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    Vescovo Locri "Rifiutare clientelismi e mafia"

     

     

    Vescovo Locri "Rifiutare clientelismi e mafia"

    06 mag 15 "Nonostante lo stato di difficoltà del nostro territorio, occorre reagire con coraggio e rifiutare ogni forma di amministrazione troppo accondiscendente ad interessi clientelari e dei gruppi di potere, di stampo mafioso, consolidando favoritismi e meccanismi di illegalità che portano a forme partecipative insufficienti o scorrette". Lo scrive il Vescovo di Locri, mons. Francesco Oliva, in una lettera alla diocesi in vista delle elezioni amministrative del 31 maggio. "Molte nostre comunità - aggiunge - sono chiamate alle urne; si tratta di otto comuni, cinque dei quali tornano al voto dopo un periodo di commissariamento. A nessuno può sfuggire la delicatezza delle scelte da fare. Per questo sento il bisogno di scrivervi, sollecitando una riflessione sul bene comune e sull'importanza della partecipazione democratica. Lo faccio consapevole che le nostre comunità soffrono le conseguenze di una mala politica, ripiegata su se stessa, spesso condizionata da interessi personali e da favoritismi clientelari. Il nostro territorio impone scelte lungimiranti, che tengano conto di una visione alta della politica, che non trascurino le tante emergenze presenti, in particolare il bisogno di lavoro, la richiesta di aiuto di tante famiglie, la carenza di servizi essenziali, la necessità di dare ospitalità e prima accoglienza ai tanti profughi e immigrati che sbarcano sulle nostre coste". "Non possiamo - prosegue mons. Oliva - lasciarci rubare la democrazia, né lasciare l'amministrazione della cosa pubblica in mano di quanti non hanno il senso del bene comune. Lo dico a tutti, e soprattutto ai più giovani: amare il proprio paese è accettare il rischio, saper cogliere le sfide ed avere il coraggio di osare. Non lasciatevi rubare la speranza di essere buoni e onesti cittadini, e per questo siate capaci di volare alto".

    "Lo scioglimento di un'amministrazione comunale per infiltrazione mafiosa è un segnale rosso di pericolo non solo per la governabilità di una comunità, ma anche per tutto il sistema democratico". Lo scrive il Vescovo di Locri, mons. Francesco Oliva, in una lettera alla diocesi in vista delle elezioni amministrative del 31 maggio. "Ma ancor più - aggiunge - è segno di un malessere di fondo, che colpisce il nostro territorio, troppo spesso governato da persone senza scrupoli, che fanno del malaffare, del tornaconto personale e del perseguimento di loschi interessi il principio della propria azione". "Tornare a riflettere sul bene comune, mettendo al primo posto le povertà e fragilità delle nostre comunità - dice ancora mons. Oliva - è urgente e deve aiutare ad aprire gli occhi e a vedere la politica come la più alta forma di carità".

    "Non lasciamoci rubare la democrazia e l'impegno per una società più giusta e solidale. Desidero incoraggiare tutti i cittadini capaci ancora di sognare: non sottraetevi all'impegno elettorale e non sottovalutate l'importanza del voto". Lo scrive il Vescovo di Locri, mons. Francesco Oliva, in una lettera alla diocesi in vista delle elezioni amministrative del 31 maggio. "Partecipazione e democrazia - aggiunge - sono le parole d'ordine che devono guidare la nostra sensibilità. Sono davanti agli occhi di tutti le difficoltà delle nostre comunità e la sfiducia nelle istituzioni. Ed in aggiunta, non sempre i cittadini, specie i più giovani, sono convinti che le cose possano essere migliorate attraverso il semplice cambiamento degli uomini politici. Un senso di scoraggiamento e di pericolosa rassegnazione si aggira attorno a noi. Da esso ci si può liberare, recuperando il valore dell'azione politica come servizio del cittadino. Ma occorre soprattutto recuperare il senso del bene comune come prioritario rispetto agli interessi particolari. La politica salvi la politica. E i cittadini onesti sappiano appropriarsi di questo loro diritto, scegliendo per l'amministrazione della cosa pubblica uomini e donne intelligenti, capaci di impegnarsi e spendersi a favore del bene comune". "Alle persone oneste - prosegue mons. Oliva - è chiesto un supplemento di impegno civile, in modo da superare la diffusa disaffezione verso quanto concerne la vita sociale e politica. E' vero: la dilagante corruzione che si registra in tante parti della sfera pubblica accresce la sfiducia e l'allontanamento dall'impegno politico. Ed in tale situazione va in crisi la democrazia, viene meno la voglia di mettersi in gioco e spendersi per il bene comune. Non smettete però di sognare che un mondo diverso sia possibile".

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