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    Peggiora il mare italiano, un punto inquinato ogni 54 km di costa. Male la Calabria

     

    Peggiora il mare italiano, un punto inquinato ogni 54 km di costa. Male la Calabria

    12 ago 16 Lungo le coste italiane ogni 54 chilometri si trova un punto inquinato da scarichi fognari senza depurazione. Lo rileva il consueto monitoraggio annuale di Goletta Verde, la barca di Legambiente che ogni estate percorre tutta la costa italiana per verificare lo stato delle acque. Le rilevazioni, durate due mesi da giugno ad agosto su tutta la costa dalla Liguria al Friuli ed isole, hanno riguardato 265 punti, segnalati nel corso dell'anno dalle sezioni locali di Legambiente o dai cittadini per rischio di inquinamento. Si tratta perlopiù di foci di corsi d'acqua. Su 265 punti, 137 sono risultati inquinati (con valori oltre i limiti di legge) o fortemente inquinati (con valori più del doppio di quelli di legge). Le situazioni peggiori sono state riscontrate nelle Marche, in Abruzzo e in Calabria. Notevoli problemi anche in Sicilia e in Campania. Tra le situazioni positive emergono Sardegna, Puglia e Veneto. Goletta Verde ha riscontrato come di rado nelle zone vietate alla balneazioni siano esposti i cartelli di divieto: mancano nel 74% dei casi. "Rispetto agli anni precedenti la situazione dell'inquinamento è confermata - ha commentato il responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti -. Non abbiamo riscontrato miglioramenti o peggioramenti significativi, il che per noi è un dato negativo. Sui problemi cronici, i punti dove da 5 anni si riscontra un forte inquinamento, non è cambiato nulla".

    In 18 punti della Calabria, inquinamento oltre i limiti. Su 24 punti monitorati ogni 28 chilometri di costa dei 748 chilometri complessivi della Calabria, sono 18 quelli risultati oltre i limiti stabiliti d'inquinamento, di cui 15 "fortemente inquinati" e tre "inquinati". E' quanto emerge dai risultati definitivi del monitoraggio di Goletta Verde 2016 di Legambiente. I dati, relativi ai prelievi effettuati dall'8 giugno all'8 agosto, mettono sotto accusa la depurazione. "Se nell'edizione 2016 - hanno spiegato gli esperti di Legambiente - oltre la metà dei punti sono risultati inquinati, uno su 5, soffre di 'inquinamento cronico', in quanto dal 2010 ad oggi è risultato fuori i limiti di legge per almeno 5 volte. Di questi il 94% corrisponde a foci di fiumi, torrenti, scarichi e canali". La Calabria assieme a Marche, Liguria, Lazio e Campania - riporta il monitoraggio - presenta almeno 5 punti campionati che risultano inquinati ormai da anni, definiti dall'associazione come "malati cronici".

    Spiagge da incubo. Nel suo viaggio lungo le coste italiane la Goletta Verde di Legambiente ha trovato la situazione più ridicola e agghiacciante a Capaccio, in provincia di Salerno. Alla foce del rio Laura, inquinato da coli fecali oltre il doppio dei limiti di legge, un gruppetto di bambini faceva allegramente 'acquagym' nell'acqua sporca, guidato da alcuni adulti (si spera ignari) sulla spiaggia. Cartelli che indicavano la non balneabilità, neppure l'ombra. Purtroppo non è un caso isolato. "Il 74% delle aree interdette alla balneazione non ha un cartello che lo indica - denuncia la responsabile campagne di Legambiente, Serena Carpentieri -. E il 61% delle zone inquinate che abbiamo trovato sono frequentate da bagnanti". Per Goletta Verde, un punto di costa è inquinato se l'acqua del mare supera i limiti di legge per i coli fecali (enterococchi intestinali ed escherichia coli). E' fortemente inquinato se supera questi valori più del doppio. I volontari di Legambiente imbarcati sulla Goletta hanno fotografato l'affollamento di Mappatella Beach a Napoli, percorsa da un torrentello e risultata fortemente inquinata. Stesso rigagnolo sporco, stessa acqua altamente contaminata e stessa folla di bagnanti alla Venere Azzurra di Lerici, nello Spezzino, alla Torre Pedrera di Rimini o a le Castella di Crotone. Ci sono anche situazioni tragicomiche, come quella di Capaccio o del Lido Comunale di Reggio Calabria. Su quest'ultimo ci sono cartelli, messi dalle amministrazioni locali, che danno ai cittadini utili consigli su come fare il bagno: non tuffarsi a stomaco pieno o col mare grosso, non abusare delle proprie forze. Peccato però che su quella spiaggia il bagno non si possa fare. Il mare è fortemente inquinato e l'ARPA locale ha vietato la balneazione da anni. Divieto che non è annunciato da nessun cartello, denuncia Legambiente. "A Canale Loricina a Nettuno, in provincia di Roma, dove non si può fare il bagno, ma non c'erano indicazioni, abbiamo annunciato una manifestazione di protesta - racconta Carpentieri -. La mattina stessa della nostra iniziativa sono apparsi i cartelli". Qualche risultato positivo i controlli di Goletta Verde l'hanno raggiunto: "L'anno scorso a Finale in Liguria e a Bosa in Sardegna avevamo segnalato valori fuori norma - spiega il responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti -. Dopo la nostra denuncia, le amministrazioni hanno trovato gli scarichi e quest'anno è tornato tutto in regola".

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