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    Tra fermati operazione Usa-Italia c'è candidato comunali Lamezia

     

    Tra fermati operazione Usa-Italia c'è candidato comunali Lamezia

    07 mag 15 E' candidato al Consiglio comunale di Lamezia Terme Franco Fazio, uno dei fermati nell'operazione condotta da Polizia ed Fbi contro i presunti appartenenti alla 'ndrangheta dediti al narcotraffico. Fazio è candidato nella lista del Cdu a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Paolo Mascaro. L'uomo è di Pianopoli, il centro del Lametino di cui è originario anche Gregorio Gigliotti, titolare del ristorante di New York che secondo gli investigatori era la base dell'organizzazione.

    Il candidato a sindaco di Lamezia Terme del centrodestra Paolo Mascaro, in una dichiarazione, ha affermato che Franco Fazio, il candidato al Consiglio comunale della lista Cdu fermato oggi nell'operazione coordinata dalla Dda di di Reggio Calabria, "è da intendersi sin da subito fuori dallo schieramento che mi sostiene. E ciò a prescindere dalla sua auspicabile rinuncia o dalla sua esclusione da parte del detto partito". Dopo avere sottolineato l'"eccezionale gravità" dei reati contestati a Fazio, Mascaro evidenzia che "già il 22 aprile 2015, e cioè ben prima della scadenza del termine della presentazione delle liste, avevo depositato presso la Procura della Repubblica di Lamezia Terme un esposto chiedendo espressamente un immediato intervento al fine di accertare la veridicità di notizia secondo la quale all'interno delle numerose liste che sostengono la mia candidatura si annidassero o meno persone appartenenti alla criminalità organizzata". "Nel contempo - prosegue Mascaro - ribadisco che in varie riunioni di coalizione ho chiesto ai coordinatori delle varie liste di prestare particolare attenzione alla loro formazione evidenziando in particolare che il mio programma amministrativo, regolarmente depositato, prevede quale prima priorità la legalità dalla quale non ho mai inteso e non intendo prescindere in ogni istante della mia vita umana, professionale e politica". "Pertanto, nel rivolgere un plauso all'attività della magistratura nell'opera meritoria di contrasto di qualsivoglia forma di criminalità e nel riconoscere comunque agli indagati il diritto, costituzionalmente garantito, di far valere la loro eventuale estraneità a quanto contestato, si ribadisce - conclude - che il detto candidato è da intendersi definitivamente al di fuori dalla coalizione che mi sostiene"

    "Il fatto che tra gli arrestati dell'operazione antindrangheta, guidata dal giudice Gratteri, ci sia anche un candidato alle elezioni comunali a Lamezia Terme per una lista di centrodestra svela un quadro inquietante, a poche settimane dal voto". Lo dichiara il deputato e componente della commissione Antimafia, Ernesto Magorno, segretario regionale del Pd Calabria. "Il candidato finito agli arresti - prosegue Magorno - secondo le indagini di magistrati e polizia calabresi, non sarebbe un personaggio di secondo piano, ma addirittura il braccio operativo del capo del narcotraffico stroncato tra Calabria e New York. E' opportuno che la guardia resti alta, affinché la politica non sia infiltrata dalla criminalità. Per questo va reso doppiamente merito alle attività investigative, che avrebbero così permesso di evitare inquinamenti nelle istituzioni".

    "E' agghiacciante quanto emerge nell'inchiesta sul narcotraffico internazionale che ha coinvolto un candidato a consigliere comunale di Lamezia Terme. La 'ndrangheta entra con sfacciataggine nelle Istituzioni e la politica non sembra né impressionarsi, né prova ad attivare gli anticorpi necessari per contrastarla". E' quanto si legge in una nota della Cgil di Catanzaro-Lamezia. "Assurdo - prosegue il sindacato - che questo avvenga a Lamezia Terme dove in questi anni è cresciuto e si è rafforzato un fronte sociale contro le cosche che occupavano e dominavano in città. Abbiamo respirato aria pulita grazie ai tanti coraggiosi che non si sono arresi e non hanno abbassato la testa, affermando il predominio della Legalità contro ogni sopruso e violenza criminale. Ringraziamo la magistratura per il prezioso lavoro svolto ed invitiamo tutti i candidati ad interrogarsi su quanto successo. Inoltre, riteniamo sia necessario, che vi sia uno stretto controllo da parte delle Forze dell'ordine sulla raccolta del consenso e sul voto ai seggi, per evitare che l'esercizio democratico della rappresentanza venga inquinato dal ricatto di poteri criminali e da chi ci va a braccetto per il proprio tornaconto elettorale".

    "Su fatti di questo genere l'attenzione deve essere massima, così come intransigente deve essere la scelta dei candidati a cariche elettive". E' quanto afferma il candidato a sindaco di Lamezia Terme, per il centrosinistra, Tommaso Sonni, commentando la maxioperazione antindrangheta "Columbus" nell'ambito della quale sono state arrestate 16 persone, tra cui anche un candidato al Consiglio comunale di Lamezia Terme presente nelle liste di centrodestra. "Non dimentichiamo - prosegue Sonni - che Lamezia ha già conosciuto per ben due volte lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Nel rispetto che si deve alle indagini ancora in corso non si può che dichiararsi allarmati per il pericolo di inquinare la campagna elettorale in corso che deve costruire la classe dirigente della città per portare Lamezia ai livelli di democrazia, vivibilità e progresso di cui si avverte fortemente il bisogno".

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