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    Si agli arresti di Caridi, determinanti M5S, PD e Lega

     

    Si agli arresti di Caridi, determinanti M5S, PD e Lega

    03 ago 16 La Giunta per le Immunità del Senato ha approvato la richiesta di arresto nei confronti del senatore di Gal Antonio Stefano Caridi trasmessa dai magistrati di Reggio Calabria. E' quanto viene riferito al termine della riunione della Giunta. Hanno votato a favore della proposta di dire sì all'arresto formulata dal presidente della Giunta Dario Stefano i senatori del M5S, del Pd, della Lega. Si è astenuto Nico D'Ascola di Ncd e hanno votato contro Fi, Idea e Gal.

    Ora incognita Aula. La Giunta per le Immunità del Senato alla fine dice sì alla richiesta di arresto del senatore di Gal Stefano Caridi, accusato di essere al vertice di una Cupola segreta di 'ndrangheta, ma sulla possibilità che l'Aula si pronunci su tale decisione prima dell'estate non c'è certezza. Anche perché in Aula, nel frattempo, viene incardinato il ddl sull'editoria che il governo vorrebbe vedere approvato, almeno da Palazzo Madama, prima della pausa estiva. E il tentativo del M5S di chiedere l'inversione dei lavori per votare prima, e quindi domani stesso, su Caridi viene respinto dal presidente di turno Roberto Calderoli. Così, è probabile che, in apertura di seduta, i 5 stelle - pronti ad inscenare una bagarre in Aula - tornino a chiedere l'inversione dell'ordine del giorno (possibile da Regolamento, come ricorda Calderoli, "solo in apertura di seduta o quando si passa da un argomento all'altro") e che la maggioranza respinga la proposta impegnandosi però, come si assicura tra i Dem, "a garantire il numero legale per far votare, dopo il ddl editoria, anche la richiesta di arresto per Caridi". A questo punto, però, scatterebbe un'altra incognita, dopo quella del timing: il voto segreto. "Sarà quello, infatti, il nostro vero spazio di libertà", assicura il senatore Psi Enrico Buemi che non prende parte ai lavori di oggi della Giunta per protesta contro "l'accelerazione impressa sul caso Caridi". E sarebbe davvero "una beffa", per dirla con i 5 Stelle, se alla fine Caridi venisse salvato, con il solito scambio di accuse tra Pd e pentastellati su chi sia stato ad evitargli il carcere e perché. Soprattutto per le conseguenze che questo potrebbe avere sull' opinione pubblica. Per la Giunta, però, non è stato semplice decidere, anche perché buona parte del centrodestra è contraria all'arresto del parlamentare, che non solo è senatore di Gal, ma anche vice coordinatore di FI in Calabria. "Non si può mandare in carcere una persona senza prove né indizi", tuona Carlo Giovanardi di "Idea" che, proprio in Giunta, contesta più volte il presidente Dario Stefano (Misto), insieme a Giacomo Caliendo (FI) e Mario Ferrara (Gal), per la "velocità" impressa ai lavori visto che la richiesta di arresto è stata trasmessa dal Tribunale di Reggio Calabria il 15 luglio. Così, la Giunta che avrebbe dovuto votare entro martedì sera sul caso Caridi, come assicurato da Stefano, vive altre due sedute di fuoco con tanto di ricorso al Questore Laura Bottici (M5S) chiamata da Mario Michele Giarrusso (M5S) per tentare di riportare la calma tra i commissari. I senatori Pd smentiscono che in Giunta ci sia stata tutta questa tensione, ma tant'è che il voto sul parlamentare di Gal arriva solo al terzo tentativo, anche perché Caridi deposita "fuori tempo massimo" una nuova memoria difensiva che "richiede tempo per essere letta". Con un ritardo di oltre 24 ore sulla tabella di marcia prevista, l'ok all'arresto viene dato con 12 sì, 7 no, un astenuto, oltre a Stefano e a Nico D'Ascola di Ncd che non partecipano al voto. Il presidente del Senato Pietro Grasso, che da ex magistrato antimafia non vede evidentemente di buon occhio il fatto che Palazzo Madama non si pronunci subito su un caso di sospetta appartenenza alla 'ndrangheta, prova a far votare oggi l'Aula, prima del ddl editoria. Ma "l'ostruzionismo del centrodestra", come accusa Giarrusso, impedisce di fare in tempo. E se prima verrà votato il provvedimento che interessa radio-tv e giornali, si rischia che dopo manchi il numero legale. Così i 5 stelle annunciano sin da stasera battaglia per domani, anzi il caos, se non verrà accettata l'inversione dei lavori: perché, come osserva Maurizio Buccarella, "Caridi avrà tempo di difendersi in Tribunale, ma il Senato deve rimuovere subito gli ostacoli che alcuni vogliono mettere all'attività dei magistrati. Altrimenti il messaggio sarà gravissimo: si ricorre all'immunità per un caso che non ha precedenti nella storia del Senato. L'accusa per Caridi, infatti, è di associazione a delinquere di stampo mafioso".

