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    Distrutta sull'Aspromonte la stele che ricordava Falcone e Borsellino

     

     

    Distrutta sull'Aspromonte la stele che ricordava Falcone e Borsellino

    07 ott 15 Una stele intitolata ai giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Scopelliti, uccisi dalla mafia, è stata distrutta nella notte da sconosciuti in un istituto scolastico di Santo Stefano d'Aspromonte. Lo rende noto la Presidente del Coordinamento Antimafia Riferimenti, Adriana Musella. La stele era stata inaugurata lo scorso 23 maggio dall'allora Amministrazione comunale nell'anniversario della strage di Capaci.

    Stele riparata e ricollocata. La stele di marmo dedicata ai giudici Falcone, Borsellino e Scopelliti e ubicata ai piedi di un albero del cortile dell' Istituto scolastico di Santo Stefano in Aspromonte, danneggiata la scorsa notte da sconosciuti, è stata riparata e ricollocata da un gruppo di operai specializzati inviati dall'Ufficio tecnico del Comune su richiesta del sindaco, Francesco Malara. Il primo cittadino, in una nota, ha espresso la propria "indignazione" per quanto accaduto, parlando di "atto vandalico sul quale ci auguriamo sia fatta presto chiarezza e che è stato dettato dalla mancanza di senso civico e rispetto verso le istituzioni". "Riteniamo che la migliore risposta a simili gesti - ha aggiunto il sindaco Malara - sia l'avvenuto e immediato ripristino di quello che a questo punto non è solo il simbolo della legalità nazionale ma anche della civiltà della nostra comunità, per cui non abbiamo inteso privarcene nemmeno per una sola giornata. Non solo. Siamo anche disposti, qualora qualcuno non avesse recepito il simbolico ripristino, ad una sua maggiore rappresentatività realizzando una stele più grande e trovandole una collocazione migliore sotto gli occhi di tutti, ad esempio nella piazza principale del Paese".

    "Ancora oggi, a distanza di tanti anni dalla loro barbara uccisione, il coraggio dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di mio padre, Antonino Scopelliti, fa ancora paura ai mafiosi, forse ancora di più di quando in vita, per la forza dell'esempio nelle giovani generazioni". Lo afferma Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino Scopelliti, deputata e presidente del comitato beni confiscati della commissione parlamentare antimafia. "Certamente - aggiunge - questo atto vandalico è un messaggio molto grave e da non sottovalutare anche perché la stele è sita all'interno del giardino di una scuola, proprio laddove vengono formati i cittadini del domani. Apprendo che già qualcuno ha provveduto immediatamente a riparare la stele. Questa è la risposta giusta, un messaggio chiaro e forte, di reazione immediata degli onesti contro i delinquenti". "Mi rendo disponibile da cittadina, prima che da rappresentante delle istituzioni, a far installare, qualora fosse necessario - ha concluso Rosanna Scopelliti - una stele ancora più grande ed evidente. Perché sia chiaro, agli occhi di tutti, che è finito il tempo della barbarie e della prepotenza mafiosa".

    "L'atto perpetrato in sfregio alla memoria e al valore dell'impegno antimafia deve ritenersi ancor più grave perché consumato all'interno di un istituto scolastico". Lo afferma in una nota la Presidente del Coordinamento Antimafia Riferimenti, Adriana Musella. "Il Coordinamento Riferimenti - aggiunge - denuncia alle autorità competenti uno strano clima che si respira nella cittadina aspromontana dove nello spazio di pochi mesi la comunità di recupero Exodus viene sfrattata dalla nuova Amministrazione comunale dopo ben 25 anni, parte dei consiglieri comunali è dimissionaria e una stele alla memoria antimafia del nostro Paese distrutta all'interno di un plesso scolastico. Alla luce di tutto ciò il Coordinamento chiede una attenta verifica del risultato elettorale".

    "Esprimiamo forte sdegno per quanto accaduto e allo stesso tempo fraterna vicinanza nei confronti dell'Amministrazione comunale di Santo Stefano in Aspromonte, e nei confronti di tutti quei cittadini, la maggioranza, che si rispecchiano nei valori di legalità rappresentati dalle tre importanti figure dei giudici antimafia cui era dedicata la stele". Ad affermarlo, in una nota, è il presidente dell'Associazione dei comuni dell'Area dello Stretto e Sindaco di San Roberto, Roberto Vizzari. Il sindaco commenta così, a nome degli altri primi cittadini, "l'incresciosa distruzione, da parte di ignoti, nella notte, della stele dedicata ai giudici Falcone, Borsellino e Scopelliti nel comune di Santo Stefano". "Un atto grave - prosegue - che ha scosso le nostre coscienze, sul quale ci auguriamo venga al più presto fatta luce. Un atto nato dall'inciviltà di una ristretta minoranza, che non rappresenta i cittadini di Santo Stefano, che, ne siamo convinti, attraverso la loro sensibilità, attraverso una forma di 'vigilanza civica', sono invece pronti a isolare chi agisce danneggiando il bene comune"

    "Profondo sdegno e rabbia per un gesto che si commenta da solo e che mi vede costretto a chiedere alle autorità competenti di mettere in campo tutte le misure concrete volte alla massima diffusione della cultura della legalità nelle scuole. Offendere la memoria di chi come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Scopelliti, ha sacrificato la propria vita per la lotta alla mafia, è un'offesa alla libertà di tutti che non può passare inosservata. La lotta all'illegalità parte proprio dalla scuola e dalla cultura". Lo afferma Alessandro Pagamo di Area popolare e componente della Commissione Antimafia, commentando la distruzione della stele intitolata ai giudici Falcone, Borsellino e Scopelliti, in un istituto scolastico di Santo Stefano d'Aspromonte.

    "Fa male leggere la notizia del grave atto perpretato a Santo Stefano d'Aspromonte, ma il nostro impegno per la #legalità non si fermerà. Mai!". Così su Twitter il deputato del Pd Ernesto Magorno, componente della Commissione Antimafia, commenta quanto è accaduto a Santo Stefano d'Aspromonte, dove è stata distrutta una stele dedicata ai giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Scopelliti, uccisi dalla mafia.

     

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