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    Operazione Erga Omnes: arrestati 8 consiglieri regionali

     

    Operazione Erga Omnes: 3 consiglieri regionali ed ex arrestati, 5 divieti di dimora, 27 indagati

    26 giu 15 I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, hanno in corso di esecuzione, su provvedimento emesso dal G.I.P., 3 ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari, tra cui l'attuale assessore De Gaetano per indebito utilizzo di oltre 400mila euro dei fondi dei gruppi, in tarda mattinata si è dimesso, l'ex consigliere Luigi Fedele per l'utilizzo di quasi 400mila euro di fondi pubblici usati per finanziare spese private, mentre per il sen. NCD Bilardi, a cui vengono contestati oltre 357.000 euro di spese, sono stati richiesti gli arresti alla Giunta del Senato per le autorizzazioni. 5 ordinanze di divieto di dimora nei confronti di altrettanti Consiglieri Regionali della Nona Consiliatura della Regione Calabria, ad Alfonso Dattolo (ex capogruppo dell'Udc e poi assessore regionale nella Giunta Scopelliti), gli ex consiglieri Giovanni Nucera (Udc); Pasquale Tripodi (Centro democratico); Nicola Adamo (Pd). Diviero di dimora anche ad un ex collaboratore del senatore Bilardi, Carmelo Trapani. Sequestro per equivalente di beni per complessivi 2,5 milioni di euro nei confronti di 27 indagati. La Corte dei Conti ha accertato spese irregolari anche per il 2013 e questo spiega l'attualità delle esigenze cautelari. Tra gli indagati e destinatari del sequestro risultano anche l'attuale vicepresidente della Giunta regionale, Vincenzo Ciconte, l'attuale presidente del Consiglio regionale, Antonio Scalzo, e l'assessore Carlo Guccione. Le ipotesi di reato contestate nell’ordinanza di custodia cautelare del GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria sono quelle previste dagli artt.110 - 314 – 479 c.p., configurate, a vario titolo, in ragione dell’incarico ricoperto dai 27 destinatari dei provvedimenti.

    --- Video Video Gdf: Assessore porta via TV

    In particolare, le indagini, effettuate anche a mezzo intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, hanno consentito di individuare diverse discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei Gruppi Consiliari Regionali degli anni 2010/2011/2012 e quanto documentato mediante le presentazioni del rendiconto” annuale”, celando il corretto impiego istituzionale per cui i fondi pubblici erano stati destinati. In alcuni casi è stata riscontrata anche la presentazione di una doppia documentazione di spese al fine di ottenere dall’Ente Regionale un doppio rimborso. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti in una conferenza stampa tenuta presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria Dott. Cafiero de Raho.

    Il caso del televisore. Tra le 20.08 e le 20.09 del 17 giugno 2013, cioè dopo la fine dell'interrogatorio del senatore Giovanni Bilardi (che si era concluso alle 18.19 dello stesso giorno) Carmelo Trapani, il suo collaboratore più fidato, viene ripreso con in mano un televisore (Grundig da 32 pollici). È, probabilmente, lo stesso che gli investigatori troveranno, quattro giorni dopo, nella sede del gruppo "Scopelliti presidente", sprovvisto di telecomando e antenna. Di questo televisore i pm avevano chiesto conto a Bilardi. Secondo l'accusa, l'ex capogruppo avrebbe chiesto di "rimettere a posto" l'oggeto. Ma le telecamere della Guardia di Finanza avevano registrato tutto