    Giovanardi: Caridi in galera senza ne prove ne indizi. "Chiunque sia in buona fede deve ammettere che nelle intercettazioni ambientali e telefoniche, messe assieme nelle migliaia di pagine di ordinanza relative al periodo 1997/2013 e già vagliate nello stesso periodo dagli inquirenti, non ci sono né prove né indizi a carico del senatore Antonio Caridi, che in tutti quegli anni non ha ricevuto neppure un avviso di garanzia. Anzi, davanti alle carte che, lette correttamente, dimostrano chiaramente l'estraneità di Caridi alla 'ndrangheta e clamorose sviste dei magistrati che addebitano al Caridi incontri al ristorante con una persona che in quel periodo era in carcere, il relatore Stefano ha chiesto di autorizzare il carcere con la formula che sarebbe "non implausibile", un rapporto di Caridi con l'ndrangheta, o come capo, o come affiliato o come semplice esecutore, formula che non si può escludere per nessuno dei parlamentari eletti nelle regioni ad alta densità mafiosa". Ad affermarlo è il senatore di "Idea" Carlo Giovanardi che è componente della Giunta per le Immunità di Palazzo Madama che ha appena autorizzato l'arresto di Caridi. Autorizzazione sulla quale ora comunque dovrà pronunciarsi anche l'Aula del Senato.

    Assicurato a Caridi diritto difesa. "La Giunta, anche in questa occasione, ha operato avendo come unica bussola il Regolamento. Questo ha consentito, non solo al relatore, la possibilità di effettuare una analisi di merito, garantendo il confronto tra tutti i componenti e, anche attraverso la valutazione di una memoria aggiuntiva consegnata agli uffici solo nella tarda mattinata del 3 agosto, garantendo pieni diritti di difesa al senatore Caridi". Così il presidente della Giunta per le Immunità del Senato Dario Stefano commenta il via libera di oggi all'arresto per il senatore di Gal Antonio Stefano Caridi accusato di appartenenza alla 'ndrangheta. "La discussione - aggiunge - è stata intensa e partecipata, com'è giusto che avvenga su provvedimenti che investono le libertà personali di un parlamentare ed ipotesi di reato così gravi. Ora sarà compito dell'Assemblea del Senato, che è organo supremo, esprimersi sulla proposta licenziata dalla Giunta".

    Caridi aveva presentato nuove memorie. La Giunta per le Immunità del Senato era stata sospesa per dar tempo ai commissari di leggere la nuova documentazione presentata stamattina dal senatore di Gal Antonio Stefano Caridi. La sospensione di circa due ore, che sarebbe stata chiesta da Andrea Augello di "Cor", ha fatto andare su tutte le furie i senatori M5S che hanno denunciato "l'ostruzionismo fatto dal centrodestra" per evitare che si arrivi entro oggi al voto sulla richiesta di arresto per Caridi, accusato dalla Procura di Reggio Calabria di essere al vertice di una Cupola segreta di 'Ndrangheta.

    Malan: Nessun disordine. "Leggo con sorpresa dichiarazioni del senatore Giarrusso su ostruzionismi, e soprattutto presunti disordini e sull'intervento della senatrice questore Bottici nella Giunta per le elezioni e immunità per riportare la calma. In realtà la situazione, per quanto caratterizzata dall' animatezza di alcuni interventi, è sempre stata nel pieno controllo del presidente Dario Stefano, il quale non ha mai chiesto l'intervento dei questori per l'ottima ragione che non ce n'era alcuna necessità". Ad assicurarlo è il senatore di FI Lucio Malan. "Io ero presente in Giunta ma solo in veste di suo componente ed è stato il senatore Giarrusso a chiamare la collega Bottici, la quale peraltro non è mai entrata nell'aula, ma si è limitata a recarsi nell'anticamera come ci è stato riferito da colleghi che erano momentaneamente usciti. Quanto al presunto ostruzionismo - aggiunge Malan - si è semplicemente chiesto di prendere in esame i documenti dai quali emerge che un presunto incontro in un tal ristorante tra il senatore Caridi e un esponente della 'ndrangheta, citato tra le principali prove a carico del senatore, non può essere avvenuto perché, all'epoca del preteso fatto, il malvivente si trovava da tempo in carcere e ci è rimasto ancora a lungo". "La Giunta ad ampia maggioranza ha deciso una pausa per poter esaminare tali documenti. Un modo di procedere del tutto normale e dovuto, nell'ambito di un esame che si annuncia il più rapido di sempre di una richiesta di arresto", conclude.

