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    Capo Polizia Gabrielli a Reggio ricorda la figura di De Sena

     

    Capo Polizia Gabrielli a Reggio ricorda la figura di De Sena

    31 ago 16 "Al di là delle qualifiche, Luigi De Sena è stato un grande uomo, un uomo di Stato, delle istituzioni, che ha fatto del rispetto e della salvaguardia della legalità la sua ragione di vita". Così il capo della polizia Franco Gabrielli ha ricordato Luigi de Sena, ex senatore, ex vice capo della Polizia ed ex prefetto di Reggio Calabria. Gabrielli è oggi a Reggio Calabria per partecipare ad alcune iniziative organizzate in città per ricordare l'ex prefetto ad un anno dalla morte. "Lo ha fatto - ha aggiunto Gabrielli - in tanti anni passati in Polizia, da quel lontano 1968, quando entrò nella nostra 'famiglia'; lo ha fatto fino al 2008 nelle varie responsabilità di poliziotto, di alto dirigente di Polizia, nell'intelligence, nei ruoli importanti come Prefetto di Reggio Calabria. Lo ha fatto come parlamentare. Lo ha fatto poi, perché nella mia qualità di Prefetto di Roma ho avuto la possibilità di sentire ancora gli echi del suo impegno in problematiche complicate come quelle dei rifiuti. Quindi, un uomo che si è speso al servizio del Paese e soprattutto al servizio della legalità". "Mi fa enorme piacere - ha concluso Gabrielli - che questa città lo ricordi, lo onori, a significare, non solo lo spessore del suo altissimo senso dello Stato, ma anche di averlo servito nelle istituzioni che appartengono alla nostra storia: Polizia di Stato, Ministero dell'Interno. Ecco, questo è un ulteriore motivo di orgoglio".

    In Italia ci sono comuni senza Piani Protezione Civile. "Siamo un Paese che al di là dei grandi limiti sotto il profilo della messa in sicurezza ha molti Comuni che non hanno nemmeno i Piani di protezione civile. E quelli che ce l'hanno li tengono chiusi in un cassetto o li conoscono solo gli addetti ai lavori". Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli parlando dopo il sisma che ha colpito il centro Italia. "Quando ricoprivo il ruolo di capo della Protezione Civile, dicevo sempre che la massima espressione delle autorità di protezione civile sul territorio è il Sindaco. Che spesso ha delle incombenze pazzesche sotto questo profilo. Dicevo che se i Sindaci avessero consapevolezza di questo difficilmente avremmo tante persone che vogliono fare i Sindaci. Avremmo sicuramente delle crisi vocazionali". "Succede, però - ha aggiunto - che il Sindaco è chiamato a risolvere i problemi dell'oggi: il cittadino che ha perduto il lavoro, che ha problemi economici, che si lamenta delle buche nelle strade. E' ovvio che perde di vista quello che invece dovrebbe essere la visione prospettica, quindi la messa in sicurezza del territorio, la predisposizione dei piani di protezione civile".

    Protezione civile è una funzione anche dei cittadini. "La Protezione Civile nel nostro Paese, non è una Amministrazione, ma una funzione. E' una funzione che viene esercitata da tutte le Amministrazioni dello Stato, agli Enti locali, dai cittadini attraverso le associazioni di volontariato". Lo ha detto Franco Gabrielli, oggi a Reggio Calabria per le celebrazioni in ricordo di Luigi De Sena, scomparso lo scorso anno. "Credo - ha aggiunto riferendosi alla mostra storica sulla Polizia allestita al Castello Aragonese nell'ambito delle iniziative in ricordo di De Sena - che sia stata una intelligente iniziativa da parte dei colleghi che hanno curato questa mostra; ricordare come la Polizia di Stato, al pari di altre organizzazioni, di altre amministrazioni, è una struttura operativa del Servizio nazionale di Protezione civile. E' una funzione, composta da tanti soggetti e forse l'espressione più plastica dell'essenza più vera, più genuina, di un intero popolo, di un intero Paese".

    Terremoto: "E' molto semplice, e in alcune circostanze anche un po' stucchevole, che si vada sempre dopo alla ricerca delle responsabilità, come è giusto che sia perché ci sono delle responsabilità penali che devono essere fatte valere. Ma credo che ci sia una responsabilità civica, che troppo spesso, trovando un po' tutti responsabili, tutti tendono in qualche modo ad allontanare". A dirlo Franco Gabrielli. "Perché - ha aggiunto - se io mi allontano dalla responsabilità generale, poi, in qualche modo, la allontano anche da me. Quante persone hanno la consapevolezza del territorio in cui vivono da un punto di vista non solo sismico, ma di rischio idrogeologico o ambientale? E quante persone si attivano, al di là di quelle che sono effettivamente o non effettivamente le disponibilità economiche? Io credo che sia essenzialmente un problema culturale".
    "Questa è un po' la liturgia del dopo che caratterizza queste vicende nel nostro Paese. Il rammarico più grande non è che ricordino queste circostanze, ma che di queste cose ci si ricordi sempre all'esito di questi eventi. Credo che ci sia, fondamentalmente, un problema culturale. I temi di Protezione Civile, di salvaguardia del territorio, della messa in sicurezza del territorio, sono sempre temi del dopo, mai i temi del prima". A dirlo è stato il capo della Polizia ed ex capo della Protezione civile Franco Gabrielli, oggi a Reggio Calabria per le celebrazioni in ricordo di Luigi De Sena scomparso lo scorso anno, in merito alle polemiche del post terremoto nel Centro Italia. "Credo che continueremo ad avere polemiche, ad avere l'evidenziazione di negatività - ha aggiunto - se nel nostro Paese non nascerà una cultura della prevenzione. Noi viviamo i temi della sicurezza, intesa come sicurezza del territorio, come eventi futuri ed incerti".

    No a polemiche su commissario terremoto, chiunque sia. "Non so chi sarà il Commissario. Sicuramente sarà una scelta importante. Una scelta che il Governo farà con la giusta oculatezza. Mi piacerebbe che anche queste cose non passassero attraverso le polemiche degli schieramenti, ma fosse una scelta condivisa. Ma condivisa non solo nella scelta, ma anche nell'accettazione di chiunque sarà chiamato a portare la responsabilità di un incarico così importante". Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli. "Invece, purtroppo - ha aggiunto - tutto diventa occasione di scontro. Io credo che dovrebbero esserci dei temi, come quello della sicurezza, della safety, della protezione civile, che al di là delle legittime diverse posizioni, dovrebbero, invece, vedere il Paese unito nel perseguire gli obiettivi che poi alla fin fine sono gli obiettivi della sicurezza dei propri cittadini".

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