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    Rimborsopoli: Dopo De Gaetano si dimette Ciconte, nel PD volano gli stracci. Polemiche

     

    Rimborsopoli: Dopo De Gaetano si dimette Ciconte, nel PD volano gli stracci. Polemiche

    26 giu 15 Questa mattina dopo il "terremoto" scatenato dall'inchiesta della Procura di Reggio Calabria l'assessore De Gaetano, posto ai domiciliari, ha rimesso il suo mandato dimettendosi anche dal PD. In serata sono arrivate anche le dimissione del vice Oliverio, Ciconte. Intanto nel PD volano gli stracci e da Magorno che chiede le dimissioni a Callipo che chiede lumi arrivano anche i chiarimenti di Guccione e Maiolo. Pubblichiamo di seguito le note diffuse alla stampa.

    Ciconte: Sono pienamente convinto che la Magistratura nella quale nutro piena fiducia avrà modo di fare luce sull’utilizzo dei fondi erogati ai Gruppi Consiliari regionali negli anni 2010-2012, per le loro attività istituzionali. Essendo coinvolto per il ruolo di Capogruppo svolto nella precedente legislatura, pur essendo convinto di poter dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestatimi, il mio rigore morale, che ho avuto sempre modo di dimostrare in ogni ruolo finora ricoperto, mi spinge ad assumere un comportamento netto e chiaro. Tutto ciò in perfetta sintonia con il mio modo di agire e di operare. Sono stato l’unico a restituire in data 25 marzo 2011, in tempi non sospetti, nella qualità di Capogruppo, con bonifici bancari di cui conservo prova documentale, € 36.443,43 al Consiglio Regionale ed € 11.654,50 al Gruppo “Autonomia e Diritti”. La mia coscienza mi impone di rimettere nelle mani del Presidente Oliverio il mandato affidatomi di Vice Presidente con deleghe al Personale, Bilancio e Patrimonio.

    Guccione: Fiducia nella giustizia. Dalla visione degli atti che mi sono stati notificati in data odierna, emerge che nei tre anni di indagine la magistratura mi contesta la cifra di 27.186,07 euro per spese sostenute nell’ambito della mia attività e nel ruolo di consigliere di opposizione. In particolare mi si contestano le ricevute fiscali relative alle spese per la sede della mia segreteria politica di Cosenza (fitto, servizi informatici), una consulenza giuridica per due proposte di legge depositate in consiglio regionale e le missioni istituzionali di rappresentanza del gruppo del Pd in Calabria e fuori regione. Spese regolarmente documentate in base alla normativa regionale e in linea con le direttive degli uffici del consiglio regionale. Inoltre, ricordo che il gruppo del Pd si era dotato di un codice di autoregolamentazione e di una modulistica ad hoc molto più stringente della normativa a quel tempo vigente. Per tale ragione, confido nell’azione della magistratura e sono sicuro che in sede di contraddittorio giudiziario emergerà la mia correttezza nella gestione di questi contributi pubblici.

    Adamo: "L'indagine sui finanziamenti ai gruppi regionali faccia il proprio corso e gli inquirenti accertino fino in fondo ogni eventuale responsabilità senza guardare in faccia nessuno. Per quanto mi riguarda sono certo di poter chiarire ogni contestazione. Non ho messo in tasca, nè usato a scopo privato alcun euro. Sono chiamato a rendere conto del fatto che i finanziamenti del gruppo sarebbero stati utilizzati, così recita testualmente l'ordinanza, per "attività squisitamente politiche e di promozione della persona del politico piuttosto che relative all'attività istituzionale svolta dallo stesso, quale componente del gruppo misto". Nessun profumo o champagne, dunque, ma una questione interpretativa che sarà chiarita nelle sedi giudiziarie proprie. Ho piena fiducia e certezza che in quelle sedi saranno chiariti anche i dettagli relativi alla rendicontazione, nonché il ruolo dell'associazione "l'Idea". Mi rimetterò, infine, alla decisione del tribunale del riesame sulla misura di divieto di dimora in Calabria. La "pericolosità" della mia presenza in Calabria, nell'ordinanza, è così motivata: "nessun dubbio che l'Adamo, anche se non più componente del Consiglio Regionale, possa aver mantenuto solidi contatti con esponenti della pubblica amministrazione a tutti i livelli, essendo un protagonista attivo della politica e delle istituzioni locali, avendo altresì svolto incarichi in passato di vicepresidente della giunta regionale". Ovviamente obbedisco e mi atterrò rigorosamente al rispetto dell'ordinanza. Nessun provvedimento però può impormi di ritenere che fare politica sia di per sè una colpa o un indice di pericolosità. Anche per questo ho rispetto del nostro sistema giudiziario e dei principi democratici su cui è tuttora saldamente ancorato".

