Estorsione aziende subappaltatrici, scarcerati imprenditori - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Estorsione aziende subappaltatrici, scarcerati imprenditori

23 mar 15 I giudici del tribunale della libertà di Milano hanno disposto la scarcerazione dell'imprenditore Giuseppe M., 57 anni, e del figlio Antonio, 25 anni, socio dell'azienda, entrambi originari di Caraffa di Catanzaro, arrestati il 4 marzo scorso per i reati di estorsione, turbativa d'asta e frode fiscale. L'inchiesta nella quale sono coinvolti i due imprenditori, condotta dalla Guardia di finanza e dalla Procura di Pavia, riguarda un appalto di due milioni e mezzo di euro per lavori di manutenzione ordinaria al Policlinico San Matteo di Pavia. L'accusa sostiene che i due imprenditori avrebbero presentato un'offerta al ribasso, con una percentuale di abbattimento dei costi del capitolato di quasi il 45 per cento. Per "rientrare" dall'investimento, sostiene sempre l'accusa, i due si sarebbero rivalsi sulle imprese subappaltatrici, che sarebbero state costrette a restituire parte dei compensi ricevuti. I difensori dei due, gli avvocati Giancarlo Pittelli e Vincenzo Galeota, hanno contestato sin dall'inizio del procedimento la fondatezza dell'attività investigava che si sarebbe basata, secondo i legali, di "dichiarazioni testimoniali confuse contraddette e tutt'altro che disinteressate, quali apparivano quelle dei subappaltatori". Nel corso dell'udienza davanti ai giudici del riesame i difensori dei due imprenditori hanno "dimostrato che i propri assistiti non hanno commesso il reato di estorsione".