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    Operazione Erga Omnes, reazioni e commenti

     

     

    Operazione Erga Omnes, reazioni e commenti

    27 giu 15 "Il quadro che emerge dall'indagine Erga Omnes ci consegna un dato di preoccupazione che rischia di far fare alla Calabria un salto all'indietro dalle conseguenze devastanti non solo in una logica di tenuta del Partito Democratico, quanto invece e soprattutto in un'ottica di tenuta sociale della nostra terra. Se non si parte da questa premessa, si corre il rischio di non cogliere la reale portata degli eventi odierni, e proprio perché è in ballo la tenuta dei nostri territori, è necessario a mio avviso che il Presidente Oliverio dia un segnale forte ed inequivocabile. Un vero e proprio "pit stop" e un conseguente confronto con le autentiche "energie democratiche" calabresi che sia in grado di ritrovare la strada del cambiamento nel l'individuazione di una totale e rinnovata squadra di governo che sappia incarnare una svolta vera da consegnare ai calabresi. Una nuova azione che assicuri chiaramente, e senza alcuna remora, una svolta tesa a garantire legalità e sviluppo ma, soprattutto, che sappia valorizzare le straordinarie risorse di cui la società calabrese è in possesso. In questo senso, bene ha fatto il Segretario del PD Magorno a chiedere un "reset" dell'azione governativa, così come riconosco lo sforzo che il Segretario sta faticosamente compiendo nel raccordo con il Governo e il partito nazionale in condizioni oggettivamente difficili e in un periodo estremamente delicato. Da militante del PD, mi sento di lanciare un appello ai democratici calabresi. Un appello alla riflessione profonda con la speranza che la delicatezza del momento non dissipi ulteriormente il sentimento di fiducia dei calabresi faticosamente conquistato solo sette mesi addietro. Per questo fatico a comprendere la nota che ha diramato Gianluca Callipo nella quale colgo intempestività e poca lungimiranza. Ho sostenuto Gianluca con tutto me stesso nel corso di una stagione, quelle delle primarie, esaltante. Proprio per questo mi sento di esprimere perplessità sulle cose che scrive. Non credo che sia il momento delle polemiche e pur riconoscendo e comprendendo la grande amarezza che pervade Gianluca e tutti noi, penso che sia il momento di guardare al futuro senza soffermarsi su analisi rivolte alle responsabilità del passato. Ciascuno di noi probabilmente ha commesso errori, ognuno con diversi gradi di responsabilità. Su questo non credo di sbagliarmi. Tuttavia, ritengo, che in questo momento le nostre attenzioni vadano indirizzate esclusivamente verso la Calabria e i calabresi, adoperandoci, ognuno per le nostre competenze e responsabilità, a trovare soluzioni adeguate per ridarci e ridarle speranza. In quanto a noi "democratici calabresi", sono fiducioso che sapremo trovare il tempo (breve) e le modalità (determinate e chiare) per riallineare le nostre azioni con le esigenze e le urgenti richieste dei calabresi. La strada verso il futuro è questa". Rosario Bressi (Segreteria Regionale PD Calabria)

    "L’immagine del consiglio regionale che viene fuori dall’inchiesta Rimborsopoli è di un gruppo bipartisan che succhia ormai anche l’ultimo residuo di midollo dalle ossa di una Regione Calabria che ormai non ha piu’ nulla da farsi spolpare. Impossibile per Oliverio giustificare simili comportamenti da parte dei suoi accoliti.  Le dimissioni di Ciconte e De Gaetano di fatto servono a ben poco. L’obiettivo  dei partiti e’ di sfiduciare la maggior parte dei cittadini e ridimensionare il “ parco votanti “ ad una solida minoranza piu’ controllabile . Rimane la sconfitta di un’intera regione e di chi non ha saputo sostituirsi neanche a personaggi di questa risma ed ora urla “ Onesta’ Onesta’”, arrivando ad espellere chi chiede il rispetto delle regole democratiche. La Calabria è in coma e se non vogliamo aspettarne la morte è necessario che tutti si impegnino direttamente in politica , tutti i ragazzi che altrimenti dovranno - per forza - emigrare, ma soprattutto i loro genitori e nonni se li vogliono veder crescere e metter su famiglia accanto a loro . Nuove e vecchie generazioni devono lavorare insieme per poter vivere e far vivere bene i nostri territori . Scegliete se volete trovarvi seduti tutti intorno allo stesso tavolo solo nei giorni di festa o se volete   che i nostrifigli abbiano la possibilita', ogni giorno, di sedersi sulle ginocchia dei propri nonni, in alternativa potrete osservarli mentre agitano una manina davanti allo schermo di un PC , salutando un’immagine lontana migliaia di chilometri". Sebastiano Barbanti

    La notizia secondo la quale per la Procura di Reggio Calabria, nella precedente legislatura, attraverso finanziamenti ai gruppi consiliari sono stati erogati fondi anche per spese personali di consiglieri regionali è un ulteriore colpo alla credibilità della classe dirigente e all’immagine dell’intera regione. Ciò soprattutto mentre si chiedono sacrifici a tutti i cittadini e persino a persone in stato di disagio estremo. Spero che le persone indagate riescano a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati. In ogni caso mi auguro si faccia ogni sforzo a tutti i livelli per garantire maggiore trasparenza e razionalità nell’utilizzo di denaro pubblico, per ridare prestigio alle istituzioni e per rilanciare l’immagine della Calabria. Vincenzo Gallo, già assessore al Welfare del Comune di Cosenza.

    “Oltre allo stagno dell’illegalità economica, la Calabria ha anche la sua percentuale di oro. Sono gli Uomini della Guardia di Finanza, che consentono alla nostra regione di investire in sicurezza pubblica e controllo del territorio”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Rettore di Cosenza dei Cavalieri Templari Federiciani Filomena Falsetta, che esprime il suo plauso ai finanzieri per l’operazione Erga Omnes, che ha portato all’esecuzione, su richiesta della Procura di Reggio Calabria, di tre arresti ai domiciliari e cinque ordinanze di divieto di dimora nei confronti di alcuni consiglieri regionali, tra cui l’attuale Assessore del PD ai Lavori Pubblici della Regione Calabria Antonino De Gaetano e il Senatore Giovanni Bilardi. Proprio di recente – continua Falsetta -, il nostro Gran Maestro Federiciano S.E. Corrado Maria Armeri è intervenuto sugli emendamenti al DDL Madia recante deleghe al Governo sulla P.A., presentati dal Vicepresidente della Camera dei Deputati Roberto Giachetti del PD e che prevedono l’unificazione di Carabinieri e Polizia e la smilitarizzazione della GDF, ribadendo con forza che occorre potenziare tutti i Corpi di Polizia con un personale che abbia stipendi adeguati e ampia libertà d’investigare, al fine di consentirgli di adottare decisioni immediate per la protezione dei cittadini. Occorrono, secondo il Gran Maestro della Confraternita Cattolica Cristiana dei Cavalieri Templari Federiciani Corrado Maria Armeri, misure statali finalizzate ad incrementare le risorse da destinare specificatamente ai settori del Comparto, chiamati ad affrontare drastici contenimenti della spesa, che rendono ancor più arduo il loro sforzo investigativo ed operativo. Sono i Palazzi della mala politica a dover essere soppressi per sempre – prosegue Armeri nelle sue dichiarazioni -, che agiscono solo nell’interesse di pochi. Il Governo – conclude il Gran Maestro Federiciano -, non potrà mai convergere in una visione unitaria della questione “sicurezza” soffocando specificità, identità e tradizioni del Comparto Sicurezza e Difesa.

    "Si rinnova la sorte capitata a Socrate dopo che Santippe, al termine di una lunga sfuriata, gli rovesciò sulla testa, dalla finestra, dice la leggenda, un pitale colmo di urina. Solo che, purtroppo, la sorte capitata ad Oliverio, fortemente ed ostinatamente cercata dallo stesso, è la stessa che ieri hanno subito tutti i Calabresi. Il nuovo corso della sinistra celebratosi a novembre dello scorso anno, facendo credere a tutto il territorio che Oliverio avrebbe aperto uno spiraglio sul futuro della regione e dei cittadini, si è andato ad infrangere sugli scogli del malaffare, degli interessi personali, della pochezza stessa con cui i politici la governavano sino ad ieri. Tutta la semigiunta regionale è out. Oliverio a otto mesi dalle elezioni si ritrova imprigionato dal proprio egocentrismo, si ritrova a continuare a giocare sulle spalle dei calabresi, si scopre, solo, ad arrampicarsi sugli specchi, senza alcuna progettualità e con l’orizzonte ancora ingombro di nuvole nere. Le scelte del governatore, libere o condizionate, che fossero si sono rivelate sciagurate o quanto meno azzardate. La contaminazione che ha toccato tutta la politica calabrese è ormai arrivata a livelli non più proponibile agli elettori. Le accuse mosse dalla magistratura toccano solo la sfera personale degli indagati, ma le accuse mosse riguardano l’abuso subito da tutta la Calabria. Questi signori hanno derubato tutti i cittadini. Non hanno rubato quattro mele per sfamare la famiglia, hanno rubato per continuare ad affamare i Calabresi. Per lasciarli nella sfera letale del bisogno. Nell’ombra della maledetta necessità di chiedere. Questa sinistra paladina della gente, indagata in quasi tutte le sue componenti istituzionali, aveva fatto la battaglia della loro vita chiedendo l’annullamento della messa di Mussolini nello scorso aprile. La Bruno Bossio aveva definito la celebrazione “un’iniziativa aberrante”. Come definisce, oggi, il comportamento del proprio marito, Nicola Adamo, che andrà a soggiornare in qualche assolata spiaggia italiana. Ernesto Magorno, segretario regionale del PD e Seby Romeo, capogruppo dello stesso partito alla regione, l’avevano definita come “un’offesa ai principi cardine della costituzione”. Come definiscono ora i legalitari e colleghi di partito De Gaetano, Ciconte, Guccione, Scalzo. Saranno collocati tra i padri dell’Italia. Falcomatà l’aveva definita come “basata su un presupposto storicamente errato”. Ma i voti di questi signori da lui usati, cosi come dal Romeo erano basati su un presupposto storicamente giusto, il famoso “do ut des”, io do affinché tu dia, e la quadratura del cerchio si è ricomposta. Oggi Alleanza Calabrese chiede con forza le dimissioni immediate di Oliverio, perché il governatore non ha più la credibilità politica e morale, visto che gran parte dei suoi compagni sono indagati, per tenere le redini di una terra martoriata e che deve risollevarsi ancora una volta. Oggi Alleanza Calabrese chiede con forza le dimissioni di Romeo e Falcomatà perché sponsorizzati ed eletti da persone che hanno frodato i Calabresi tutti e levando agli stessi quel poco di speranza che ancora riponevano nelle istituzioni. Se non si chiama questa connivenza…". Enzo Vacalebre presidente di Alleanza Calabrese