    Maiolo: Stamane ho ricevuto la notifica degli atti conclusivi delle indagini sui rimborsi delle spese sostenute nella qualità di Consigliere regionale del PD per gli anni dal 2010 al 2012. Le contestazioni avanzate dagli inquirenti mi sorprendono nella sostanza e nella forma. Ho sempre agito con correttezza e trasparenza e, nella specifica occasione, ho potuto anche contare sul competente supporto amministrativo della struttura di assistenza tecnica del Gruppo Consiliare. Ritengo di aver documentato, secondo le norme vigenti, tutte le somme percepite negli corso degli anni. Negli atti notificati è rilevata l'assenza di documentazione che invece a me risulta aver consegnato. Sono certo che tutto sarà chiarito in piena e trasparente collaborazione con la Magistratura nella quale ripongo totale fiducia. 

    Nel PD volano gli stracci

    Magorno: Cambiare Giunta. «Voglio esprimere piena fiducia nel lavoro della Magistratura e delle Forze dell'Ordine per le vicende giudiziarie di cui si è avuta notizia in queste ore. E' necessario, agli occhi dei calabresi, che sia fatta piena luce ed accertata con chiarezza ogni eventuale responsabilità, confidando che le persone coinvolte riescano a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati », lo dichiara il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno che aggiunge: « Voglio, altresì, con altrettanta nettezza, ribadire il pieno sostegno del Pd calabrese al presidente Oliverio, chiedendogli di mettere in campo una nuova squadra di governo e il coinvolgimento, nel governo stesso della Regione anche di forze che vadano oltre gli schemi usuali dei partiti politici e fuori dai recinti delle aree e delle correnti presenti all'interno di ciascuno di essi. Un progetto che veda, allo stesso tempo, la partecipazione di tutte le forze sane di ogni ambito della società calabrese, in modo da affrontare le grandi problematiche della nostra terra e rendendo ancora più incisiva la volontà, che con il Presidente Oliverio condividiamo, di assicurare alla Calabria una reale svolta basata sulla legalità e lo sviluppo delle straordinarie potenzialità esistenti. Il Pd calabrese – conclude il segretario regionale – ha radici salde e democratiche e saprà affrontare anche questo passaggio delicato attraverso una profonda riflessione. E' altrettanto necessario, però, che il nostro partito resti unito e faccia fronte comune contro il possibile sopravvento dell'antipolitica, facile e sommaria, che vuole solo distruggere ma che non ha gli strumenti per costruire e governare questa nostra terra e la sua complessità ».

    Callipo: serve coerenza. «Leggo con grande stupore la nota stampa diffusa dal segretario regionale del Pd sulle vicende giudiziarie che hanno coinvolto la giunta. Magorno chiede una nuova squadra di governo, con il coinvolgimento di tutte le forze sane di ogni ambito della società calabrese. Ma è clamorosamente in ritardo. Se avesse agito in questo senso durante la composizione delle liste per le elezioni regionali e poi, dopo il responso delle urne, in sede di formazione della giunta, non saremmo a questo punto. Magorno non è credibile quando auspica maggiore apertura e coinvolgimento, perché sino a oggi la gestione del partito e le scelte che questo ha compiuto hanno coinciso esclusivamente con la sue. Dopo le primarie, non è stato consentito alcun confronto con quei 55mila calabresi, pari al 42 per cento di chi ha partecipato alla consultazione preelettorale, che avevano fatto una precisa scelta di cambiamento. Oggi non basta invocare l'ennesima "profonda riflessione" all'interno del partito, perché non c'è nulla di così difficile da cogliere nell'analisi politica di questo brutto momento. La verità è che ancora una volta la magistratura si trova incidentalmente a surrogare la mancanza di coraggio di una classe politica regionale incapace di esprimere un indirizzo inequivocabile di chiarezza e coerenza».

