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    Cattura boss Pesce, dichiarazioni e commenti

     

    Cattura boss Pesce, dichiarazioni e commenti

    01 dic 16 "Oggi è una bella giornata per l'Italia: un pericoloso latitante, ricercato in campo internazionale da sei anni, è stato assicurato alla giustizia. Lo afferma il ministro degli Interni Angelino Alfano, commentando l'arresto di Marcello Pesce. "La sua cattura, a Rosarno, è il risultato di una intensa attività investigativa degli uomini della Polizia di Stato di Reggio Calabria, che hanno lavorato con competenza e determinazione. È dunque un successo investigativo di alto livello - ha sottolineato il ministro Alfano che si è complimentato con il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli -, a conferma del nostro quotidiano impegno sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, perchè i cittadini possano sentirsi sicuri e credere sempre di più della forza delle Istituzioni".

    "L'arresto del boss latitante Marcello Pesce è l'ennesima dimostrazione che lo Stato vince sempre". Così il sindaco di Rosarno Giuseppe Idà ha commentato l'arresto del latitante catturato nella notte a Rosarno dalla Polizia. "I cittadini siano fiduciosi, la nostra terra - ha aggiunto - sarà presto liberata dal giogo delle mafie. Esprimo a nome della Città sentimenti di profonda gratitudine alle Forze dell'ordine per la brillante operazione eseguita".

    "La cattura del boss #Pesce è un altro importante passo per la Calabria. Grazie a chi si impegna ogni giorno per far vincere la #legalità". Così, su Twitter, il deputato Pd componente della commissione Antimafia Ernesto Magorno, commenta la cattura del boss Marcello Pesce.

    "La cattura del boss di Rosarno Pesce è una bellissima notizia. Mi congratulo con la polizia di Stato di Reggio Calabria, e attraverso essa con tutte le nostre forze dell'ordine, per il grande risultato ottenuto. Un risultato frutto di un lungo e serio lavoro di intelligence che dimostra lo spessore autentico, anche a livello internazionale, dei nostri investigatori. I risultati ottenuti quotidianamente contro la 'ndrangheta ne sono la riprova. Un ringraziamento ovviamente esteso a tutta la magistratura calabrese e italiana impegnata a contrastare la criminalità organizzata". Lo afferma la deputata di Fi Jole Santelli.

    "E' una giornata importante per la giustizia italiana: l'arresto del super boss della 'ndrangheta, Marcello Pesce, testimonia lo straordinario lavoro delle forze dell'ordine e del ministero dell'Interno. Termina la latitanza di uno dei criminali più pericolosi d'Italia. La lotta contro la criminalità organizzata proseguirà senza sosta con l'obiettivo di sbarrare la strada a chi vuole imporre disvalori nella nostra società". Lo scrive in una nota la deputata calabrese di Ncd, Rosanna Scopelliti.

    "A chi pensava che le cose non potessero mai cambiare, specie in terre difficili come quelle della Locride, oggi, con l'arresto del boss Pesce, lo Stato dimostra ancora una volta il contrario: la 'ndrangheta, le mafie, si possono battere". Così Pina Picierno europarlamentare del Pd. "Un ringraziamento particolare - prosegue - alle forze dell'ordine, al procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho e alla magistratura tutta, per il lavoro importante che, giorno dopo giorno, compiono sui nostri territori. Un lavoro che oggi ha portato Rosarno ad essere terra di libertà, di futuro, di speranza. Tassello dopo tassello la giustizia avanza cancellando finalmente quelle zone d'ombra che adesso meritano solo di essere riempite di vita".

    "L'arresto di Marcello Pesce, pericoloso boss della 'ndrangheta ricercato da 6 anni, rappresenta un'altra vittoria dello Stato nei confronti della criminalità organizzata. Grazie al lavoro e alla tenacia delle forze dell'ordine e di tutti i soggetti impegnati nella lotta contro le mafie l'elenco dei latitanti sta diventando sempre più esiguo". Così Dorina Bianchi, sottosegretario al Mibact con delega al turismo.

