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    Tenta di trasferire 30 minori appena sbarcati, eritreo arrestato a Reggio

     

    Tenta di trasferire 30 minori appena sbarcati, eritreo arrestato a Reggio

    23 set 15 Un eritreo di 25 anni, con regolare permesso di soggiorno per richiesta di misure di protezione internazionale, è stato arrestato a Reggio Calabria dagli agenti della polizia ferroviaria e delle volanti con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il venticinquenne ha tentato di trasferire 30 ragazzi minorenni stranieri sbarcati il 20 settembre scorso nel porto di Reggio Calabria. L'arrestato avrebbe percepito anche un compenso dalle vittime. Gli agenti della polizia Ferroviaria e delle volanti hanno notato i ragazzi minorenni mentre si nascondevano in alcuni treni dismessi nella stazione ferroviaria di Reggio Calabria. Con l'intervento di un interprete i poliziotti hanno accertato che i 30 minori erano stati soccorsi nelle settimane scorse a bordo di imbarcazioni e successivamente portati a Reggio Calabria, dove erano stati affidati ad un centro di prima accoglienza. I ragazzi, secondo la ricostruzione della polizia, sono stati contattati dal loro connazionale il quale si sarebbe proposto di aiutarli a raggiungere illegalmente prima alcune città del nord Italia e successivamente in altri Stati europei per ricongiungersi con i loro familiari. Per il trasferimento il venticinquenne avrebbe chiesto il pagamento di una somma di denaro. Dopo la testimonianza delle vittime i poliziotti hanno avviato le indagini e successivamente sono riusciti a rintracciare il venticinquenne eritreo che è stato arrestato.

    200 euro il prezzo del "biglietto". Ammonta a circa duecento euro ciascuno la somma pagata da trenta ragazzi minorenni eritrei ad un loro connazionale per fuggire da Reggio Calabria e raggiungere il nord dell'Europa per ricongiungersi con i loro familiari. E' quanto emerso dalle indagini della polizia ferroviaria e delle volanti di Reggio Calabria che hanno arrestato il giovane eritreo di 25 anni, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I minorenni erano stati soccorsi al largo delle coste libiche e il 20 settembre scorso erano giunti a Reggio Calabria. I ragazzi sono stati affidati ai servizi sociali del Comune di Reggio e sistemati in un centro di prima accoglienza in attesa di poter formalizzare la loro presenza sul territorio nazionale. In questo frangente sono stati contattati dal loro connazionale il quale ha proposto loro di espatriare illegalmente pagando la somma di 200 euro. Il venticinquenne ha quindi organizzato nel minimo dettaglio il viaggio dei trenta minorenni. I ragazzi, a bordo di treni in partenza da Reggio Calabria, avrebbero raggiunto Roma per poi essere trasferiti in città del nord Italia e successivamente in altri Paesi europei dove si sarebbero ricongiunti con i loro familiari. I poliziotti sono riusciti a ricostruire la vicenda attraverso la testimonianza dei ragazzi minorenni che sono stati sentiti con un interprete. Ai poliziotti hanno riferito di aver deciso di espatriare con l'aiuto del loro connazionale per evitare le procedure burocratiche.

    Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, secondo quanto riferisce un comunicato, "ha rivolto un messaggio di sincero compiacimento e vivo apprezzamento al Questore, alle donne e agli uomini della Polizia ferroviaria e della Polizia di Stato che hanno tratto in arresto un cittadino eritreo, presunto responsabile, unitamente ad altri soggetti, di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, in particolare di minori, verso la Svizzera". "L'attività di verifica e controllo delle forze dell'ordine - prosegue la nota - prosegue incessantemente a fronte degli arrivi di migranti sulle coste della provincia reggina, che nel corso del 2015 sono state 14.211. Tale risultato è una conferma del costante impegno e della professionalità profusi dagli operatori delle forze dell'ordine a tutela di tutti i cittadini, soprattutto dei più deboli e di quanti, in ragione del loro status, attendono di essere trasferiti in strutture governative o deputate all'ospitalità dei minori, o di essere inseriti nei Progetti Sprar. Tale certezza rafforza la fiducia della collettività nelle Istituzioni e negli uomini dello Stato, che quotidianamente con impegno, generosità e spirito di solidarietà, garantiscono nell'espletamento del loro servizio il rispetto delle regole poste a base della civile convivenza".

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