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    Ricordo Fortugno a 10 anni morte, commenti

     

     

    Ricordo Fortugno a 10 anni morte, commenti

    19 ott 15 "Ricordo con emozione la figura del Vicepresidente del Consiglio regionale, il collega Francesco Fortugno, uomo serio ed onesto, nonchè professionista apprezzato, assassinato dieci anni fa a Locri". E' quanto ha scritto il Presidente del gruppo di Forza Italia in consiglio regionale Alessandro Nicolò, "che non ha potuto partecipare - é detto in un comunicato - alle iniziative commemorative in ricordo di Fortugno per concomitanti impegni istituzionali". "La sua fine inaspettata - ha aggiunto - ha colpito profondamente la sua famiglia, ma anche i suoi amici più vicini e tutte le istituzioni calabresi. Franco aveva declinato il suo impegno politico ed istituzionale con assoluta tolleranza e spirito di solidarietà, attento verso le fasce più deboli, si impegnava costantemente per affrontare i problemi della quotidianità della nostra regione. Quella sua disponibilità al confronto ed alla comprensione delle ragioni degli altri, ha caratterizzato fino all'ultimo, tragico, momento i suoi tratti umani e politici. Egli non rinunciava alla difesa dei suoi principi fondati sulla tutela dei diritti spesso negati ai cittadini calabresi e in particolare a quelli della locride che richiamava in Consiglio Regionale, tuttavia non negava all'avversario la dignità di opposte ragioni politiche. Con la sua scomparsa, la Calabria ha perso un rappresentante istituzionale dai tratti gentili ed educati, fermo sui principi in cui credeva, ma mai indisponibile o negazionista nei confronti delle posizioni altrui. Uno stile, quello di Franco, che ha lasciato traccia di sé e che merita di essere indicato come esempio di comportamento per quanti continuano a lavorare dentro e fuori le istituzioni per contribuire allo sviluppo civile e democratico della Calabria".

    "La nostra presenza qui oggi all'evento commemorativo del Vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno, nel decennale della sua barbara uccisione vuole essere testimonianza chiara e sincera dell'impegno incrollabile della massima Istituzione calabrese nel contrasto alla criminalità e al malaffare". Lo ha affermato il consigliere regionale Vincenzo Pasqua. "Quel tragico momento - ha aggiunto - ha segnato per la nostra regione un punto di non ritorno richiamando ognuno di noi a percorrere con ancora maggiore fermezza e determinazione la strada della legalità. L'esempio di Francesco Fortugno ci spinge a tenere costantemente alta la barra della serietà e dell'impegno contro una criminalità sempre più sprezzante e pervasiva che cerca caparbiamente di inserirsi nei meccanismi di funzionamento delle Istituzioni per governarne i processi e dettare le decisioni. E' un dovere non solo per quanti detengono pubbliche responsabilità ma per tutti i cittadini convergere nella battaglia contro ogni forma di corruzione, intimidazione e malaffare e far sprigionare tutte le energie sane in grado di originare veri percorsi di sviluppo che vedano protagoniste le nuove generazioni desiderose di costruire in Calabria un futuro non più inficiato dal condizionamento dei poteri criminali. Opereremo incessantemente in questa direzione certi di poter contribuire a scrivere una svolta per la nostra regione".

    "Il ricordo di Franco Fortugno vive nella mente dei calabresi onesti e si esprime negli occhi dei ragazzi della Locride che lottano per il cambiamento". Lo ha detto il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà durante le celebrazioni del decennale della scomparsa del Vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre del 2005. "Questa è una terra difficile - ha aggiunto Falcomatà - che soffre di un'arretratezza prodotta da decenni di scelte politiche fallimentari. Abbiamo bisogno di riferimenti, di esempi, di testimonianze. A dieci anni dalla sua scomparsa, Franco Fortugno rappresenta un simbolo di riscatto per la Locride e per tutta la Calabria. Il nostro dovere è quello di dare corpo a questa richiesta di cambiamento. Solo attraverso l'onestà, l'impegno e lo spirito di servizio nei confronti delle istituzioni e dei cittadini, la politica sarà all'altezza della sfida che l'immenso sacrificio di Franco, e di tutte le altre vittime di mafia, ci mette di fronte ogni giorno".