    Andrea Guccione: non perdere l'unità. «Dividersi o alimentare polemiche interne al nostro partito in questo momento è segno di irresponsabilità e della volontà di offrire spunti pretestuosi all’antipolitica più superficiale mentre il Pd, ora più che mai, ha bisogno di coesione e lucidità perché è la principale forza politica che i calabresi stessi, democraticamente, hanno chiamato a guidare la nostra Regione». L’esponente democratico Andrea Guccione replica così alle affermazioni rilasciate questo pomeriggio da Gianluca Callipo a proposito dell’inchiesta “Erga Omnes” che ha sconvolto il mondo politico calabrese. Nel corso dell’infuocata giornata Gianluca Callipo, candidato come si ricorderà alle primarie per la presidenza della Regione lo scorso autunno, ha polemizzato con il segretario regionale del Pd Magorno addebitandogli errori nelle strategie e nelle valutazioni circa l’operato di Oliverio. Per Andrea Guccione invece, «post mortem, e cioè a inchiesta giudiziaria sbattuta energicamente in pasto ai media, è troppo facile parlare e stupisce che a farlo sia un giovane democratico di belle speranze come Gianluca Callipo. Se proprio le nuove leve perdono il senso vero del garantismo è finita per un partito che di nome fa “democratico”. È persino inutile ribadire che si è tutti fiduciosi nell’operato della magistratura ma è fuori di dubbio che è troppo presto per emettere sentenze, di qualsiasi natura. Detto questo – ha continuato Andrea Guccione – visto che di politica stiamo parlando, il nostro partito non può mai più sottrarsi al lavoro selettivo che è chiamato a svolgere nella società. Su questo tasto non si può più sbagliare ma guai a gettare il bimbo con l’acqua sporca proprio ora. Siamo il partito di governo regionale e chi gioca allo sfascio finisce per non meritare di appartenervi. Gianluca Callipo è stato un valido sfidante di Mario Oliverio alle primarie ma finirà per passare come un incidente di percorso, una meteora nel partito se sparerà ancora a zero sui vertici del suo stesso partito. Non dico che si potrà arrivare a rinfacciare a Magorno d’averlo candidato, alle primarie, ma non è neanche il caso d’andarci troppo vicino. Solo Gianluca Callipo sa davvero se ha saputo interpretare al meglio l’esigenza di cambiamento che gli è stata concessa durante la campagna elettorale delle primarie o se anche lui, al contrario, l’ha dispersa partecipando poi al gioco dell’ingresso forzato nelle stanze del potere. In questo caso lanciare strali contro una giunta nella quale si è tentato fortemente di entrare non è il migliore degli spot ma siamo certi che non è andata così, Callipo è un dirigente responsabile». «Per questo dico a Callipo – continua Andrea Guccione - così come auspico sia per tutti i democratici calabresi, che non bisogna perdere la rotta dell’unità, è un momento non facile certo, ma questo partito ha le risorse e le capacità per farcela, purché non sia dilaniato da divisioni o particolarismi, che risultano essere solo inutili e dannosi». «Mario Oliverio – conclude Andrea Guccione – ha un compito che è così arduo ora da sfiorare la missione. Non molli la presa e si faccia affiancare dalle migliori energie che questa splendida terra sa offrire, in ogni campo. Tenendo la barra dritta delle appartenenze politiche, certo. Ma ora più che mai non smarrendo più dal radar l’obiettivo della rinascita civile e morale della Calabria. Il Pd deve aiutarlo in questa missione. Un partito unito e responsabile».

