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    Al Cleto Festival Peppe Voltarelli canta Profazio

     

    Al Cleto Festival Peppe Voltarelli canta Profazio

    20 ago 16 Dopo aver toccato le principali città italiane nel lungo tour di presentazioni e concerti, il nuovo progetto di Peppe Voltarelli arriva anche a Cleto (CZ) domani, 21 agosto, dove si leveranno note e ritmi che cadenzano la sua originale rivisitazione di alcune gemme dello sterminato repertorio di Otello Profazio, inarrivabile interprete delle tante anime del Meridione, insignito quest’anno del Premio Tenco. Concepito come la simbolica rappresentazione di un patto intergenerazionale tra l’antesignano del folk revival in Italia e il più emblematico esponente della cosiddetta “onda calabra”, lo spettacolo intende ricreare sul palco l’atmosfera dei vecchi racconti in musica dei cantastorie, restituita alla visione e all’ascolto secondo modalità e forme espressive al passo con i tempi. Sull’esile tappeto musicale di quei racconti si è così innestata una ricca fioritura di suoni e melodie per animare una straordinaria macchina musicale, esaltata dalla voce potentemente espressiva, e ricca di una sorprendente pluralità di declinazioni, di Peppe Voltarelli, mentre ai quadri statici dei vecchi cartelloni da cantastorie si sono sostituite più dinamiche installazioni multimediali, con l’intento di recuperare a una fruizione più estesa e pienamente condivisa pagine memorabili della cultura e della canzone d’autore italiana. I brani più rappresentativi del repertorio dell’ultimo dei cantastorie, rivisitati dal più estroso e originale dei crooner di casa nostra, come tessere di un mosaico convergono nella rappresentazione dolente e stralunata di un Sud assunto come metafora di una condizione più generale dove l’epica lascia presto il passo all’ironia per cantare, a passo di danza, la delusione amara di un presente eternamente eguale a se stesso. Artista a dir poco eclettico –scrittore, attore e compositore per il cinema e il teatro- Voltarelli è oggi al giro di boa dei venticinque anni di carriera, con un largo seguito di pubblico, anche fuori dai confini nazionali, e lusinghieri riconoscimenti di critica tra i quali il Premio Tenco per il miglior album in dialetto, fino a scalare le classifiche di molti paesi europei ed extra-europei e ad avviare collaborazioni di grande prestigio con artisti come l'argentino Kevin Johansen e il The Tiptons Sax Quartet di New York. Questo suo ultimo lavoro, in particolare, risponde all’intento di rivendicare con fierezza le proprie origini, senza lasciarsi tentare da fughe estetizzanti verso lidi lontani, e all’urgenza di denunciare la drammatica attualità di un’irrisolta ‘questione meridionale” senza mai cedere al lamento compassionevole o all’autocommiserazione pietosa secondo registri espressivi cari allo stesso tempo a Otello Profazio, capace come pochi di coniugare impegno e ironia: intenti e propositi che si legano alla perfezione con l’anima di Cletofestival, un progetto culturale nato dal basso, ideato e costruito pezzo dopo pezzo da ragazzi e ragazze che vivono il territorio, ne riconoscono i punti di debolezza ma anche le numerose potenzialità. Ideato dall’associazione La Piazza nell’estate del 2011 il festival promuove la buona cultura calabrese tramite l’arte in tutte le sue forme, trasformando le strade del borgo in una vetrina culturale di grande rilievo.

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