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    Prosegue la protesta degli operai sulla ciminiera dell'Enel di Rossano

     

    Prosegue la protesta degli operai sulla ciminiera dell'Enel di Rossano

    08 ott 15 Prosegue la protesta dei sei operai, dipendenti delle imprese di manutenzione della centrale termoelettrica Enel di Rossano, che da ieri sono saliti su uno degli anelli della ciminiera, a circa 60 metri di altezza. I lavoratori protestano contro il licenziamento a seguito dell'annullamento delle convenzioni tra l'Enel e le imprese di manutenzione. Ieri l'Enel ha reso noto che lancerà una gara che prevede la creazione di un contratto multi-servizio. Il nuovo contratto sarà operativo alla scadenza dei contratti attuali e alla gara saranno invitate le stesse imprese locali attualmente impegnate presso l'impianto di Rossano. Stamane a Rossano è in corso una riunione alla quale stanno partecipando i rappresentati delle organizzazioni sindacali, una delegazioni dell'Enel ed il sindaco, Giuseppe Antoniotti. Al termine dell'incontro i lavoratori decideranno se proseguire con la protesta oppure interromperla.

    Oliverio convoca incontro. l presidente della Regione, Mario Oliverio, ha convocato per lunedì a Catanzaro un l'incontro tra l'Enel, i rappresentanti sindacali ed il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti per discutere del futuro occupazionale degli operai addetti alla manutenzione della centrale termoelettrica Enel. Lo ha reso noto il segretario della Cgil, Giuseppe Guido. Il sindacalista ha comunicato agli operai che sono su uno degli anelli della ciminiera della centrale la convocazione ma gli stessi hanno deciso di proseguire la loro protesta. Nel corso della riunione di questa mattina tra il sindaco Antoniotti, la delegazione Enel ed i sindacati l'azienda ha illustrato la sua posizione. Solidarietà è stata espressa ai lavoratori dal sindaco Antoniotti che intende occuparsi in prima persona della vicenda.

    Enel promette gara manutenzione. "La centrale termoelettrica Enel di Rossano ha visto negli ultimi anni un notevole decremento della produzione, ridotta a causa dell'alto costo del combustibile utilizzato e del contesto di minore richiesta del mercato italiano e calabrese in particolare". Lo afferma, in un comunicato, l'Enel facendo riferimento alla protesta in corso da parte di sei operai delle imprese di manutenzione della centrale termoelettrica Enel di Rossano, che sono saliti su una ciminiera alta 60 metri. "Avendo esaurito la sua funzione produttiva all'interno del sistema elettrico italiano - prosegue il comunicato - Enel ha avviato per questo impianto, come per altri impianti in Italia, un percorso di valorizzazione grazie al quale si cercherà di individuare, d'accordo con le Istituzioni locali, le migliori opportunità di sviluppo futuro anche in campi differenti da quello industriale ed elettrico. In particolare, i contratti per le attività di manutenzione presso la centrale Enel di Rossano scadranno tra la fine del 2015 e i primi mesi del 2016. Enel, lancerà una gara che prevede la creazione di un contratto multi-servizio che coinvolgerà i lavoratori in base alle esigenze della centrale, man mano che in questa fase si renderà necessario. Il nuovo contratto sarà operativo alla scadenza dei contratti attuali e alla gara saranno invitate le stesse imprese locali attualmente impegnate presso l'impianto di Rossano".

    "Il destino dei lavoratori della centrale termoelettrica Enel di Rossano non può e non deve svanire senza che le istituzioni abbiano esperito tutte le soluzioni possibili per il rilancio dell'impianto e la conseguente salvaguardia occupazionale". Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Ennio Morrone. "La clamorosa protesta - aggiunge - che oggi, alcuni di loro, stanno portando avanti rappresenta una disperata richiesta di attenzione rispetto alla quale è impossibile mostrarsi indifferenti. Quaranta posti di lavoro che rischiano, allo stato attuale delle cose, di scomparire, e con essi la serenità di quaranta famiglie della nostra provincia, della nostra terra, che tanto hanno dato, nel corso degli anni, alla causa della centrale di Rossano. Basti pensare che molti di loro sono giunti alle soglie dell'agognata pensione e che invece, per la volontà di dismissione espressa dall'Enel, al 31 dicembre prossimo, si troveranno ad essere senza un'occupazione. Sono trascorsi due mesi dall'ultimo tavolo di concertazione al quale hanno partecipato il comune di Rossano, la Provincia di Cosenza e la Regione Calabria per vagliare eventuali percorsi da intraprendere. E' arrivato ora il momento, considerata la stringente tempistica, per riattivarsi e fare chiarezza sul futuro dando corpo ad una progettualità capace di investire nuove risorse e prevedere soluzioni alternative come ad esempio potrebbe essere la riconversione del sito in una struttura ecocompatibile sulla scorta di quanto già avvenuto in altre realtà europee". "Per queste ragioni - conclude - mi appello alla sensibilità del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, che già in passato aveva mostrato interesse per l'annosa vicenda, affinché sia promotore di concrete strategie di rilancio dell'impianto portando all'attenzione dei tavoli nazionali le criticità di un sito che ha rappresentato per il territorio, nell'ultimo trentennio, un elemento di sviluppo ed uno sbocco occupazionale".

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