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    Anziana morì durante rapina, autori condannati a 30 anni

     

     

    Anziana morì durante rapina, autori condannati a 30 anni

    17 nov 15 Il giudice per le udienze preliminari di Catanzaro, Giuseppe Perri, ha condannato a 30 anni ciascuno Davide Veneziano, di 36 anni, e Silvano Passalacqua (46) ritenuti responsabili dell'omicidio di Antonia Critelli, uccisa in casa nel 2009 durante una rapina. La sentenza è stata emessa al termine del processo con rito abbreviato.Il giudice ha accolto la richieste del Pubblico ministero.I due imputati furono individuati attraverso il Dna su frammenti di guanti usati durante la rapina. Il Giudice, il quale depositerà la motivazione entro novanta giorni, ha accolto la richiesta del Pubblico ministero e delle Parti Civili, difese dagli Avvocati Nunzio Raimondi e Frabrizio Costarella, per le quali ultime ha stabilito un risarcimento del danno da quantificarsi in separato giudizio, oltre le spese processuali. Le richieste delle difese erano state diverse: l'avvocato Piero Chiodo, per l'imputato Veneziano, aveva richiesto l'assoluzione od in subordine una condanna per omicidio preterintenzionale. L'avv. Stefano Nimpo, per l'imputato Passalacqua, aveva richiesto una riduzione di pena a seguito di una riqualificazione giuridica del fatto. Il delitto sarebbe rimasto irrisolto se non fosse stato per la tenacia del figlio della vittima, Pietro Tassone, che, affiancato dal suo avvocato, Nunzio Raimondi, chiese ed ottenne per ben due volte che la richiesta di archiviazione del Pm fosse rigettata e che le indagini proseguissero.

    Giustizia è fatta. "Nella giustizia bisogna credere e battersi per ottenerla". Lo ha detto l'avvocato Nunzio Raimondi, dopo la sentenza di condanna nei confronti dei due imputati per l'omicidio di Antonia Critelli. Raimondi, difensore di Pietro Tassone, figlio della vittima, ha aggiunto che "oggi è stata emessa la sentenza di condanna alla massima pena possibile per questi due imputati, rei di un delitto gravissimo. A nome di Pietro Tassone e di tutta la sua famiglia, che per tanti anni hanno atteso, con pazienza e determinazione, questo momento, un ristoro morale grande ma, nel contempo, la constatazione che nulla potrà mai restituire l'affetto di una mamma amorevole e di una nonna tenera e premurosa. Non c'è nulla da festeggiare, quindi, ma solo prendere atto che giustizia è stata fatta".

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