    I commenti

    Angela Napoli: L’odierna operazione, denominata “Erga omnes” e scaturita dall’inchiesta “Rimborsopoli”, che ha portato a tre provvedimenti di custodia domiciliare, a cinque divieti di dimora in Calabria (da non sottovalutare!!) e ad oltre due milioni e mezzo di euro sequestrati, il tutto a carico di uomini politici dei vari schieramenti, fa ascrivere alla Calabria una nuova pagina nera. Le responsabilità sono tutte di quei partiti e di quegli uomini politici che si ostinano a delegare alla Magistratura la pulizia del loro mondo. La responsabilità è di chi dà incarichi di governo della cosa pubblica a coloro che sanno già essere sottoposti ad inchieste giudiziarie nonché di chi dall’interno dei partiti di appartenenza continua a difendere gli “indifendibili”. La responsabilità è anche di chi non lascia fuori dalla politica coloro che, avvalendosi del consenso elettorale, sperpera o si appropria del denaro dei cittadini. Credo che il Governatore della Calabria, dopo essersi ostinato a nominare nella sua Giunta personaggi che risultavano già sottoposti ad indagini giudiziarie ed oggi ufficialmente coinvolti nelle stesse, abbia il dovere morale di agire di conseguenza in relazione alla gravità della situazione emersa e ritengo, altresì, che i responsabili degli altri partiti politici, i cui uomini risultano coinvolti nell’inchiesta odierna, debbano comprendere che i cittadini calabresi non possono e non debbano più essere defraudati ed offesi nella loro onestà e moralità.

    Barbanti: Un sistema parassitario. Dall’inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura di Reggio emerge un quadro della politica regionale devastante per l’uso disinvolto che si è fatto di soldi pubblici per rimborsare le spese dei singoli consiglieri regionali. Spese personali che nulla hanno a che fare con il mandato istituzionale conferito dai cittadini con le elezioni. Ancora una volta la politica calabrese tutta dimostra di essere capace di produrre solonefandezze e malaffare. La questione ora non è solo giudiziaria ma anche etica e soprattutto politica: il presidente della Regione Mario Oliverio, che si è assunto la responsabilità della nomina assessore di Nino De Gaetano e degli altri due assessori indagati, Carlo Guccione e Vicenzo Ciconte,  pur consapevole dell’inchiesta in corso avviata nel 2013, ora non può far finta di nulla. Se non è in grado di proseguire la legislatura con scelte forti e di rottura è meglio che si metta da parte dando la parola nuovamente agli elettori perché i calabresi  non possono continuare a tollerare l’immobilismo politico per le scelte sbagliate del presidente che hanno caratterizzato questo inizio di legislatura. 

    Cgil: La CGIL Regionale è fortemente preoccupata delle ricadute negative che i provvedimenti adottati dalla magistratura nei confronti di numerosi esponenti politici, appartenenti a diverse forze politiche calabresi, hanno sul contesto istituzionale e sociale Calabrese. La CGIL esprime il suo massimo sostegno alla magistratura e auspica che i destinatari di tali provvedimenti possano dimostrare la loro estraneità agli addebiti mossi. Ci auguriamo che il Presidente della Giunta sappia dare una svolta forte sul piano etico e professionale, prendere atto delle dimissioni già avvenute e comporre una nuova Giunta con personalità professionalmente forti ed eticamente inattaccabili. Crediamo che questa nostra Regione abbia bisogno di uno scatto di orgoglio e di moralità per dare punti di riferimento certi e credibili all’opinione pubblica democratica .

    Circolo PD Aprigliano: Tristezza e rabbia: questi sono i sentimenti che hanno invaso i nostri cuori leggendo quanto emerso dall’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza e denominata “Erga omnes”, sui rimborsi percepiti da alcuni importanti esponenti politici della nostra regione. Tristezza per come l’immagine della nostra amata Calabria ne esca danneggiata. Rabbia perché episodi del genere non fanno altro che allontanare ulteriormente la gente dalla politica, da cui si sente sempre più profondamente tradita e verso cui nutre sempre meno fiducia. Ma noi non ci stiamo, non riusciamo a restare in silenzio: vogliamo gridare con tutte le nostre forze che la politica, quella vera, non si riassume in tutto ciò, vogliamo ricordare che il volto più genuino della Calabria non è assolutamente questo. La Calabria vera è nel sudore dei cittadini onesti, che lavorano con impegno e serietà e in mezzo a cui noi, che amiamo fare politica in piazza e non nei salotti, abbiamo il privilegio di stare ogni giorno. E’ questa la vera Calabria. Crediamo nel sogno di costruire, un giorno, una società migliore ed è quello per cui lavoriamo con passione e dedizione, investendo il nostro tempo senza chiedere niente in cambio, nessun rimborso. Condividiamo le speranze e i sentimenti della gente comune e con loro condanniamo, senza attenuanti, queste persone avide e meschine che infangano le istituzioni. Il nostro augurio è che gli organi competenti possano fare una pulizia radicale, garantendo massima chiarezza e trasparenza e assicurandosi che le persone che hanno sbagliato paghino adeguatamente.