    IDV: Voteremo si ad arresti. "Troppo gravi le accuse e le contestazioni mosse. Anzi, crediamo che per togliere il senato dall'imbarazzo, il senatore Caridi dovrebbe rimettersi fiducioso al processo, senza cercare alcuno scudo". Non vogliamo impedire ai giudici di svolgere la loro funzione e cerchiamo in tutti i modi di agevolarne lo svolgimento". Lo affermano i senatori di Italia dei valori Francesco Molinari, che é componente della Commissione antimafia, Alessandra Bencini e Maurizio Romani in merito alla richiesta di autorizzazione all'arresto del senatore di Gal Antonio Stefano Caridi, accusato dai magistrati di Reggio Calabria di essere al vertice di una cupola segreta di 'ndrangheta. "Voteremo si alla richiesta di arresto - aggiungono i senatori Idv - perché un parlamentare è come un comune cittadino. Va data onorabilità al Senato, alla magistratura quale organo terzo e vanno ridate dignità e onorabilità al senatore Caridi se innocente".

    Destra rallenta lavori. Il presidente del Senato Pietro Grasso prova oggi a far votare l'Aula sulla richiesta di autorizzazione all'arresto del senatore Antonio Stefano Caridi. Anche per evitare che per l'intera estate si punti il dito contro la Camera Alta che "continua a tenere tra i suoi banchi" un senatore accusato di essere al vertice della Cupola segreta di 'Ndrangheta. Ma il centrodestra blocca il "blitz" rallentando al massimo i lavori della Giunta per le Immunità. L'organismo parlamentare presieduto da Dario Stefano (Misto) avrebbe dovuto votare sulla richiesta di arresto già ieri sera, ma poi, anche per colpa dei lavori dell'Aula che si sono conclusi dopo le 21 e per "la stanchezza" manifestata da alcuni commissari già protagonisti della seduta notturna del giorno prima della commissione Giustizia che aveva licenziato la riforma del processo penale dopo le 24, Stefano fa mettere ai voti la richiesta di rinvio ad oggi del voto avanzata da Giacomo Caliendo (FI), Mario Ferrara (Gal), Carlo Giovanardi (Idea), Andrea Augello (Cor). E tutti, ad eccezione del M5S, votano a favore. Unico impegno richiesto da Stefano: che nella seduta di oggi, convocata per le 13, si arrivi al voto. La discussione generale si era chiusa ieri sera e oggi si sarebbero dovute fare solo le dichiarazioni di voto e il voto. Ma le cose non vanno così. Oggi infatti Caridi fa arrivare in Giunta una nuova memoria difensiva che dichiara "decisiva" e il centrodestra chiede tempo. Stefano la dichiara inammissibile perché presentata fuori tempo massimo, ma la protesta è tale che alla fine si mette ai voti il rinvio. E a favore dello slittamento vota anche il Pd, con il solo no di Doris Lo Moro e Felice Casson, e del M5S. La Giunta si rivede alle 16.30, ma intanto in Aula prende il via l'esame del ddl sull'editoria e si dovrà aspettare che si concluda per mettere ai voti il verdetto della Giunta. E per domani nessuno assicura la tenuta del numero legale.

    Giarrusso: Impedito il voto: "E' dai ieri sera che FI, Ncd, Gal e buona parte del Pd stanno oggettivamente impedendo la conclusione dei lavori della Giunta, e cioè il voto finale sull'autorizzazione all'arresto del Senatore Antonio Caridi, accusato lo ricordiamo di associazione a delinquere di stampo mafioso. E' inammissibile che per fatti così gravi si impedisca al Parlamento di potersi pronunciare con espedienti, stratagemmi e scorrettezze varie" lo afferma il senatore Mario Giarrusso, capogruppo del M5s in Giunta per le immunità di Palazzo Madama.

    Buccarella: Grave perdita di tempo. "Quello che sta avvenendo in Giunta delle Immunità al Senato è gravissimo: di fatto la maggioranza dei membri sta prendendo tempo e rinviando di ora in ora il voto sull'arresto del senatore Antonio Caridi con la scusa di discutere una sua memoria difensiva depositata fuori tempo massimo". Lo denuncia il senatore M5S, membro della Giunta, Maurizio Buccarella. "Ogni sua difesa potrà legittimamente trovare spazio in tribunale - continua -, ma ora il Senato deve rimuovere gli ostacoli che alcuni vogliono frapporre all'attività dei magistrati. Altrimenti il messaggio che viene dato all'esterno è di una gravità inaudita: si ricorrere all'immunità parlamentare per un caso che non ha precedenti nella storia di questo Senato, dato che l'accusa nei confronti di Caridi è di associazione a delinquere di stampo mafioso".

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