    "L'assassinio del Vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno il 16 ottobre di dieci anni fa è un ricordo vivo nelle coscienze dei calabresi". Lo ha detto il consigliere regionale Arturo Bova durante la commemorazione di Franco Fortugno. "L'attentato mortale - ha aggiunto - ad una delle più alte cariche dell'Istituzione regionale resta una delle pagine più buie della nostra storia che non ha affievolito, anzi ha rafforzato quel diffuso desiderio di rinascita di una terra faticosamente impegnata a superare i gravi disagi economici e sociali da cui e' perennemente vessata. Quel 16 ottobre del 2005 ha segnato un vero e proprio spartiacque nella coscienza collettiva. Il grande movimento di ribellione incarnato dai ragazzi della Locride resta uno dei migliori esempi di virtuoso protagonismo e di partecipazione attiva dei giovani ai processi di cambiamento. L'esempio e la testimonianza di Franco Fortugno ci obbligano oggi ad una costante riflessione sul valore dell'impegno, sia esso politico, sociale, economico che assicuriamo al servizio delle nostre comunità stremate da una crisi la cui morsa non accenna ad allentarsi. Dall'esordio della mia attività politica, ho fatto della legalità il mio principale fronte di impegno, aderendo e sostenendo tutte le iniziative che vanno in questa direzione. Ritengo che oggi sia doveroso fare memoria e non disperdere il patrimonio di valori ed esperienze, confermando l'impegno della Regione dalla parte della legalità. Dobbiamo rafforzare la consapevolezza dell'importanza del mandato cui siamo stati chiamati dai calabresi, onorandolo al meglio, ed ostacolando quelle forze criminali che cercano di infiltrarsi allungando i loro tentacoli per condizionare il funzionamento delle Istituzioni e le decisioni della politica". "È solo salvando la Calabria - ha concluso - dalla condizione di colpevole abbandono in cui langue, liberando le più grandi risorse e valorizzando le migliori intelligenze che si può intraprendere un autentico percorso di risalita. Lavoreremo senza sosta in questa direzione per assicurare un futuro migliore alle giovani generazioni che in noi ripongono grandi attese".

    "Dieci anni fa l'omicidio del Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria Francesco Fortugno. Una pagina nera della recente storia italiana e calabrese. Pagina nera che scaturì indignazione e rabbia nei cittadini e in particolare dei giovani della Locride e della Calabria". E' quanto scritto in una nota di Cgil, Cisl e Uil. "In quella occasione - proseguono - ci furono tante iniziative di solidarietà da parte della società civile calabrese, che scese in piazza a manifestare contro l'accaduto e per sottolineare il disagio economico e sociale in cui viveva e vive tutt'oggi questo territorio. Moltissimi furono gli impegni assunti in quella fase storica da parte delle istituzioni nazionali e non, che promisero a questa terra ingenti finanziamenti per completare la Statale 106, modernizzare la linea ferrata, creare un polo scolastico su Locri, potenziare il sistema sanitario presente sul territorio e una maggiore presenza delle forze dell'ordine e della magistratura in Calabria. A distanza di dieci anni constatiamo che gli impegni assunti non solo non sono stati mantenuti, ma al contrario, rileviamo un arretramento e un disimpegno complessivo rispetto ai problemi della Calabria e della Locride in particolare. Basti pensare che nel piano pluriennale delle infrastrutture approvato da questo Governo non è previsto alcun impegno economico per il completamento della Statale 106, che non vi è nulla per la realizzazione del progetto di ammodernamento della linea ferrata ionica a discapito di un taglio sistematico dei treni a lunga percorrenza e dei treni locali. Del progetto del polo scolastico si è persa ogni traccia e la grande protesta di popolo dei giorni scorsi svoltasi a Locri mettono a nudo le inadempienze della politica e delle istituzioni rispetto al tema della salute e della sanità nella Locride e nell'intera provincia reggina". "Anche noi oggi ricordiamo a distanza di dieci anni Franco Fortugno - concludono i sindacati - e l'attacco criminale subito dalle istituzioni calabresi, ma di certo non possiamo non sottolineare con sofferenza che lo Stato ancora una volta non è stato in grado di dare quelle risposte necessarie. Oggi, avremmo preferito avere sul territorio il Ministro alle Infrastrutture Del Rio anche per informarci che all'interno della legge di stabilità varata dal Governo ci fossero le risorse per dare quelle risposte necessarie in termini infrastrutturali al territorio della Locride. Anche la deputazione calabrese tutta, risulta latitante rispetto ai problemi di questa terra; nessun risultato concreto infatti, può essere ascritto al loro impegno".

    "A dieci anni dalla tragica morte di Franco Fortugno, il suo insegnamento è ancora forte e vivo. Come il suo modello di uomo politico umile, disponibile, trasparente". Lo afferma il deputato del Pd, Nicodemo Nazzareno Oliverio. "Uomini politici del calibro di Franco Fortugno - aggiunge - rappresentano un ideale per i giovani, per la società civile, per le persone oneste e perbene. Così com'è stato Fortugno nella sua breve ma significativa esperienza istituzionale. Un uomo onesto, un marito esemplare, un papà attento, un politico intransigente e onesto, un amico sincero. Il suo insegnamento sarà per noi un esempio intramontabile!"