    L’uragano giudiziario che ha colpito Giunta e Consiglio regionale induce a riaffermare con fermezza un assunto che l’Altra Calabria ha sempre dichiarato nella competizione elettorale di novembre 2014: per uscire dalla palude, in cui la nostra regione si trova da troppo tempo impantanata, occorre una svolta radicale nei contenuti e nei modi di far politica. Come Altra Calabria chiediamo pubblicamente: le dimissioni del Presidente Oliverio, della sua Giunta e dell’intero Consiglio regionale; la definitiva esclusione dagli esercizi di governo e di amministrazione da parte della vecchia corrotta classe politica; nuove elezioni su basi democratiche e regole del gioco ristabilite (libera da soglie di sbarramento simil-totalitarie dell'8% e trucchetti volti a sabotare l’esercizio democratico e la libertà di espressione) anche in ragione della illegittimità della legge elettorale adottata in regime di prorogatio dalla giunta Scopelliti con la complicità del PD; condanne amministrative e risarcitorie nei confronti della comunità calabrese, ricorrendo, ove necessario anche al sequestro dei beni dei rappresentati politici regionali. Occorre cambiare passo, procedere rapidamente alla elezione di una nuova classe dirigente, fondata su storie limpide, competenze, valori acclarati attingendo alle intelligenze di donne e uomini calabresi, ancor più credibili dal momento che non si occupano di politica per mestiere bensì per passione e spirito di servizio, civico ed etico. Chiediamo l’impeachment del Presidente Oliverio, perché lo riteniamo politicamente responsabile insieme al suo partito, il PD, di una situazione di stallo e di danno nei confronti della Calabria. Troppi sono i limiti dimostrati finora: di fronte alla drammaticità della situazione regionale, si è partorita una giunta monca e debole (chi non ricorda il caso Lanzetta?), ancora oggi incompleta. Tutti i suoi nominati alle cariche di governo istituzionali sono o dovrebbero essere dimissionari. Ci si aspettava una iniziativa determinata e rapida, secondo le promesse elettorali, da Oliverio; invece egli appare debole nei confronti delle correnti del suo partito, nei confronti di politici di professione portatori di voto più che di riconosciute competenze, debole rispetto ai diktat di Renzi, debole rispetto alle spinte di componenti politiche di centro-destra con cui si trova a trattare nonostante le dichiarazioni elettorali. Gli errori di valutazione sono ormai troppi, l’ultima in ordine di tempo è stata la drastica presa di posizione garantista a favore di un suo assessore nell’incontro con la Commissione antimafia di alcuni giorni addietro, rivelatasi poi come sabbia in mano. Il danno per la Calabria è doppio e non ha alcuna rilevanza sventolare la bandiera della presunzione di innocenza, perché oggi tutti i (vecchi) partiti, a partire dal PD, hanno permesso che la Calabria e i calabresi si ritrovassero in questa brutta situazione. Il danno non è solo quello di presunta appropriazione indebita di soldi pubblici, ma è la perdita di credibilità ulteriore che grava su una classe politica dal modus operandi inqualificabile ed inaccettabile, che palesemente alimenta la vera antipolitica. Ora Oliverio afferma di voler presentare una nuova giunta la settimana prossima; all’improvviso un’accelerazione per salvare un po’ d’acqua dalla bottiglia rotta? Noi di Altra Calabria chiediamo sia opportuno un azzeramento della situazione politica e chiediamo ad Oliverio di prendere atto della insostenibilità del suo ruolo. Non escludiamo la costituzione come parte civile in tutti i procedimenti legati agli interessi elettorali; la legge elettorale incostituzionale, l’uso improprio di fondi pubblici per propaganda elettorale da parte di alcuni politici, sono atti che richiedono giustizia. Non si può confidare in una classe politica anti-democratica, superficiale, non credibile, men che meno autorevole, per risollevare la Calabria martoriata da anni e finita nel fango, per colpa di irresponsabili. Le dimissioni di Oliverio sono un atto dovuto.

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