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    Faida tra cosche a Lamezia,3 arresti per 2 omicidi

     

    Faida tra cosche a Lamezia,3 arresti per 2 omicidi

    05 mar 15 La squadra mobile di Catanzaro, con il coordinamento della Dda, ha eseguito tre arresti per due omicidi avvenuti a Lamezia Terme nel 2003 e nel 2008 nell'ambito di una faida di 'ndrangheta tra le cosche dei Giampà, da una parte, e dei Cerra-Torcasio-Gualtieri dall'altra. I due omicidi, uno dei quali commesso in una strada del centro di Lamezia e l'altro nel parcheggio di un supermercato molto frequentato, destarono all'epoca, secondo quanto riferisce la polizia, particolare allarme. Uno degli arrestati, accusato di essere il mandante di uno degli omicidi, è titolare di un'attività di ristorazione e di un bar-pasticceria molto noti a Lamezia Terme. Ad uno degli arrestati viene contestato anche il reato di estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un commerciante.

    Procuratore: importanti i pentiti. Sono state fondamentali, per i due arresti eseguiti stamattina, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che hanno contribuito alle indagini della squadra mobile di Catanzaro sugli omicidi di Bruno Cittadino e Giuseppe Torcasio, compiuti a Lamezia Terme. Per l'omicidio di Cittadino, avvenuto nella faida tra le cosche della 'ndrangheta lametina, gli investigatori hanno raccolto le dichiarazioni del pentito Giuseppe Catroppa. Per l'assassinio di Giuseppe Torcasio, avvenuto per vendetta da parte di Pasqualino Torcasio per la morte di un fratello, gli investigatori si sono avvalsi delle dichiarazioni di Angelo Torcasio, quest'ultimo autore materiale del delitto. Le indagini della squadra mobile di Catanzaro sono state coordinate dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Elio Romano. Il Procuratore di Catanzaro e capo della Dda, Vincenzo Antonio Lombardo, nel corso di un incontro con i giornalisti, ha evidenziato che "l'attività investigativa ha visto elementi importanti dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. In particolare per la vicenda di Bruno Cittadino c'erano già indizi nei confronti di Saverio Giampà, ma poi i pentiti ci hanno fornito il quadro completo". Il Procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri ha ricordato come "con questa operazione continui l'attività investigativa su Lamezia Terme. Nonostante il numero esiguo di magistrati riusciamo ad assicurare la continuità investigativa sul territorio. Tenere sempre alta l'attenzione significa liberare il territorio dall'influenza della criminalità". Il capo della squadra mobile del capoluogo calabrese, Rodolfo Ruperti, ha evidenziato come "dal 2012 c'è stata una inversione di tendenza grazie alle dichiarazioni dei pentiti. Tutto ha avuto inizio con la collaborazione di Giuseppe Giampà, che poi ha portato al pentimento di altri esponenti della 'ndrangheta".

    Uno dei delitti per vendetta provata. E' stato originato da una vendetta personale non legata a questioni di 'ndrangheta ma messa in atto da affiliati alle cosche della città, uno dei delitti per i quali la squadra mobile di Catanzaro ha arrestato il presunto mandante insieme ad altre due persone. Si tratta di Pasquale Torcasio, titolare del noto ristorante cittadino Bonsai e di un bar-pasticceria. L'uomo è accusato di essere il mandante dell'omicidio di Giuseppe Torcasio, ucciso il 22 ottobre 2003 all'interno del parcheggio di un supermercato, davanti a decine di persone. A parlare delle responsabilità di Giuseppe Torcasio, che non è legato a cosche della 'ndrangheta lametina, è stato il cugino Angelo Torcasio, un affiliato che poi ha deciso di collaborare con la Direzione distrettuale antimafia autoaccusandosi di essere l'autore materiale del delitto. Giuseppe Torcasio, secondo l'accusa, approfittando della parentela con un affiliato, gli avrebbe chiesto di uccidere Giuseppe Torcasio perché autore dell'omicidio di Antonio Torcasio, fratello del ristoratore, avvenuto nel 1994. Per quel delitto Giuseppe Torcasio fu arrestato il giorno stesso del fatto e poi condannato, grazie alla concessione del beneficio della seminfermità mentale, ad otto anni di reclusione, pena che aveva finito di scontare un anno prima di essere ucciso a sua volta. Un altro arrestato è Saverio Giampà, accusato di avere avuto un ruolo nel delitto di Bruno Cittadino, ucciso il 31 luglio 2008 nel centro di Lamezia Terme, davanti alle onoranze funebri di cui la vittima era dipendente. Il terzo arrestato, Pasquale Ruiz, infine, sarebbe accusato solo di estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa nei confronti di un commerciante.

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