    "Ricordare Franco Fortugno, nel decennale della sua uccisione, è un obbligo morale, politico e istituzionale che vuole e deve essere, innanzi tutto, un messaggio di vicinanza alla sua famiglia e, contemporaneamente, all'intera comunità della Locride, ai suoi problemi e alle sue speranze". È quanto afferma il Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco D'Agostino, che questo pomeriggio prenderà parte alla commemorazione in ricordo di Francesco Fortugno a Locri. "La memoria di quel tragico evento - aggiunge - non va persa, ma alimentata: la barbara uccisione di Franco Fortugno, assieme a sentimenti di fortissimo e assai profondo turbamento, ha fatto crescere in tantissimi donne e uomini di buona volontà, il bisogno di spendersi per la legalità, il bene comune e il cambiamento, Oggi, nel nome di quel Vice Presidente del Consiglio regionale ucciso davanti a Palazzo Nieddu a Locri, ribadiamo la nostra ferma condanna di ogni genere di condizionamento o ingerenza mafiosa, affermando che la libertà e la democrazia sono gli unici strumenti a cui affidarsi per perseguire gli obiettivi economici, sociali e culturali che facciano crescere la nostra terra. Chi decise di colpire l'allora Vice Presidente del Consiglio regionale lo fece con il torbido disegno di creare sgomento e scompiglio nel cuore e nella mente di tanti calabresi onesti; quel messaggio di morte non è passato. Le reazioni e la solidarietà provenienti dalla società civile, dalle Istituzioni, dalla politica locale e nazionale, diedero a quell'accadimento un corso profondamente diverso. Oggi il dovere di ogni cittadino di questa regione e, ancor più, di ogni politico calabrese, deve essere quello di onorare Franco Fortugno e di ricordarlo come simbolo di una terra che non vuole piegarsi a logiche mafiose".

    "La significativa partecipazione alla cerimonia commemorativa del Vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno è il segno tangibile del processo di cambiamento in atto nella nostra regione e di una diversa sensibilità generata anche dallo slancio e dal desiderio di riscatto dei tanti giovani che all'epoca sfilarono per le strade di Locri contro la malvagità e la tracotanza della criminalità, rendendosi protagonisti di un nuovo corso".Lo afferma il consigliere regionale Domenico Battaglia. "Ricordare oggi il Vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno - aggiunge - ed onorarne la memoria è non solo un dovere istituzionale ma costituisce conferma di un impegno coerente da parte della massima Istituzione calabrese nel segno del rispetto delle regole e contro la cultura mafiosa. Francesco Fortugno resta un modello di riferimento per la sua capacità di ascolto e per il modo di affrontare le questioni istituzionali più spinose e delicate, privilegiando la pacatezza e l'equilibrio anche nei momenti di più aspro confronto politico, tenendo sempre ferma come bussola del suo agire l'interesse comune. Il nostro impegno in questa giornata di intensa emozione continua nel solco tracciato da Franco Fortugno. Occorre rafforzare il senso di appartenenza, fortificare la coesione civile e sociale contro quanti, ricorrendo alle intimidazioni e alla violenza, cercano d'imporre logiche criminali".

    "L'assassinio del Vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno, avvenuto dieci anni fa a Locri, ripropone alle nostre coscienze il bisogno di straordinario impegno per la crescita civile e democratica della Calabria". E' quanto afferma il capogruppo della Casa delle Libertà Francesco Cannizzaro. "Franco Fortugno, personalità mite, ma politico fermo nei principi, aveva capacità - aggiunge - e disponibilità autentiche nell'ascoltare gli altri, a partire dagli avversari politici e i tratti signorili della sua personalità erano noti ed apprezzati da tutti. Ricordarlo a distanza di dieci anni non allontana da noi l'emozione viva della sua perdita, ma impone un rigoroso esame di coscienza a quanti operano oggi nella politica e nelle istituzioni affinchè mai nessun amministratore sia colpito in maniera così indegna e sconvolgente, una tragedia che travalica gli affetti privati e si imprime come una macchia indelebile nella vita civile della Calabria".

    "Siamo qui oggi a tenere alta la memoria di quanto accaduto il 16 ottobre di dieci anni fa e a rafforzare simbolicamente il valore di un impegno condiviso contro la criminalità e avverso ogni tentativo di condizionamento mafioso". E' quanto ha dichiarato il consigliere regionale Flora Sculco (capogruppo di Calabria in rete), partecipando alla commemorazione di Francesco Fortugno. "La ferita, a distanza di tanto tempo - ha detto Flora Sculco - non si è ancora rimarginata ed è forte il desiderio della Calabria e dei calabresi di liberarsi dall'etichetta di terra asservita ai poteri criminali e alle logiche mafiose. Non dobbiamo disperdere l'esempio che Franco Fortugno ci ha consegnato e che resta indelebile nelle nostre coscienze. Siamo chiamati ogni giorno a testimoniare la nostra ribellione alle esecrabili azioni della mafia. Lo dobbiamo al sacrificio di Franco Fortugno ed alla sua famiglia, lo dobbiamo a tutti i calabresi".

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