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    Blitz dei CC all'aranceto, centro operativo dei rom di Catanzaro: 7 arresti

     

    Blitz dei CC all'aranceto, centro operativo dei rom di Catanzaro: 7 arresti

    30 lug 15 Da stamane i carabinieri sono impegnati a Catanzaro in una serie di perquisizioni nel quartiere Aranceto. Sette sono le persone arrestate, al momento, tre delle quali in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare (due in carcere e una ai domiciliari), una per evasione e tre per furto di energia elettrica. Nove autoveicoli risultati privi di assicurazione sono stati sequestrati. Secondo la procura gli arrestati sarebbeo i responsabili dell'uccisione di "Toro Seduto" il capo dei rom uccisio lo scorso 11 luglio in un agguato. Tra loro Ernesto e Luciano Bevacqua padre e figlio. "Un regno inviolabile dove - scrivono gli inquirenti - gli indagati vivono nel completo disprezzo delle regole animati da una una pervicace volontà di delinquere".

    Sono accusate di avere aggredito nei giorni scorsi alcuni carabinieri sul lungomare di Catanzaro Lido tre delle sette persone arrestate oggi nel quartiere Aranceto del capoluogo. Nei confronti dei tre, cui vengono contestati i reati di oltraggio, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, è state eseguita un'ordinanza di custodia cautelare richiesta al Gip della Procura della Repubblica sulla base di un'informativa di reato redatta dai carabinieri. Secondo l'accusa, i tre arrestati, Luciano ed Ernesto Bevacqua, di 36 e 41 anni, per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere, e Luciano Bevacqua, di 38, omonimo del primo, finito ai domiciliari, hanno aggredito i carabinieri per vendicarsi del fatto che i militari avevano sottoposto a controllo alcune ragazze legate agli arrestati da rapporti di parentela. Le ragazze, secondo quanto riferito dai carabinieri, si erano rifiutate di fornire ai militari le loro generalità rivolgendo anche parole offensive nei loro confronti. Successivamente i carabinieri erano stati aggrediti dai familiari delle ragazze. I fatti sono stati poi riferiti dai carabinieri alla Procura della Repubblica, che ha chiesto ed ottenuto dal gip l'emissione dei tre provvedimenti restrittivi.

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