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    Senza risposte, Persidente Provincia e sindaci Vibo pronti alle dimissioni

     

     

    Senza risposte, Persidente Provincia e sindaci Vibo pronti alle dimissioni

    03 mar 15 In caso di "mancato ottenimento in tempi brevi di concrete risposte" ai problemi dell'Ente saranno presentati alla "all'Autorità di Governo gli atti di dimissioni del Presidente della Provincia e dei Sindaci di tutti i Comuni insieme alle fasce distintive delle cariche ricoperte, cui seguirà la restituzione dei certificati elettorali propri e di tutta la cittadinanza rappresentata". È l'annuncio fatto in un documento dell'Assemblea dei Sindaci della Provincia e del Consiglio provinciale di Vibo Valentia stilato dal Comitato ristretto formato nella riunione dell'Assemblea dei Sindaci della Provincia e del Consiglio provinciale nella seduta del 2 marzo 2015. Nel documento che il presidente della Provincia Andrea Niglia e i sindaci del territorio hanno inviato alle istituzioni governative regionali e nazionali viene descritta la "drammatica situazione economica e sociale del Vibonese. Nel documento si ricorda la "situazione di estrema precarietà in cui vive l'intero territorio provinciale, la Provincia, i Comuni, la drammatica situazione dei lavoratori della Provincia, che da 5 mesi non percepiscono lo stipendio (precisamente dal mese di Novembre 2014), l'estremo degrado economico-sociale del territorio, in cui esistono situazioni di crisi aziendali in stato prefallimentare, che rende ancora più drammatico il dato occupazionale complessivo, già di per sé estremamente sofferente". L'assemblea sottolinea anche "che le citate difficoltà dell'Ente Provincia e dei Comuni rendono impossibile l'assolvimento dei servizi pubblici essenziali" e per tale motivo rinvia "l'esame e l'adozione della proposta di Statuto della Provincia ritenendo la situazione impeditiva di un normale funzionamento degli organismi". "La situazione economica e finanziaria dell'Ente Provincia - prosegue il documento - non è più sopportabile se non ottenendo un intervento straordinario ed eccezionale che vada oltre l'attuale normativa e sia atto a garantire le necessarie risorse finanziarie perché possa riprendere l'assolvimento dei servizi pubblici essenziali, finalizzati ad assicurare al territorio gli strumenti ordinariamente presenti nelle altre realtà del Paese e tutelati dalla Corte Costituzionale. Ciò consentirebbe, tra l'altro, di poter utilizzare le risorse disponibili e bloccate da una legislazione schizofrenica per dare ossigeno alle imprese che già hanno realizzato opere per l'Ente e di remunerare per come costituzionalmente previsto il sacrosanto diritto dei lavoratori allo stipendio". A tale scopo l'Assemblea dei Sindaci, unitamente ai componenti del Consiglio provinciale, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali ed ai lavoratori della Provincia chiedono "un intervento normativo e finanziario immediato e straordinario che consenta di superare la fase di stallo e criticità mediante: la concessione di un intervento finanziario di natura simile a quelli messi in atto con i DD.LL. 35/13 e 60/14 che consenta il pagamento a breve delle somme già dovute ai dipendenti ed agli altri creditori dell'Ente; la deroga al Patto di Stabilità che consenta di utilizzare i fondi in atto già disponibili, finalizzati a dare ossigeno alle imprese operanti nel territorio a decorrere dall'anno 2014 e per quelli successivi; un intervento straordinario che diminuisca o elimini la riduzione dei trasferimenti statali per l'anno in corso; lo slittamento dei termini per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui per l'anno in corso e per quelli successivi; l'allungamento dei termini per la presentazione dell'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato; alla Regione chiedono di voler procedere in tempi brevi alla definizione delle funzioni che dovranno permanere in capo all'Ente Provincia, l'erogazione di tutte le somme dovute e già maturate, un'anticipazione delle somme dovute ai sensi della L. 34/02 per l'anno 2015". Di fronte a queste richieste assumono "l'impegno di procedere in tempi brevi all'assolvimento degli obblighi che ciascun Comune ha nei confronti della Provincia". In mancanza di risposte, invece, sono pronte le lettere di dimissioni.

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