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    Sottoscritto in Prefettura Reggio accordo contro caporalato

     

     

    Sottoscritto in Prefettura Reggio accordo contro caporalato

    12 dic 16 E' stata sottoscritta stamani, nella Prefettura di Reggio Calabria, la "Convenzione di cooperazione per il contrasto al caporalato e al lavoro sommerso e irregolare in agricoltura: accordo per favorire il libero mercato del lavoro nel settore agricolo e per prevenire forme illegali di intermediazione di manodopera e il lavoro irregolare". L'atto è stato firmato da Prefettura, Regione, Provincia, Direzione territoriale del lavoro, Inail, Azienda sanitaria provinciale, Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato, organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Ugl, associazioni datoriali Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri, Croce rossa italiana, Libera-associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Caritas Diocesane di Reggio Calabria-Bova, Oppido Mamertina-Palmi, Locri-Gerace e la Confraternita Misericordia. "L'atto pattizio, sottoscritto nell'ambito del Protocollo interministeriale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura siglato a livello nazionale il 27 maggio 2016 - è scritto in una nota della Prefettura - attribuisce compiti e responsabilità precise agli Enti sottoscrittori e in particolare: la Regione promuoverà politiche abitative in favore dei lavoratori agricoli stagionali anche mediante appositi bandi per la concessione di contributi, tramite i Comuni, per la ristrutturazione di edifici da destinare alla locazione; la Provincia implementerà nei Centri per l'impiego i servizi di informazione e orientamento al lavoro nel settore agricolo anche attraverso l'attivazione di sportelli mobili fnzionali in prossimità dei luoghi di stazionamento dei lavoratori stagionali stranieri; la Direzione territoriale del Lavoro attiverà tavoli di lavoro con la partecipazione dei rappresentanti dell'Inail e dell'Inps e mediatori culturali finalizzati a fare emergere le aree più problematiche verso le quali orientare gli opportuni interventi di competenza; l'Inail predisporrà opuscoli multilingue da distribuire ai lavoratori agricoli per fornire informazioni in materia di salute e sicurezza; l'Asp, la Croce rossa, le Caritas e la Misericordia provvederanno ad allestire, in prossimità dei luoghi in cui è maggiore la presenza di lavoratori stranieri, postazioni mobili (tende o camper) in cui effettuare visite mediche gratuite con cadenza di almeno un giorno alla settimana. I sindacati svolgeranno con l'impiego di mediatori linguistici-culturali: attività di informazione ai lavoratori stagionali agricoli in materia contrattuale, previdenziale e assistenziale e di sicurezza sul lavoro; attività di supporto per la gestione delle criticità connesse alla richiesta di documentazione necessaria al fine dell'inserimento nel mercato del lavoro e dell'iscrizione nelle liste di prenotazione in agricoltura dei Centri Territoriali per l'Impiego; attività di informazione ai cittadini extracomunitari su problematiche varie di carattere lavorativo o legate alla status di lavoratore extracomunitario (rinnovo o permesso di soggiorno, ricongiungimenti familiari ecc). Le organizzazioni datoriali avranno cura di: svolgere attività di sensibilizzazione dei propri iscritti per l'assunzione di lavoratori agricoli stagionali dalle liste di prenotazione istituite presso i Centri per l'impiego; di promuovere l'adesione degli associati alla rete del lavoro agricolo di qualità istituita presso l'Inps; realizzare sistemi di trasporto per le lavoratrici e i lavoratori del settore agricolo che coprano l'itinerario casa/luogo di lavoro; segnalare tempestivamente agli organismi preposti ogni situazione di irregolarità di cui dovessero avere notizia. Le associazioni di volontariato operanti nel settore agricolo forniranno ogni supporto e collaborazione agli Enti sottoscrittori, alle Organizzazioni Sindacali e ai lavoratori. La 'cabina di regia' viene affidata alla Prefettura che intensificherà ulteriormente i servizi di vigilanza e controllo nell'ambito delle pianificazioni operative concernenti la Direttiva del Ministero dell'Interno 23 aprile 2014 denominata 'Focus 'ndrangheta' attuati con l'impiego di gruppi interforze integrati da personale della Direzione territoriale del Lavoro e dell'Asp e monitorerà, con cadenza bimestrale, mediante il Tavolo permanente di coordinamento, lo stato di attuazione della Convenzione per verificarne l'efficacia. L'Accordo consentirà di realizzare una 'rete' che renderà più efficaci gli interventi di contrasto al caporalato e al lavoro nero, una delle piaghe storiche di questo territorio". "E' un ulteriore tassello - ha sottolineato il prefetto Michele di Bari - nella lotta all'illegalità volto a difendere la dignità del lavoro e a creare migliori condizioni affinché non vengano calpestati i diritti dei lavoratori". Riferendosi quindi alla tendopoli di San Ferdinando, il Prefetto ha ribadito con forza la ferma intenzione di proseguire sul percorso intrapreso di andare oltre l'emergenza, mettendo in atto azioni e politiche sistemiche che consentano il superamento delle condizioni di estrema marginalità degli immigrati. Si tratta di "una questione etica - ha concluso di Bari - una sfida di cui tutti gli attori istituzionali presenti sul territorio devono farsi carico".

    È stata siglata oggi, dal consigliere Mauro D'Acri, delegato del presidente della Regione Mario Oliverio per il settore Agricoltura, la "Convenzione di cooperazione per il contrasto al caporalato e al lavoro sommerso e irregolare in agricoltura". "Si tratta - è scritto in una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - di un tema in cui lo stesso Oliverio si è speso molto negli scorsi mesi e che ha una evidente finalità di repressione verso fenomeni illegali che colpiscono la dignità dei lavoratori e danneggiano l'immagine del sistema agricolo regionale. Un comparto che per la quasi totalità, è rispettoso delle leggi e dello straordinario ruolo dei lavoratori agricoli. Ma è anche un accordo che favorisce il libero mercato del lavoro per un settore che ha, a differenza e più di altri, specifiche e particolari esigenze. La Convenzione, che si inserisce nell'ambito del Protocollo interministeriale 'Cura - legalità - uscita dal ghetto', siglato a livello nazionale nel maggio scorso, è considerato dal presidente della Regione Mario Oliverio uno strumento straordinario per rendere ancor più pregnante, operativa, concreta, giusta ed equa la legge sul caporalato approvata dal Parlamento nei mesi scorsi e, non a caso, presentata ufficialmente a Rosarno da Maurizio Martina". "Abbiamo sottoscritto il Patto - ha detto D'Acri - quale conseguenza di un dinamismo e di una partecipazione attiva che la Regione Calabria può vantare già a livello nazionale. L'obiettivo che ci sta a cuore, infatti, ha una duplice natura: la prima riguarda, evidentemente, la condizione dei lavoratori ed il pieno rispetto dei loro diritti; la seconda è riferita al profilo stesso dell'agricoltura calabrese che, come ben sa chi la conosce approfonditamente, non solo è sana ed è costituita da aziende rigorose nel rispetto delle leggi ma è stata protagonista, nel corso degli ultimi anni, di uno straordinario percorso di qualità, di crescita, di innovazione. Ed è proprio per tutelare questa immagine positiva dell'agricoltura calabrese, che aiuta e non poco di fronte ad un mercato sempre più attento anche alla qualità etica dei prodotti e dei percorsi produttivi, che l'Accordo firmato a Reggio assume un valore decisivo".

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