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    Medici arrestati a Reggio non rispondono al Gip

     

    Medici arrestati a Reggio non rispondono al Gip

    22 apr 16 Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere tre medici dei quattro medici degli ospedali riuniti di Reggio Calabria, arrestati e posti ai domiciliari nell'operazione della Guardia di finanza 'Mala sanitas', nel corso dell'interrogatorio di garanzia svoltosi stamane davanti al giudice per le indagini preliminari, Antonino Laganà, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare. I tre medici che hanno scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari sono: Pasquale Vadalà, Daniela Manuzio e Filippo Luigi Saccà. Nei prossimi giorni, inoltre, sarà interrogato il primario del reparto di ostetricia e ginecologia degli ospedali riuniti, Alessandro Tripodi. Nel corso delle indagini i militari della Guardia di finanza di Reggio Calabria hanno scoperto cartelle cliniche "manipolate" o falsificate per coprire le responsabilità derivanti dagli errori medici commessi nei reparti di Ostetricia e ginecologia, di Neonatologia e di Anestesia del Presidio ospedaliero "Bianchi-Melacrino-Morelli" ("Ospedali Riuniti") di Reggio Calabria. Nell'ordinanza che ha portato ai domiciliari 4 medici ed alla sospensione dalla professione di altri sei e di una ostetrica, il gip parla dell'"esistenza di una serie di gravi negligenze professionali e di 'assoluta freddezza e indifferenza' verso il bene della vita che di contro dovrebbero essere sempre abiurate dalla nobile e primaria funzione medica chiamata 'a salvare gli altri' e non se stessi".

    Falcomatà: Pratiche disumane. "E' necessario fare piena luce sulle posizioni e sulle responsabilità emerse nell'ambito dell'inchiesta Mala Sanitas sull'Ospedale di Reggio Calabria. Si vada fino in fondo, la città non merita questi orrori". E' quanto afferma il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando l'operazione ha portato all'arresto di medici degli ospedali Riuniti. "Il prezioso lavoro dei magistrati inquirenti - ha aggiunto il primo Cittadino di Reggio Calabria - ha avuto il merito di mettere in evidenza un orribile spaccato di illegalità, un assurdo atteggiamento di reticenza ed una serie di pratiche disumane indegne di un Paese civile, che rischiano peraltro di mettere in cattiva luce l'intera struttura ospedaliera, all' interno della quale operano indiscusse professionalità. Anche per questo è necessario andare fino in fondo su questa vicenda, con l'obiettivo di fare piena luce sulle responsabilità individuate e liberare il nosocomio reggino da tutte le ombre, restituendo fiducia ai cittadini e la certezza di un diritto inalienabile come è la salute umana".

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