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    Beni per 6 mln sequestrati dalla DIA di Bologna a Saverio Giampà

     

     

    Beni per 6 mln sequestrati dalla DIA di Bologna a Saverio Giampà

    16 nov 15 Rapporti finanziari, immobili, società e automezzi per un valore di circa 600 mila euro sono stati sequestrati dalla Dia di Bologna a Saverio Giampà, pregiudicato originario di Catanzaro ma residente da anni nel capoluogo emiliano. Il decreto di sequestro è stato emesso dal tribunale di Catanzaro su proposta del direttore della Dia. Giampà, con diversi precedenti per estorsione e droga, si era trasferito dalla Calabria in Toscana nel 1999. L'anno dopo fu arrestato per aver, in concorso con altri, organizzato, gestito e diretto un'organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti. Nel giugno del 2004, la Corte d'Appello di Firenze lo ha condannato, con sentenza divenuta irrevocabile nel 2007, ad 8 anni di reclusione per detenzione e traffico di sostanze stupefacenti. Dopo un periodo in carcere a Ferrara, Giampà ha attenuto la semilibertà e si è trasferito con la famiglia a Bologna, dove, secondo gli investigatori della Dia, ha reinvestito in attività commerciali i proventi illeciti fino ad allora accumulati. Gli accertamenti investigativi hanno infatti consentito di documentare la sproporzione tra tra il patrimonio reale di Giampà e quanto dichiarato e fatto scattare il provvedimento di sequestro e la confisca dei beni.

    Sin dagli anni Novanta Saverio Giampà, al quale la Dia di Bologna ha sequestrato beni per 600 mila euro, è stato coinvolto in inchieste sul traffico di droga, estorsioni, usura e detenzione illegale di armi. Giampà, inoltre, è ritenuto dalla Dia legato alla cosca della 'ndrangheta dei Catanzariti. Nel novembre del 1995 Giampà è stato condannato a 2 anni e due mesi per estorsione in concorso. Nel gennaio 1997 è stato poi condannato a due anni per usura ed infine nel giugno del 2004 la Corte d'appello di Firenze gli ha inflitto una condanna ad 8 anni per traffico di droga. La Dia di Bologna ha analizzato le attività svolte nel corso degli anni da Giampà ed ha ricostruito il suo patrimonio. Al termine delle indagini il tribunale di Catanzaro, su proposta del direttore della Dia, ha emesso il provvedimento di sequestro che ha riguardato rapporti finanziari, immobili, società ed automobili.

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