NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Uil "Prima opera in Calabria deve essere messa in sicurezza"

     

     

    Uil "Prima opera in Calabria deve essere messa in sicurezza"

    06 nov 15 "Non si può dire che quello che è successo in Calabria, nella zona ionica, sia il frutto di un inesorabile destino. Piuttosto è il risultato, la somma, di anni e anni di incuria e abbandono del territorio da parte di una classe politica ed istituzionale disattenta ai molteplici problemi e incapace di generare la benché minima risposta ai bisogni essenziali della gente". E' quanto affermano, in una nota congiunta, il segretario generale della Uil calabrese Santo Biondo e il segretario generale Feneal Calabria Bruno Marte. "Il costo economico e sociale di questi eventi devastanti - proseguono Biondo e Marte - è straordinario. Lo è, soprattutto, perché, da troppo tempo, è sbagliata la percezione che si ha della necessità di mettere in sicurezza il territorio, perché, negli anni, troppi condoni hanno 'sanato' gli abusi commessi dalla mano dell'uomo. Negli anni la popolazione locale ha vissuto sulle proprie spalle momenti drammatici, sia per l'assenza totale di un tessuto sociale degno di questo nome, per la mancanza di una regia istituzionale in grado di programmare uno sviluppo socio economico adeguato è compatibile al territorio. La carenza di strutture sanitarie, di centri di aggregazione sociale, la mancanza di siti produttivi degni di questo nome e, conseguentemente, l'assenza totale di lavoro oltre che di infrastrutture adeguate, ha costretto la popolazione locale a vivere sulle proprie spalle i drammi di una economia inesistente, a fronte di una politica di assistenza imposta come forma di schiavitù occulta e pericolosa". "In questo scenario desolante - riporta ancora il testo della nota - vengono propinate delle chimere economiche alla popolazioni di questo lembo di Paese, finalizzate alla raccolta di una manciata di voti utili solo a qualcuno per costruire la propria piccola fortuna. In Calabria, adesso, si impone come strategica la tutela del territorio. Tutela del territorio che deve essere vista come una risorsa, come un capitale naturale che va tutelato e valorizzato anche per il suo contenuto economico, produttivo e di lavoro, cui destinare risorse e competenze attraverso investimenti e processi che devono avere orizzonti temporali di lunga durata. E' ora di mettere a frutto i finanziamenti che arrivano in Calabria dall'Europa". "Adesso è determinante - sottolineano ancora Biondo e Marte - convincere la politica che la messa in sicurezza del suolo è la prima, vera grande opera di cui la Calabria ha bisogno per superare l'emergenza contingente e programmare un futuro fatto di sicurezza e vivibilità. La speranza che questa volta si faccia sul serio c'è. Qualche timido segnale positivo si è visto, a partire dalla visita del ministro Delrio e dai vertici permanenti nei palazzi istituzionali in cui si è parlato di emergenza com'è giusto che sia, ma è necessario che nei prossimi giorni si attivi quella progettualità necessaria ad un territorio che ha necessità di infrastrutture a partire dalla viabilità, ferroviaria e stradale ferma ai primi anni del novecento, per progettare il proprio rilancio economico e sociale".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità

 


    Facebook
 Ultime
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore