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    Si insedia il nuovo Arcivescovo di Cosenza Mons. Francesco Nolè "Importante ascolto reciproco"

    Mons. Nunnari lasica la Diocesi a Mons. Nolè

     

    Si insedia il nuovo Arcivescovo di Cosenza Mons. Francesco Nolè "Importante ascolto reciproco"

    04 lug 15 Mons. Francesco Nolè è ufficialmente il nuovo arcivescovo metropolita della diocesi di Cosenza-Bisignano. Tra gli applausi e l'emozione di una cattedrale gremita è avvenuto il passaggio del pastorale dalle mani di mons. Salvatore Nunnari al suo successore. Nunnari ha benedetto mons. Nolè invocando le parole della preghiera della Madonna del Pilerio, protettrice della città. Ad assistere alla cerimonia le autorità civili e militari cosentine e lucane. Presenti anche i genitori del neo arcivescovo bruzio. Dopo il solenne ingresso e passaggio di consegne è iniziata la Santa messa. "Il desiderio che mi abita è quello di favorire un atteggiamento di ascolto reciproco". Lo ha detto il nuovo arcivescovo di Cosenza, mons. Francescantonio Nolè, nel corso dell'omelia pronunciata durante la messa del suo insediamento. "Vescovo e sacerdoti, sacerdoti e laici, genitori e figli, e tutti insieme - ha aggiunto - ascoltare ed accogliere pazientemente i desideri e i bisogni dei poveri, degli ultimi, dei giovani in cerca di lavoro e di verità, in ascolto delle domande profonde e inquietanti che ci vengono dalla società e dalle periferie, dalle carceri e dagli ospedali, dalle case per anziani e dagli immigrati, dalla cultura e dal creato". Mons. Nolè ha poi evidenziato che "sono consapevole che all'inizio del ministero di ogni nuovo Vescovo vi è l'attesa delle prime parole, dei primi gesti, del primi propositi pastorali, per questo motivo ho voluto sostituire il Vangelo odierno con quello dei Discepoli di Emmaus, che mi sembra emblematico del cammino della Chiesa e della stessa società civile. Grazie per essere qui. Grazie a Mons. Salvatore Nunnari per l'amicizia, l'affetto e la fraterna sollecitudine di cui mi ha fatto dono negli anni passati e, ancor più, negli ultimi mesi, ma grazie soprattutto per aver guidato la Chiesa Cosentina. Ringrazio tutti i Confratelli Vescovi presenti e i tanti assenti fisicamente, ma vicini con la preghiera, con l'affetto e il sostegno fraterno. Ringrazio i Fedeli, i Sacerdoti, i Diaconi, i Seminaristi, i Religiosi, i Sindaci e le Autorità di ogni ordine e grado della Diocesi di Tursi- Lagonegro e della Regione Basilicata". "Il tempo dedicato - ha proseguito - alla formazione umana e spirituale dei figli deve essere senza tempo e senza misura, abbracciando tutti i momenti della vita familiare, per tornare ad essere la prima palestra della vita per l'apprendimento delle verità morali, umane e spirituali, con i genitori nella doppia veste naturale di educatori e di primi catechisti per i loro figli. Nella famiglia dove si prega, si legge il Vangelo, si educa ai valori veri della vita, lì c'è Dio, fondamento e certezza della fedeltà, della fecondità e della perseveranza dell'amore coniugale. Presbiterio e famiglia sono anche i due Sacramenti più provati e insidiati in questo tempo in cui sembra che non ci sia più nulla di definitivo e per sempre. Il nostro è un tempo in cui tutto appare mutevole e provvisorio; dove le incertezze e certi sbandamenti sembrano fare da padroni sia nel clero che nelle famiglie. E, compiendosi in scelte morali errate, con stili di vita che vanno nel senso opposto alla vocazione originaria, divengono la ragione del grave danno che subisce non solo la Chiesa di Cristo, ma la stessa società civile". "In questo contesto oso chiedere - ha concluso - anche la collaborazione degli amministratori e dei politici, della scuola e dell'università, delle famiglie e delle associazioni ecclesiali e civili, per un rinnovato patto educativo, che ci veda tutti impegnati a mettere al centro delle nostre attenzioni, la persona, la sua dignità, il rispetto della legalità e il bene comune".

    Mons. Nolè durante il saluto delle istituzioni

    Il saluto alle istituzioni. Il nuovo arcivescovo di Cosenza, mons. Francesco Nolè, ha incontrato le istituzioni prima della cerimonia di insediamento. Il 15 maggio scorso mons. Nolè è stato nominato da Papa Francesco nuovo arcivescovo della diocesi di Cosenza-Bisignano. Nole', dell'ordine francescano dei Frati Minori conventuali, precedentemente era vescovo di Tursi-Lagonegro. All'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano succede a mons. Salvatore Nunnari, di cui il Papa ha accettato la rinuncia per raggiunti limiti di età. All'incontro erano presenti il vice ministro dell'Interno Filippo Bubbico, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio; il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella; il presidente della Provincia e Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, numerosi sindaci ed altri rappresentanti istituzionali di Calabria e Basilicata. "Il mio messaggio - ha detto mons. Nolè - è di comunione. Speriamo di mantenere io la semplicità e la gioia e di insieme di lavorare per il bene di tutti, perché se ognuno fa il proprio lavoro onestamente e lo mette insieme agli altri faremo belle cose. Non ho avuto ancora modo di visitare la città però me ne hanno parlato bene e sono curioso di conoscerla e di incontrare i cittadini".

