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    Corte dei Conti regionale dichiara Regione incapiente per oltre 120 mln

     

    Corte dei Conti regionale dichiara Regione incapiente per oltre 120 mln

    25 set 15 "La Corte dei conti, Sezione regionale di Controllo per la Calabria, parifica nelle sue componenti del conto di bilancio e del conto del patrimonio, il rendiconto generale della Regione Calabria per l'esercizio 2014" e "ha accertato un risultato di amministrazione incapiente per un importo non inferiore a più di 120 milioni di euro". Lo ha detto il presidente facente funzioni della sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti, Giuseppe Ginestra, in occasione dell'Adunanza di parificazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio 2014. "Quel che emerge - ha sottolineato Ginestra - è una assai scarsa capacità di dialogo tra l'Ente Regione e la Sezione della Corte dei Conti che si è occupata di analizzare il Bilancio", sottolineando "la carenza di coordinamento dell'azione amministrativa e di adeguato svolgimento della comunicazione interna; un inadeguato raccordo tra indirizzo politico e gestione operativa". "La Regione - ha aggiunto il Presidente - pare aver perso di vista il ruolo di Ente più prossimo al territorio trasformandosi in un 'poltronificio', poco trasparente nel suo rendiconto che non è facilmente leggibile ed è simile ad una scatola cinese. Mancano, dunque, trasparenza, efficienza ed efficacia, che sono alla base del buon andamento di ogni ente pubblico. Ciò è dovuto al progressivo passaggio della Regione da Ente di legiferazione, programmazione, coordinamento e vigilanza a soggetto amministrativo di carattere gestionale: prova ne è il deleterio fenomeno delle partecipazioni societarie dell'Ente Regione". Addentrandosi nei conti della Regione Ginestra ha rilevato che "l'ente ha presentato al dicembre 2014 un avanzo di amministrazione pari a 2.500.083.859,74 euro, avanzo, però, del tutto fittizio. L'avanzo, infatti, non risulta capiente per coprire i vincoli che gravano sull'ente.Allo stato dell'analisi, difatti, si evidenzia un netto negativo, che possiamo tranquillamente chiamare buco di bilancio, pari a più di trentadue milioni di euro. Situazione peggiorata rispetto al 2013. Tutto questo poteva essere evitato con l'adozione di adeguati quanto dovuti correttivi durante l'esercizio finanziario, in modo da evitare che gli impegni di spesa superassero le risorse accertabili". La Sezione di Controllo ha, inoltre, espresso "particolari riserve sulla modalità di contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità nella disponibilità della Regione sulla base di contratti stipulati con il Ministero dell'Economia e Finanze, che hanno comportato come conseguenza un ampliamento della spesa pregiudicando l'equilibrio di bilancio". Tra queste, ha indicato, risultano quelle relative al pagamento dei debiti sanitari del 2013 per un importo pari a più di 89 milioni di euro. "Tali spese - riporta il testo - sono state destinate alla copertura del debito sanitario cumulato al 31 dicembre 2012, su cui non risultano effettuati pagamenti né impegni. La Regione ha coperto le medesime con le entrate derivanti da tale anticipazione mentre avrebbe dovuto essere costituito un fondo vincolato". Dall'analisi dei conti regionali, è detto nella relazione, risulta "un evidente risultato negativo del saldo entrate-spese nell'esercizio 2014 che rispetto al 2013 in termini assoluti, presenta un peggioramento pari a più di quattro miliardi di euro. Si rileva, anche al netto, un evidente peggioramento della gestione di cassa: si passa da un valore positivo ad uno negativo". La Regione ha presentato residui attivi riferiti alle annualità precedenti per un importo superiore ai quattro miliardi di euro. Questo ha fatto registrare un decremento degli stessi pari al 14,55%, al fronte del 6,79% del 2013. A questo va aggiunta una contrazione delle riscossioni che sono passate 20,63% al 12,30% del totale dei residui. "Ciò mette in luce - è sottolineato nella relazione - le difficoltà che la Regione Calabria incontra nell'attività di riscossione". Quanto al trasporto pubblico locale la Sezione di Controllo ha riscontrato un "debito complessivo pari a più di 375 milioni di euro". La Corte, è riportato nella relazione, ha inoltre rinviato "ad un ulteriore approfondimento di indagine" l'analisi dei bilanci "non ancora presentati integralmente "delle società partecipate della Regione Calabria". Sono diminuite le spese di rappresentanza pari per il 2014 a 20mila euro. La Sezione di Controllo ha infine analizzato il capitolo del contenzioso dal quale "possono derivare effetti economici negativi tali da risultare una delle principali cause di squilibri strutturali dei bilanci degli Enti pubblici". Al riguardo nei confronti della Regione nel 2014 "sono stati incardinati 7.669 nuovi contenzioni". La Regione, inoltre, "non ha cognizione del numero totale dei procedimenti giudiziali a suo carico" e la Sezione "può soltanto prendere atto della incapacità dell'Amministrazione di fornire dati che siano minimamente significativi, con riferimento ad un ambito altamente sensibile per gli equilibri finanziari dell'Ente". Il procuratore regionale Rossella Scerbo ha sostenuto che "sui saldi contabili non possiamo che evidenziare per il 2014 un peggioramento degli accertamenti e delle riscossioni e conseguentemente degli stanziamenti finali. La Procura condivide le preoccupazioni espresse in ordine al potenziale fattore di squilibrio con tutte le ricadute sul saldo finanziario insito nella inadeguatezza del fondo".

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