    Filipelli: aspettiamo fiduciosi. Intendo esprime piena fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura per le notizie emerse in queste ultime ore sulle quali, per il bene dei calabresi, è giusto che si faccia al più presto chiarezza. Allo stesso tempo confido che le persone coinvolte possano dimostrare la loro innocenza. - a dichiararlo è Nicodemo Filippelli, segretario regionale del movimento L’Italia del Meridione. Bene ha fatto il presidente Oliverio a confermare che, nonostante quanto accaduto oggi, la nomina della nuova giunta regionale avverrà la settimana prossima. Gli eventi che hanno coinvolto alcuni dei principali protagonisti della scena politica regionale non possono in alcun modo rallentare un processo di cambiamento indispensabile per la nostra regione. E’ strano che oggi un segretario di partito consigli ad Oliverio di nominare giunte tecniche facendo passare così il messaggio dell’esistenza di una responsabilità oggettiva che graverebbe sulle spalle di tutti i consiglieri regionali legittimamente eletti dai calabresi. La storia insegna come la giustizia sommaria non sia mai risolutiva, ma anzi risulti spesso oltremodo dannosa. La Calabria urla la necessità di un ritorno alla Politica, i calabresi hanno indicato una rotta attraverso il voto popolare ed è necessariamente quella che occorre perseguire per dimostrare come esista una classe politica sana che intende assumersi la grande responsabilità di risollevare la Calabria. Ribadisco quindi la piena fiducia al presidente Oliverio che sono sicuro saprà superare questo momento difficile per il governo regionale facendo valere quelle ragioni e quei valori che gli hanno consentito di avere un largo consenso da parte dei calabresi.

    Forza Nuova Calabria: Lo tsunami che ha investito in queste ore la Giunta regionale calabrese in seguito all’operazione “Erga Omnes” e che ha visto tra gli arrestati anche l’assessore regionale Nino De Gaetano, è un fatto di inaudita gravità ed incarna quel mal costume politico di potere e di sotto potere che nel tempo,specie nei governi regionali,si è ormai cristallizzato ed è in perfetta continuazione col passato, e col gioco delle alternanze politiche alla guida della regione tutto questo resta sempre intatto. Un Governo ed un Consiglio regionale che non era di sicuro nato sotto i migliori auspici con la nomina dello stesso chiacchierato assessore De Gaetano in un importante settore come quello dei lavori pubblici e con l’elezione a Presidente del Consiglio di un rinviato a giudizio come Antonio Scalzo. Ora si può certamente affermare che il re è nudo, bene farebbe quindi il governatore Mario Oliverio ad assumersi le proprie responsabilità,allo stato attuale non vi sono più le condizioni per poter governare in maniera serena e trasparente una difficile regione come la Calabria,attraversata da vari problemi di natura sociale,economica,sanitaria ed ambientale. Noi di Forza Nuova, alla luce di questa devastante inchiesta che riguarda i contributi regionali per le spese istituzionali e che ha portato all’arresto per peculato un assessore in carica insieme a tre ex consiglieri regionali con altri ben ventisette politici indagati, chiediamo l’immediato azzeramento di tutte le cariche e le nomine fatte in seno alla Regione Calabria, urge un immediato commissariamento della stessa Regione da affidare magari ad un alto rappresentante dell’esercito non affiliato alla massoneria ed alle lobby di partito e che traghetti l’ente verso nuove elezioni. La corruzione ha ormai preso il sopravvento. Da anni Forza Nuova afferma che la Regione è l’ente politico dove maggiormente cova il malaffare e l’inchiesta attuale sfociata con questi arresti non è altro che il proseguimento di una certa politica affarista che si annida nei palazzi istituzionali della Regione e che paralizza tutte le attività politiche che dovrebbero essere messe in atto per risolvere i tanti problemi che stringono la Calabria nella loro infernale morsa, dal sistema rifiuti alla sanità,è tempo che tutti questi politici corrotti vadano a casa una volta per sempre.

