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    Operazione della Gdf in Calabria, 18 in manette

     

    Operazione della Gdf in Calabria, 18 in manette

    26 mag 15 E' in corso un'operazione del Comando provinciale di Reggio Calabria e dello Scico della Guardia di finanza che ha consentito di disarticolare, con l'esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare, un gruppo criminale dedito all'usura e all'esercizio abusivo del credito. Il gruppo sgominato gravitava, secondo gli investigatori, nell'orbita della cosca di 'ndrangheta dei Commisso. I finanzieri, nell'ambito dell'operazione, stanno anche eseguendo il sequestro di varie società, terreni, appartamenti ed autovetture. Dalle indagini, coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, che ha chiesto ed ottenuto l'emissione delle 18 ordinanze di custodia cautelare, è emersa, riferisce la Guardia di finanza, l'esistenza di un cartello criminale di tipo mafioso operante nella zona di Siderno, nell'area jonica reggina, finalizzato alla commissione di reati di usura, estorsione ed esercizio abusivo di attività finanziarie.

    La centrale in un distributore di benzina. Un distributore di carburanti di Siderno, sottoposto a sequestro, era la base operativa dell'organizzazione di usurai sfominata dalla Guardia di finanza con l'operazione "Bacinella 2". Delle 18 persone coinvolte nell'operazione, 12 sono state condotte in carcere.

    In manette sono finiti : Domenico Infusini, di 42 anni, titolare del distributore di carburante; Santo Rumbo (26); Isidoro Marando (57), Davide Gattuso (30), Giuseppe Antonio Figliomeni (67), Vincenzo Figliomeni (53), Cosimo Vincenzo Albanese (63), Cosimo Figliomeni (50); Rocco Iennaro (43), Leonardo Policheni (67), Francesco Prochilo (48) e Riccardo Rumbo (53). Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Massimiliano Minnella (43) e Daria Piscioneri (28), per il delitto di favoreggiamento pesonale, consistito nell'aiutare Davide Gattuso durante la latitanza. I beni sequestrati, oltre al distributore di benzina, sono sei ditte individuali operanti nel settore pubblicitario, della ristorazione (bar) e nel commercio all'ingrosso di abbigliamento; sei immobili, di due in costruzione; numerosi terreni, dieci automobili, quattro motocicli, numerosi conti correnti, polizze assicurative ed orologi preziosi.

    Quattro vittime usura ai domiciliari. Ci sono anche quattro vittime di usura che non hanno collaborato alle indagini e per questo sono accusate di favoreggiamento personale tra le sei persone finite agli arresti domiciliari nell'ambito dell'operazione condotta stamattina dal Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di finanza contro presunti affiliati al gruppo criminale dei 'Rumbo-Galea-Figliomeni', federato con la cosca di 'ndrangheta dei Commisso. Secondo l'accusa, le quattro persone poste ai domiciliari con l'accusa di favoreggiamento personale pluriaggravato, Domenico Audino, di 58 anni, Francesco Racco (49), Salvatore Ursino (68) e Giuseppe Saverio Zoccoli (5956), hanno fornito, nel corso delle indagini, dichiarazioni reticenti nella loro qualità di vittime dei reati contestati al gruppo criminale sgominato dalla Guardia di finanza o, comunque, quali soggetti finanziati dalla stessa organizzazione di usurai.

    Vittime terrorizzate. "Le persone arrestate, tutte organiche alla cosca 'Commisso' Siderno, sono particolarmente pericolose per i metodi violenti utilizzati per terrorizzare imprenditori e commercianti che per svariati motivi sono finiti nelle grinfie dell'usura". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, incontrando i giornalisti per illustrare i particolari dell'operazione "Bacinella 2" che ha portato all'arresto di 18 presunti affiliati al gruppo criminale 'Rumbo-Galea-Figliomeni', federato con la cosca di 'ndrangheta dei Commisso. "Gli arresti - hanno aggiunto Cafiero de Raho - applicavano tassi usurari da un minimo del 45% al 100% all'anno a imprenditori che venivano continuamente vessati, minacciati sin dentro casa e talvolta duramente picchiati, con l'obiettivo di ridurli al lastrico e farne dei loro prestanome nella guida di attività apparentemente pulite. Solo quattro degli otto imprenditori sottoposti ad usura hanno ammesso, dinanzi alla evidenza delle intercettazioni, di avere subito violenze e ricatti, mentre gli altri quattro hanno preferito negare. A questi imprenditori di tutta la locride venivano prestate somme di alcune decine di migliaia di euro, che entro pochi mesi non potevano essere restituiti. E le azioni di pestaggio non si limitavano soltanto alle persone usurate. Ne è rimasta vittima, infatti, anche la moglie separata di uno degli arrestati, Teresa Figliomeni, aggredita solo perchè aveva chiesto il sostentamento economico riconosciutole dalla legge do po la separazione". "Si tratta di un'indagine - ha detto da parte sua, Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria - che tratteggia uno spaccato inquietante di come si vive in alcune realtà difficili di questa provincia. L'azione investigativa condotta dalla Guardia di Finanza è stata esemplare per competenza, efficacia e incidenza positiva dei riscontri, dopo innumerevoli intercettazioni. La ndrangheta, da trent'anni a questa parte si è inserita decisamente nell'attività di strozzinaggio, un reato che un tempo era considerato infamante per i cosiddetti 'uomini d'onore', ma diventato col tempo un efficace strumento per riciclare i proventi degli affari loschi e condizionare l'economia di un'intera area come la locride. Basti pensare che tra gli usurati figura un noto imprenditore di Locri, già colpito da un sequestro di persona, completamento soffocato dal gruppo mafioso". "Gli arrestati - ha concluso Gratteri - non sono persone qualunque, ma elementi di primissimo piano della 'ndrangheta di Siderno, conosciuti per la loro attiva partecipazione alla 'guerra' che i Commisso hanno condotto contro i Costa per conquistare non solo Siderno, ma anche per consolidarsi in nord America, a Toronto, e da lì chiedere il 'posto' nella 'commissione' che regge i traffici criminali nelle Americhe, in particolare, il traffico di cocaina".

    Complimenti dal Prefetto di Reggio. Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammatino, è detto in un comunicato della Prefettura, "ha rivolto un messaggio di sincero compiacimento e vivo apprezzamento agli esponenti della magistratura, al comandante provinciale della Guardia di finanza, alle donne e agli uomini che, con determinazione e professionalità, hanno sconfitto una rilevante cosca 'ndranghetista operante nella locride". "Con una brillante operazione di polizia giudiziaria - si afferma ancora nella nota - la Guardia di finanza, coordinata dalla locale Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia, ha assicurato alla giustizia 18 persone, disarticolando un vero e proprio cartello finalizzato alla commissione dei reati di usura, estorsione ed esercizio abusivo di attività finanziaria in concorso. Il gruppo criminale, gravitava nell'orbita della cosca di 'ndrangheta Commisso presente e operante in provincia di Reggio Calabria nell'area ionica di Siderno". "Il risultato giudiziario conseguito - conclude il comunicato della Prefettura di Reggio - contribuisce a rafforzare la fiducia dei cittadini calabresi nelle Istituzioni dello Stato impegnate, in un costante rapporto sinergico, a prevenire, contrastare e reprimere la pervasività della 'ndrangheta nel tessuto sociale, civile ed economico della provincia".

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