    "La cattura di Marcello Pesce, pericoloso latitante e capo dell'omonima cosca di Rosarno è una bella prova della tenacia e della professionalità con cui lo Stato conduce la difficile battaglia contro i poteri mafiosi. Ringrazio la Dda e la squadra mobile di Reggio Calabria che con lo Sco hanno condotto questa difficile e significativa operazione, colpendo al cuore una delle famiglie 'ndranghetiste più potenti e feroci della Calabria, tra le prime a delocalizzare gli interessi criminali nel Nord Italia".

    "Rivolgo le mie congratulazioni alla magistratura e alle forze dell'ordine il cui lavoro ha permesso di arrivare all'arresto del super boss della 'ndrangheta, Marcello Pesce, dopo sei anni di latitanza. La lotta contro la criminalità organizzata costituisce una priorità di questo Governo che ha promosso misure a 360 gradi, come ad esempio la riforma degli ecoreati, con l'obiettivo di prevenire e contrastare un male assoluto della nostra società". Lo afferma in una nota il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, che assicura: "andremo avanti su questa strada con la consapevolezza che l'arresto di oggi segna un ulteriore successo".

    "Ancora un'altra vittoria per lo Stato, un altro importante risultato che dimostra, ancora una volta, che il bene vince su tutto e che la giustizia trionfa". È quanto dichiarato dal sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, dopo l'arresto del boss latitante Marcello Pesce. "La magistratura e le forze dell'ordine - prosegue - stanno ottenendo importanti risultati in tutta la provincia reggina. A loro un doveroso ringraziamento da parte di tutta l'Amministrazione. Continueremo a sostenerli per liberare il nostro territorio dalla 'ndrangheta".

    "Il Governo si impegni a non vanificare il lavoro straordinario dei nostri investigatori: basta mettere un piede a Dubai per essere salvi". A dirlo è il deputato Pd Davide Mattiello, delle commissioni Antimafia e Giustizia, il quale ricorda che nelle ultime 24 ore le forze dell'ordine e la magistratura hanno assestato colpi duri alla criminalità organizzata: ieri a Napoli contro il clan Mallardo, questa notte a Rosarno con l'arresto di Marcello Pesce dopo 6 anni di latitanza, infine a Palermo con l'arresto di Matteo Cracolici già prestanome di Messina Denaro. "Insomma: la mafia c'è, ma anche lo Stato, quando vuole. Peccato che poi, nonostante tutte le sollecitazioni possibili in sede parlamentare, fino al punto di votare una risoluzione in Commissione Giustizia insieme PD e 5Stelle, basti mettere un piede per esempio negli Emirati per essere salvi, come quando da bambini si giocava a nascondino toccando "tana!". Una condizione mortificante - conclude il deputato - e pericolosa per gli operatori della giustizia e per tutti i cittadini italiani. Le estradizioni da Paesi amici, per fatti di reato riconosciuti reciprocamente, dipende soltanto dalla volontà politica: i Trattati di cooperazione giudiziaria, quando ci sono, snelliscono le procedure, ma non sono mai condizioni necessarie". Mattiello ricorda che non è soltanto la latitanza di Matacena a Dubai , o di Vincezo Speziali in Libano a colpire negativamente, "ora si aggiunge anche la vicenda di Krekar, anch'essa tutta da chiarire, se è vero che solo il 29 ottobre, sei dei presunti jihadisti della cellula meratese sono stati rinviati a giudizio per il processo d'Appello, previsto per il 13 marzo del prossimo anno. Tra questi appunto, anche Krekar, per il quale non si comprendono le reali motivazioni del ritiro della richiesta di estradizione dalla Norvegia. Sarebbe vergognoso che anche il 2016 di chiudesse con un nulla di fatto".

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