    Magorno "Accogliamo invito alla speranza". - "Benvenuto al nuovo Arcivescovo di #Cosenza #Bisignano,Mons. #Nolè da oggi in Diocesi.Raccogliamo il suo invito a non perdere mai la speranza". Con questo tweet il Segretario Regionale del Pd Calabria, Ernesto Magorno dà il benvenuto al nuovo Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Mons. Nolè, che proprio oggi si insedierà in Diocesi.

    Oliverio: Serve fiducia. Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha partecipato nel pomeriggio all'incontro con le istituzioni che il nuovo arcivescovo di Cosenza, mons. Francesco Nolè, ha voluto avere presso l'auditorium "Guarasci" di Cosenza prima dell'insediamento ufficiale. Il Governatore della Calabria, prima di rivolgere il saluto al nuovo arcivescovo, ha brevemente ricordato gli anni di episcopato di mons. Nunnari. "E' stato - ha detto Oliverio - un produttore di fiducia, un'alta guida morale, un punto di riferimento, che ha saputo andare oltre la Chiesa, oltre il mondo dei fedeli. E solo Dio sa quanto questa terra abbia bisogno di punti di riferimento perché non prevalga la sfiducia e si affermi la speranza per costruire un futuro diverso soprattutto per i giovani e le ragazze di questa terra". "Questa regione - ha proseguito Oliverio - ha bisogno di un'attenzione diversa da parte dell'Europa e, ancor più, di questa attenzione ha bisogno il Paese, perché il Mezzogiorno oggi può costituire e costituisce, nelle trasformazioni e nella globalizzazione, non un problema ma una grande risorsa. Gioia Tauro può e deve diventare la porta dell'Europa verso il Sud del Mediterraneo e favorire nuove relazioni, nuove attenzioni verso questa parte del mondo che è in sofferenza e che produce la spinta all'esodo per centinaia di migliaia di suoi figli. Il Mezzogiorno può costituire una grande opportunità per rimettere al centro l'uomo con la sua dimensione umana e valoriale e, in questo, credo che lo sforzo che noi dobbiamo compiere è quello di attuare una bonifica morale e culturale, perché senza una dimensione etica e senza la necessaria spinta culturale non si inverte la tendenza che in questi anni ha spinto grandi realtà umane alla marginalità e alla sofferenza". "In questo contesto -ha aggiunto - la Chiesa ha una grande funzione che è quella non solo di essere punto di speranza e di riferimento per i cattolici, per milioni di uomini e donne, ma anche e soprattutto per il complesso dell'umanità. Essa deve essere un fattore di riconquista di fiducia, di spinta verso l'affermazione di nuove relazioni, di nuovi rapporti, di una nuova dimensione etica dell'essere. Noi stiamo lavorando, non senza fatica e ostacoli, perché questi valori si affermino anche qui in Calabria. Credo che, attraverso la spinta necessaria che si può e si deve determinare nel rapporto tra le istituzioni ed il Mezzogiorno, sia possibile dare un contributo decisivo perché si possa aprire una stagione nuova nella quale soprattutto tante ragazzi e tante ragazze possano riconquistare fiducia nel loro futuro. Questa arcidiocesi è una grande fucina culturale, attenta, intelligente e sensibile. Oggi, nel giorno in cui mons. Nunnari le passa ufficialmente il testimone, sento il dovere di ringraziarlo per quello che ha fatto e per l'impronta che ha saputo imprimere non solo alla Chiesa, ma all'intera comunità cosentina in qualità di arcivescovo di Cosenza. Mi si consenta di ringraziarlo anche in qualità di presidente della Regione per il contributo che ha dato come presidente della Conferenza Episcopale Calabra, spingendo oltre la frontiera tradizionale la Chiesa nella riflessione, nella elaborazione e nella indicazione della strada per il contrasto alla criminalità organizzata, per l'affermazione di una dimensione etica della legalità e, nella funzione di rappresentanza pubblica, per avere indicato anche alla società calabrese la frontiera giusta sulla quale bisogna profondere l'impegno per il riscatto e per la crescita di questa terra". "Sono sicuro che ella, reverendissimo mons. Nolè - ha concluso Oliverio - non sarà da meno in questa opera di cui ha bisogno la società calabrese e le nostre comunità, che è un opera di aiuto, di sostegno e di riferimento perché gli ultimi possano avere la speranza di costruire un futuro, ma soprattutto nell'opera necessaria di una interlocuzione positiva, anche critica quando è necessario, perché le istituzioni, le rappresentanze possano corrispondere al meglio al compito difficile ma necessario per il riscatto della società calabrese"

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