    Il tutto ha origine da una ampia attività di indagine, finalizzata alla verifica del corretto impiego delle somme stanziate dalla Regione Calabria per le finalità di “funzionamento” dei Gruppi Consiliari Regionali che, dopo la catalogazione della copiosa documentazione di spesa acquisita, ha consentito di riscontrare le condotte illecite contestate, mediante l’esecuzione di mirati accertamenti bancari, di indagini tecniche, riscontri contabili esterni finalizzati alla verifica oggettiva e soggettiva delle operazioni documentate dai vari esponenti politici. Le diversificate attività svolte, relativamente al corretto impiego dei fondi regionali ai sensi della normativa regionale pro tempore (L.R.13/2002 – 15/2008 e succ. modifiche ed integr.) hanno interessato la IX Legislatura ed hanno riguardato tutti i gruppi politici operanti nel triennio 2010/2012. Oltre alla non “idoneità” della spesa, sono state rilevate dai Finanzieri, irregolarità oggettive e soggettive delle prestazioni documentate ovvero casi di operazioni inesistenti. Inoltre, accurati riscontri contabili, suffragati dagli accertamenti bancari esperiti sul conto delle varie compagini politiche, hanno consentito di riscontrare diverse discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei citati Gruppi Consiliari e quanto documentato mediante la presentazione del rendiconto “annuale”, celando il corretto impiego per cui i fondi pubblici erano destinati. Ulteriore elemento di frode, rilevato nel corso delle indagini, è stata la doppia documentazione delle spese che, in taluni casi, ha consentito ai soggetti agenti di ottenere un duplice rimborso in danno all’Ente Regione Calabria nonché al proprio gruppo politico di appartenenza. L’importo complessivo delle somme oggetto di contestazione, in quanto non ritenute conferenti con le finalità legislative afferenti il loro corretto impiego per motivi di ordine istituzionale/gestionale delle compagini politiche all’epoca dei fatti operanti in seno al Consiglio regionale della Calabria, ammontano a circa €.2.491.263,00, per le quali, come detto, veniva disposta la richiesta di sequestro per equivalente.

    Risultano indagati:

    1) FEDELE Luigi, nato a Sant'Eufemia d'Aspromonte (RC) il 29.05.1953; 2) AIELLO Pietro, nato ad Ardore (RC) il 30.06.1956; 3) NUCERA Giovanni, nato a Reggio Calabria il 02.01.1953; 4) TRIPODI Pasquale Maria, nato a Montebello Ionico il10 maggio 1957 5) FRANCO Giovanni, nato a Reggio Calabria il 28.06.1949 6) DATTOLO Alfonso, nato a Rocca di Neto (KR) il 23.04.1964; 7) GALLO Gianluca, nato a Roma il 22.11 .1968; 8) BILARDI Giovanni Emanuele, nato a Reggio Calabria il26.03.1968; 9) TRAPANI Carmelo, nato a Reggio Calabria il 02.03.1973; 10) GRILLO Alfonsino, nato a Vibo Valentia (VV) il 18.03.1967; 11) PARENTE Claudio, nato a Rogliano (Cs) il17 giugno 1956; 12) MAGARO' Salvatore, nato a Castiglione Cosentino il 29 maggio 1954; 13) DE GAETANO Antonino, nato a Reggio Calabria 1'11.06.1977; 14) AIELLO Ferdinando, nato a Cosenza il 26 novembre 1972; 15) BOVA Giuseppe, nato a Reggio Calabria il 29.10.1943; 16) ADAMO Nicola, nato a Cosenza il 31 luglio 1957; 17) CICONTE Vincenzo Antonio, nato a Vibo Valentia il 15.1 1.1 9551 8) GIORDANO Giuseppe, nato a Reggio Calabria il 05.06.1972; 19) DE MASI Emilio, nato a Crotone il 20.07.1948 20) TALARICO Domenico, nato a Conflenti (CZ) il 18.05.1963; 21) PRINCIPE Sandro, nato a Rende (CS) 1'11.08.1949 22) BATTAGLIA Demetrio, nato a Motta San Giovanni 1'1 novembre 1959; 23) AMATO Pietro, nato a Borgia (CZ) il21.05.1939; 24) CENSORE Bruno, nato a Serra San Bruno (VV) il 06.08.1 958; 25) FRANCHINO Mario, nato a Montegiordano (CS) il20.01.1954; 26) MAIOLO Mario, nato a Cosenza, il 23 maggio 1963; 27) GUCCIONE Carlo, nato a Rende (CS) il13 Marzo 1960; 28) SCALZO Antonio, nato a Conflenti (CZ) il 31 agosto 1955; 29) SULLA Francesco, nato a Cutro (KR) il14 maggio 1954; 30) LOIERO Agazio, nato a Santa Severina (KR) il14.01.1940 31) FEDELE Diego, nato a Reggio Calabria il 18.01.1986

