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    Prodi a Locri ricorda Fortugno. La vedova "Volevano infangare il suo nome"

     

    Prodi a Locri ricorda Fortugno. La vedova "Volevano infangare il suo nome"

    01 ott 15 Romano Prodi è a Locri dove ha deposto una corona di fiori sulla tomba di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso dalla 'ndrangheta dieci anni fa, il 16 ottobre del 2005, nel seggio delle Primarie dell'Unione. Alla deposizione della corona, svoltasi nell'ambito delle manifestazioni per l'occasione, erano presenti la vedova ed i figli di Franco Fortugno. Prodi successivamente ha tenuto una lection magistralis sul tema 'Europa e Mediterraneo nella confusione totale'. "Quello di Franco Fortugno è stato un delitto davvero incredibile". Ha detto Romano Prodi "Una tragedia - ha aggiunto - senza precedenti. Un delitto che mi ha colpito molto. Un omicidio, comunque, politico".

    Vedova: Volevano infangare il suo nome. "Se è vero che gli amici veri li trovi al tuo fianco nei momenti di bisogno il presidente Romano Prodi è stato e rimane amico vero della mia famiglia, dei miei figli e anche di quei calabresi, tantissimi, che non hanno mai smesso di sperare e di lottare per la loro terra". Lo ha detto Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno, nel corso delle iniziativa in occasione del decimo anniversario dell'omicidio. "La 'ndrangheta, come le altre organizzazioni mafiose - ha aggiunto - ma in maniera ancora più sottile, abbatte gli ostacoli ricorrendo alla delegittimazione oppure all'eliminazione fisica. Nel nostro caso ha utilizzato entrambe le opzioni. E' riuscita però solo nella eliminazione fisica fallendo nel tentativo di infangare la vittima perché autorevoli personalità lo hanno impedito. Romano Prodi, è stato tra queste".

    Sindaco Locri: tragedia che ha segnato la città. "Dieci anni fa veniva assassinato, nell'androne di Palazzo Nieddu del Rio, il Vicepresidente del Consiglio Regionale Franco Fortugno". Lo ha detto il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, nel corso delle iniziative per il decimo anniversario dell'omicidio di Franco Fortugno. "Fortugno, che tutti ricordano - ha aggiunto - come una persona perbene, era in quel momento impegnato al seggio elettorale per le elezioni primarie del centrosinistra, per la determinazione del candidato per le successive elezioni politiche del 2006. Elezioni che La videro poi essere nominato Presidente del Consiglio dei Ministri. Un momento di alta democrazia, cosa inconsueta per la politica italiana, funestato dal delirio della mano assassina. Sono trascorsi dieci lunghi anni ed oggi siamo qui nel ricordo di un anniversario, nel ricordo di una tragedia che ha tristemente segnato la Città di Locri, nel ricordo, soprattutto, di Franco Fortugno, vittima innocente dell'ignoranza e della ferocia umana". "Gli esecutori materiali ed i mandanti dell'efferato crimine - ha proseguito Calabrese - sono stati assicurati alla giustizia e sono stati sanzionati con pesanti ed esemplari pene definitive. Ciò malgrado, tanti dubbi esistono ancora. Si continua a parlare di area grigia, di un livello superiore, di un interesse politico che però continua a non emergere, a non trovare riscontro investigativo. Di quel drammatico omicidio oggi però nulla è rimasto, se non il ricordo ed il dolore dei familiari, della moglie Maria Grazia e dei figli Anna e Giuseppe. Nei mesi successivi al sacrificio di Franco Fortugno vennero accesi i riflettori su Locri e la Locride. Venne inviato in Calabria un Prefetto con poteri straordinari, Luigi De Sena, persona stimata e che proprio qualche giorno addietro ha lasciato la vita terrena dopo breve malattia e che oggi ricordiamo con affetto per l'impegno profuso in quei due anni di permanenza in Calabria. In quel tempo, grande disponibilità, soprattutto politica, ad affrontare le ataviche problematiche del nostro difficile territorio. Grande disponibilità a sostenere la ripresa del territorio". "Trasporti, sanità, occupazione furono inseriti tra le priorità dell'agenda politica nazionale e regionale. Di tutto ciò, ovviamente, assolutamente nulla, il vuoto più totale. Solo il Governo regionale, guidato da Agazio Loiero, stanziò importanti risorse che sono state spese solamente in parte a causa di impedimenti normativi che non hanno consentito al Comune di poterli utilizzare ed alla Provincia di Reggio Calabria di avviare appalti che si sono bloccati nei meandri della burocrazia italiana. Ma sulle criticità principali, ripeto sanità, occupazione, trasporti, nessuna proposta, nessuna soluzione, nessun atto concreto"

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