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    Sappe denuncia "Mezzi per detenuti vecchi,processi a rischio"

     

     

    Sappe denuncia "Mezzi per detenuti vecchi,processi a rischio"

    20 mag 15 "È davvero grave la situazione dei mezzi della polizia penitenziaria in Calabria, tant'è che si rischia di far saltare anche i processi. Infatti, la maggior parte degli automezzi che dovrebbero trasportare i detenuti nelle aule di giustizia, ovvero in ospedale in caso di visite e da un carcere all'altro dell'Italia hanno ormai fatto anche 500 mila chilometri". Lo affermano, in una nota, Giovanni Battista Durante e Damiano Bellucci, segretario generale aggiunto e segretario nazionale del sindacato di polizia penitenziaria Sappe. "A Rossano, per esempio - aggiungono - il nucleo traduzioni e piantonamento dispone di un mezzo Ducato Maxi, a fronte di quattro mezzi Ducato e Iveco assegnati per le traduzioni dei circa 170 detenuti media sicurezza. Non c'è nessun mezzo protetto, a fronte dei tre assegnati, attualmente tutti fermi per ripristino funzionale o fuori uso, nonostante la presenza di circa centro detenuti appartenenti ai circuiti alta sicurezza, tra i quali anche terroristici islamici, per i cui spostamenti le attuali disposizioni prevedono l'uso specifico di mezzi blindati. Non c'è nessuna autovettura, su quattro assegnate: sono tutte ferme per tagliando completo e varie anomalie. Ne deriva che di 12 mezzi assegnati complessivamente, il nucleo di Rossano può fare affidamento, per i servizi di piantonamento e traduzione dei circa 300 detenuti, per il momento, su un solo mezzo Ducato per il quale, tra le altre cose, quando avrà percorso altri mille chilometri, bisognerà provvedere al tagliando completo. Ma, più in generale, si evidenzia che il parco automezzi attivo al nucleo di Rossano si compone di mezzi messi su strada in periodi che vanno dal 1991 al 2003 e con percorrenze medie di molto superiori ai 400 mila chilometri. Gli unici mezzi blindati che alla data odierna sono in fermo in autoparco, ad esempio, hanno percorso oltre 500 mila mila chilometri, essendo alcuni stati messi su strada nel 1995 e, di conseguenza, richiedono continua manutenzione, anche di carrozzeria, essendo soggetti ad infiltrazione di acqua piovana". Non è migliore la situazione negli altri istituti. A Vibo Valentia, per esempio, sembra che in base a delle recenti disposizioni regionali dell'amministrazione penitenziaria, non solo non potranno essere più riparati quelli in avaria ma, addirittura, pare sia stato disposto il ritiro dei mezzi che si trovano in officina. Per far fronte alle incombenze quotidiane il Nucleo di Vibo Valentia deve continuamente chiedere l'assegnazione giornaliera dei singoli mezzi occorrenti; mezzi che vengono inviati da Nuclei di altre città e che, peraltro, vengono resi disponibili solo il giorno prima della programmazione della traduzione, con il concreto pericolo che qualche traduzione possa non essere effettuata. Tale situazione, inoltre, appare essere contraria ai principi di economicità, oltre che di efficienza dell'Amministrazione, con possibili ed eventuali responsabilità per danno erariale, considerato che questa organizzazione sembra raddoppiare i costi stessi (costi di missione, di carburante, eccessivo consumo dei pochi mezzi sovraccarichi di lavoro, senza considerare lo stress accumulato dal personale per i logoranti turni di lavoro), quando, in realtà, probabilmente, con gli stessi soldi si sarebbero potuti riparare i mezzi in avaria dell'autoparco di Vibo Valentia. Attualmente, dei 9 mezzi assegnati, solo uno funziona. Sembra, tra l'altro, che vi sia disponibilità, da tempo, per la concessione, gratuita, di un automezzo dal parco automobili dei beni confiscati ma, ad oggi, pare che per problemi burocratici l'autovettura non sia stata assegnata e, quindi, il servizio posta detenuti deve essere effettuato con un mezzo della polizia penitenziaria". "Siamo, quindi, molto preoccupati - concludono Durante e Bellucci - per la sicurezza del personale e, per tale ragione, proprio ieri abbiamo scritto al Ministro ed ai vertici del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria affinchè si possa al più presto provvedere alla riparazione e alla sostituzione dei mezzi".

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