    Gli importi sequestrati:

    1. Antonino De Gaetano per una somma pari a € 411.842,00
    2. Luigi Fedele, per una somma pari a € 399.969,03
    3. Giovanni Bilardi, per una somma pari a € 357.655,96
    4. Nicola Adamo per una somma pari a € 278.856,10
    5. Pasquale Maria Tripodi, per una somma pari a € 186.291,82
    6. Alfonso Dattolo, per una somma pari a € 185.169,34
    7. Alfonsino Grillo, per una somma pari a € 95.100,00
    8. Mario Maiolo,per una somma pari a € 88.963,25
    9. Vincenzo Antonio Ciconte, per una somma pari a € 69.510,28
    10. Mario Franchino, per una somma pari a € 47.020,83
    11. Francesco Sulla, per una somma pari a € 42.108,19
    12. Ferdinando Aiello, per una somma pari a € 40.706,99
    13. Pietro Aiello, per una somma pari a € 37.160,04
    14. Sandro Principe, per una somma pari a € 35.087, 19
    15. Giovanni Nucera, per una somma pari a € 34.777,99
    16. Agazio Loiero, per una somma pari a € 29.527,45
    17. Carlo Guccione,per una somma pari a € 27.186,07
    18. Emilio De Masi, per una somma pari a € 20.694,55
    19. Claudio Parente, per una somma pari a € 14.543,07
    20. Pietro Amato, per una somma pari a € 13.836,23
    21. Domenico Talarico, per una somma pari a € 13.175,08
    22. Gianluca Gallo, per una somma pari a € 12.477,64
    23. Antonio Scalzo, per una somma pari a € 11.193,54
    24. Bruno Censore, per una somma pari a € 10.173,86
    25. Demetrio Battaglia, per una somma pari a € 8.761,75
    26. Salvatore Magarò,per una somma pari a € 6.610,00

     

    il tenente colonnello Mario Intelisano, comandante Gdf di Reggio Calabria che ha materialmente condotto l'indagine, secondo le direttive del pm Centini ha spiegato come si è arrivati a svelare l'affaire dei rimborsi. "L'attività è stata particolarmente complessa ed ha utilizzato la tecnica tipica della Guardia di Finanza che è quella della verifica fiscale, corroborata da verifiche bancarie e intercettazioni". Il comandante Barbera, l'ha definita "un'attività scrupolosa, attenta, minuziosa e capillare, scrupolosa, attenta, mirata solo ad accertare lo stato delle cose". "Si è arrivati a controllare anche l'acquisto di un pacchetto di chewing-gum da un euro", spiega Intelisano. I controlli sono stati divisi in tre macro-aree: «La prima, spese relazionate alle finalità politiche del gruppo e/ o del partito dove sono stati comprati Phone, iPad, un televisore utilizzato presso un'abitazione privata e altri beni evidentemente estranei all'attività politica".

    Il procuratore aggiunto Paci "Tarsi, viaggi all'estero, stampa di volantini elettorali, mezzi informatici, pagamento di bollette e multe, gratta e vinci, gadget, materiale edile: fra le spese dei gruppi è stato rendicontato anche questo. Ma nei rendiconti annuali, ci sono anche spese che non sono mai state effettuate». Diverse associazioni – formalmente destinatarie di finanziamenti e contributi – spesso non hanno ricevuto neanche un euro, mentre a ingrossare i rendiconti su cui i capogruppo avrebbero vigilare sono finite spese di tutti i tipi, dalle cene ai viaggi all'estero. «Secondo quanto prevede la legislazione regionale i capogruppo avevano l'obbligo di verificare la conformità delle spese, per questo sono stati anche sentiti diffusamente e sulla base delle loro dichiarazioni sono state fatte nuove verifiche. Nonostante le giustificazioni addotte dagli indagati, che fra maggio e giugno 2013 sono stati tutti sentiti, una consistente parte di queste spese non ha trovato giustificazione alcuna. Per questo per la procura di Reggio Calabria si è realizzato un delitto di peculato".

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