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    A Campo Calabro il campus internazionale dei videografi

     

     

    A Campo Calabro il campus internazionale dei videografi

    05 nov 15 Si è aperto, al forte umbertino "Poggio Pignatelli" di Campo Calabro, in provincia di Reggio Calabria, il Campus internazionale dell'Associazione videografi. Il taglio di un nastro bianco ha sancito l'apertura dell'evento che ha portato in riva allo Stretto circa 200 videografi provenienti da ogni parte d'Italia. Nel 'campus', organizzato dall'Associazione Nazionale Videografi si svolgeranno per una settimana seminari, attività e simposi con esperti del settore. Tre i soggetti che hanno reso possibile l'iniziativa: l'associazione capofila "Archigramma", presieduta da Teresa Rizzo e Pino Putortì; l'associazione Nazionale Videografi, fondata e guidata a livello nazionale da Demetrio Caracciolo, e il Comune di Campo Calabro, con il suo sindaco Domenico Idone. "Vogliamo sottolineare la portata storica di aver aperto questo sito per accogliere questo evento nazionale - ha dichiarato il Sindaco di Campo Calabro Domenico Idone - Stiamo lavorando per acquisire definitivamente questo patrimonio al Comune ed è già operativa una convenzione per creare il percorso dei Forti Umbertini". Vi partecipano autori di grande prestigio internazionale come, Alejandro Calore (Argentina), Philip White (Inghilterra) e Mariano Teocrito (Argentina). "E' questo il primo step per la costituzione nel sito di una stabile Accademia cinematografica che ha già partnership consolidate in tutta Europa" - ha auspicato Demetrio Caracciolo presidente dell'Associazione nazionale videografi. "La nostra Associazione - ha dichiarato Pino Putortì dell'Associazione Archigramma - da alcuni anni, ha deciso di operare nel settore culturale spinta da un forte interesse verso le culture antiche in genere e per quella bizantina in specie. Un patrimonio per nulla valorizzato e, comunque, insufficientemente o maldestramente recuperato, che può, tuttavia, se tradotto in immagini, attivare progetti di scambio e interazione non solo con le culture dell'area del Mediterraneo".

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