NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Riapre a Reggio l'asilo nido del Cedir

     

     

    Riapre a Reggio l'asilo nido del Cedir

    02 set 15 Dopo due anni di chiusura riaprirà domani, a Reggio Calabria, alla presenza del sindaco Giuseppe Falcomatà, l'asilo nido del Cedir. Lo rende noto un comunicato di ActionAid. "Per due anni, in Italia, una città come Reggio Calabria con circa 5000 bambini - riporta la nota - ha garantito un'offerta pubblica di asili nidi pari allo 0%. Dall'autunno 2013, infatti, con la chiusura dell'asilo aziendale Cedir per mancanza di finanziamenti, e quella precedente per inagibilità nel 2012 delle altre due strutture di Archi e Gebbione, che garantivano una presa in carico dello 0,49%, a Reggio Calabria sono totalmente scomparsi gli asili nido pubblici. Dopo due anni di battaglie e confronto fra istituzioni e genitori, il Comune, nel maggio del 2015, ha finalmente annunciato la riapertura dell'asilo aziendale del Cedir. Con l'inizio del nuovo anno scolastico, una delle tre strutture della città tornerà ad essere attiva, cominciando a garantire nuovamente un servizio che, tuttavia, resta ancora ben lontano dagli standard europei". "Sin dall'inizio di questa vicenda, ActionAid - prosegue il comunicato - è scesa in campo al fianco dei cittadini di Reggio Calabria per chiedere alle istituzioni locali di continuare a garantire un servizio essenziale per l'educazione dei bambini e per la conciliazione dei tempi vita - lavoro delle famiglie. La campagna #chiediamoasilo è partita nel gennaio 2014 con il lancio di una petizione che ha raccolto 5693 firme e nella quale si chiedeva alle istituzioni la riapertura degli asili nido pubblici, oppure, in attesa di provvedimenti definitivi, l'istituzione temporanea di forme alternative di asili nido. Il tutto, tramite una gestione trasparente e più responsabile delle risorse e garantendo una più ampia partecipazione dei rappresentanti delle famiglie alla fase di attuazione del piano dei servizi all'infanzia".

    E' l'unica struttura pubblica. Per due anni una città come Reggio Calabria, dove vivono circa 5.000 bambini di età inferiore ai 3 anni, non ha avuto asili nido pubblici. Dall'autunno 2013, infatti, la pur esigua offerta che copriva appena il 2,8% - a fronte di un target stabilito dall'Ue del 33% - si era completamente azzerata. Un caso unico in Italia, come denuncia l'organizzazione Actionaid. Anche se non è che il resto del Paese se la passi benissimo: l'Italia spende per la cura alla prima dell'infanzia lo 0,2% del pil, la metà della media dei Paesi Ocse, con una percentuale media di presa in carico del 13,5% rispetto al target europeo del 33%. Quella della mancanza di strutture per la prima infanzia, sottolinea Actionaid, è una situazione di disagio condivisa da decine di migliaia di genitori italiani. "Sin dall'inizio di questa vicenda, Actionaid è scesa in campo al fianco dei genitori reggini per accendere i riflettori su una situazione inammissibile attraverso la campagna #chiediamoasilo, partita nel gennaio 2014 con il lancio di una petizione e l'avvio di un'azione legale, per chiedere alle istituzioni la riapertura degli asili nido pubblici - racconta Marco De Ponte, segretario generale di Actionaid Italia - e dopo due anni abbiamo registrato un primo importante successo, con la riapertura domani dell'asilo aziendale Cedir. Ma è solo l'inizio di un percorso che richiede ancora molti sforzi". Actionaid ricorda che l'Italia (dati Ocse) spende per i bambini da 0 a 5 anni lo 0,2% del pil, la metà della media dei Paesi Ocse (0,4%). Nel 2013 il Governo aveva avviato un programma per migliorare l'offerta di nidi nelle regioni particolarmente in ritardo, che sono, oltre alla Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia. Ma con la legge di Stabilità 2015, la dotazione finanziaria è stata tagliata: si stima che, rispetto a un obiettivo di copertura del 12%, si è arrivati a una percentuale di circa il 5% rispetto al totale della popolazione 0-3 anni. "A conti fatti - dice De Ponte - l'investimento complessivo ulteriore nei servizi di cura può considerarsi annullato. Inoltre, sono da chiarire gli scenari per i prossimi anni: si prevedranno stanziamenti annuali fissi per gli asili nido?. Oltre alla creazione di nuovi posti, si dovrebbero infatti prevedere stanziamenti continuativi nel tempo, altrimenti difficilmente i servizi esistenti e che si andranno a creare sopravvivranno nel tempo, o sarà molto complesso garantire un'offerta di qualità".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità

 


    Facebook
 Ultime
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore