece, Catanzaro che dal 100/mo posto del 2015 risale al 95/mo.

    E' Aosta la provincia italiana con la migliore qualità della vita, Vibo Valentia la peggiore: è questo il quadro delineato dall' indagine annuale del Sole24Ore, che l'anno scorso vedeva al primo posto Bolzano e all'ultimo Reggio Calabria. L'indagine, giunta alla 27/a edizione, ogni anno mette a confronto la vivibilità nelle province italiane su un'ampia serie di indicatori (aggiornati al 2015 e al 2016) articolati in sei settori d'indagine: Affari, lavoro e innovazione; Reddito, risparmi e consumi; Ambiente, servizi e welfare; Demografia, famiglia, integrazione; Giustizia, sicurezza, reati; Cultura, tempo libero e partecipazione. Roma si posiziona al 13° posto, spinta dal valore del patrimonio immobiliare e dai flussi turistici legati al Giubileo. La provincia della Capitale recupera così 3 posizioni rispetto al piazzamento dello scorso anno. Molte le novità del 2016, volte a rendere più completo il quadro della vivibilità sul territorio, con una maggiore attenzione alle esigenze e ai problemi più attuali della collettività: il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovazione, l'integrazione degli stranieri, l'offerta di welfare, la partecipazione civile. Le sei aree hanno così acquisito una denominazione più inclusiva e i parametri da 36 sono saliti a 42. Alla fine è Aosta, per la terza volta in 27 anni di indagine (le precedenti nel 1993 e nel 2008) a salire sul gradino più alto dell'edizione 2016 Qualità della vita, forte soprattutto delle performance nei capitoli relativi all'economia, alla demografia e all'ordine pubblico. Al secondo ed al terzo posto si confermano Milano e Trento; balzo in avanti per Belluno che dalla 17/a posizione del 2015 sale in quarta posizione. All'ultimo posto ancora una realtà del Mezzogiorno, Vibo Valentia. Anche per questa provincia è un tris, ma in negativo: è risultata ultima già nel 1997 e nel 2005. Al penultimo posto Reggio Calabria (ultima nell'edizione del 2015). Nella classifica delle ultime cinque province spicca Crotone, che perde ben 17 posizioni rispetto all'edizione dello scorso anno e si posiziona al 106/o posto. Resta ampio il divario tra Nord e Sud, quello tra le province di maggiori dimensioni frenate dai nodi sicurezza e ambiente nel loro slancio in avanti, e spiccano le realtà medie o piccole - spesso beneficiate dall'autonomia - in evidenza come modelli di vivibilità. L' indagine del Sole24Ore sulla Qualità della vita ha anche una versione digitale: all'indirizzo http://www.ilsole24ore.com/qvita2016 sono disponibili sia le classifiche sia una modalità per "pesare" secondo le proprie preferenze i vari parametri utilizzati e cogliere con un click differenze e analogie tra le varie zone d'Italia.

    Provincia Vibo la peggiore per la terza volta. Ancora ultima. Un "deja vu" accaduto nel 1997 e nel 2005. Nell'arco di quasi un ventennio, infatti, la provincia di Vibo Valentia si trova, per la terza volta, precipitata in coda alla classifica della qualità della vita stilata dal Sole 24Ore. La provincia calabrese - in base a quanto emerge dall'analisi del quotidiano economico che ogni anno mette confronto su scala nazionale una serie di indicatori economici, ambientali, demografici, di sicurezza e culturali - scopre di essere agli antipodi di Aosta, territorio che svetta al primo posto della classifica del buon vivere. Vibo Valentia, provincia che conta 162mila abitanti distribuiti in 50 comuni e che si estende su una superficie di 1.139 chilometri quadrati, indossa la "maglia nera" in ambiti importanti come affari, lavoro e innovazione ma anche in tema ambientale e per quanto riguarda il welfare e i servizi. Un risultato, quello del territorio che fa capo all'ente intermedio nato a metà degli anni '90 dopo il distacco da Catanzaro, che induce il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia a fare delle precisazioni. "I parametri del Sole 24Ore - dice - sono due: i servizi sociali e l'occupazione giovanile. Nel primo caso si tratta di una delega tornata alla Regione. Nel secondo caso, possiamo dire che è un trend negativo a livello nazionale. Il nostro territorio - prosegue Niglia - avrebbe potuto avere maggiori chance rispetto ad altri, ma si è visto tagliare le gambe a causa della riforma degli enti locali portata avanti dall'ex premier Renzi che, di fatto, ha eliminato risorse determinando, in particolare per il vibonese, una situazione di estrema sofferenza di cui tutti da due anni a questa parte hanno ormai piena contezza"

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