    Pecora (Ammazzateci tutti): Meritano "morte" civile come ndrangheta. "Quanto altro ancora dovrà sopportare il popolo calabrese prima che venga sancito il GAME OVER su un'intera classe dirigente squalificata moralmente e politicamente?" E' il commento del fondatore e leader del movimento "Ammazzateci tutti", Aldo Pecora, alla notizia delle perquisizioni e delle misure di custodia cautelare verso decine di consiglieri ed ex consiglieri regionali calabresi, operate stamane dalla Guardia di Finanza a seguito delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. "Ancora una volta - dice Pecora - la magistratura e le forze dell'ordine fanno quello che i partiti di Roma non riescono o non vogliono fare: pulizia". "Adesso non è una questione di sigle o partiti. Chi ruba ai cittadini, in una delle regioni più povere d'Italia e d'Europa, fa qualcosa che travalica l’immoralità e la delinquenza e diventa orrido, mostruoso, un vero e proprio crimine contro l’umanità, e a mio e nostro avviso - propone il leader antimafia - deve essere perseguito e punito come la 'ndrangheta, con l’imprescrittibilità dei reati commessi, il massimo della pena edittale prevista dal codice penale quando si tratta di reati di mafia, la 'morte civile' con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca di tutti i beni a qualsiasi titolo riconducibili al politico ladro o corrotto". "Molti dei poltici finiti oggi in manette - conclude Pecora - fino a non poco tempo fa ridevano del sottoscritto e di 'Ammazzateci tutti'. A loro vorrei dedicare, con un sorriso amaro, un successo dei Rolling Stones: 'Time is on my side'".

    Sinistra Euromediterranea: Quello che era per molti aspetti prevedibile si è puntualmente verificato. Sinistra EuroMediterranea, già qualche mese fa, stigmatizzava alcune scelte (e non scelte) del presidente Oliverio, chiedendosi come fosse stato possibile che un politico di lungo corso come lui non avesse valutato fino in fondo le conseguenze che potevano scaturire dalla nomina di alcuni assessori. Azzardammo un’ipotesi: erano cambiali da pagare per una campagna elettorale in cui più che vincere si voleva stravincere. Obiettivamente, si potrebbe parlare di una “morte annunciata”, per una esperienza di governo che fin dal primo giorno ha mostrato tutti i suoi limiti e la sua inadeguatezza, che non ha dato alcun segnale di rottura vera con la precedente giunta di centrodestra. C’è, in questo, una responsabilità del presidente Oliverio, ma anche, e soprattutto, del Partito democratico, al quale vanno addebitate sia le scelte nella compilazione delle liste alle ultime elezioni regionali, sia i silenzi in ordine alla composizione della giunta. Più in generale, se mai ce ne fosse bisogno, si conferma l’urgenza di un profondo rinnovamento della politica e dalla sua classe dirigente, ma soprattutto di un’alternativa di governo che sia in grado di corrispondere alla vere esigenze della regione, dal lavoro all’ambiente, dalla sanità alle aree interne. La Calabria, ultima regione dell’ultima area economica d’Europa, stremata da sette anni consecutivi di recessione, afflitta da mali atavici e da nuove emergenze, non può più subire questo stato di cose. Come si dice in questi casi, la magistratura faccia il suo corso e valga per tutti la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Ma non c’è dubbio che politicamente siamo di fronte ad un disastro. Ne prenda atto anche Oliverio ed agisca di conseguenza. Sarebbe, poi, quanto mai opportuno che ne prendessero atto anche i compagni di Sinistra Ecologia e Libertà, uscendo subito dalla maggioranza. Per quanto ci riguarda offriamo la nostra disponibilità per la convocazione di una grande assemblea sociale, al cui ordine del giorno ci sia il tema del lavoro, della lotta alla precarietà, del reddito di cittadinanza, del rilancio dell’economia calabrese.

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