A Spielberg c'è una Ferrari rosso Fuoco

23 giu 15 Il sogno di una vita. Il sogno di chiunque ama questo sport. Salire a bordo di una Ferrari di F1 ma non per fare le foto. E' il sogno di tutti i piloti. E per Antonio Fuoco cosentino di Cariati, 19 anni lo scorso 20 maggio, questo sogno è diventato realtà. La pioggia ci ha messo lo zampino ed ha bloccato i test di tutti i team del circus presenti sul circuito austriaco. Antonio è riuscito a varcare comunque la soglia dei box per un giro di installazione. "Un'emozione incredibile. Mi sono goduto come un matto questa prima uscita sulla Ferrari anche se in un giro lento. Ho preso confidenza trovando tutti i comandi che già avevo preso contatto sul simulatore ma non ho potuto spingere. L'ordine era quello di girare piano". Il circus è praticamente fermo e ne approfitta per fare pausa pranzo. Sperando nel bel tempo del pomeriggio per svolgere i test programati. Antonio non sta nella pelle. Il pilota calabrese che sta dispuntando il campionato GP3 per i colori della Carlin risponde "Sono tranquillo" a chi gli domanda se avesse dormito questa notte. Su di lui non solo gli occhi del team ma ci sono gli occhi di tutto il circus. Da qualche parte è trapelato che Raikkonen non sarebbe tanto tranquillo nella casa del Cavallino Rampante e il suo seggiolino pare che traballi. Così dietro questa mossa dei vertici della rossa, non era mai successo che un giovane italiano debuttasse a 19 anni sulla rossa così velocemente, si intravedono strategie che partono da molto lontano. Partono dal giorno in cui Antonio, quasi di nascosto, campioncino dei Kart, prova sul circuito di Vallelunaga una Formula Abarth. Visti i tempi dopo due mesi è già a bordo della Formula Renault dove domina e vince il campionato. Il regista di tutto questo ha un nome, si chiama Enrico Zanarini talent scout che nel suo mazzo ha avuto piloti del calibro di Eddie Irvine. Ma non è solo opera sua perchè a fianco del suo lavoro c'è quello di Francesco Principe, cosentino, già pilota ed ora talent manager anche lui. Ma a rimanere impressionato delle opere di Antonio è stato colui che ha curato fino ad oggi la sua crescita in carriera, la vera chioccia. Un nome che i tifosi ferraristi conoscono molto bene. Quello dell'ingener Luca Baldisserri. Ingegnere di pista dello Schumaker campione del mondo. Proprio lui, Baldisserri, responsabile del Ferrari Driver Academy che ha visto in Antonio le potenzialità che oggi lo hanno portato a bordo della rossa. Così dopo il test di Marciello a Barcellona, Antonio segue il nuovo corso che la Ferrari ha avviato già dal 2012 a Magny Cours dove un altro giovane italiano, Davide Rigon, testò la macchina del Cavallino Rampante. Ora per lui, per il cosentino volante, rimane soltanto un pomeriggio per mettere in mostra le sue doti. Sperando che giove pluvio chiuda le cateratte, Antonio aspetta pazientememnte il suo turno. Mamma Lina, papà Gabriele e il fratello Leonardo a bordo pista si godono lo spettacolo.

Fuoco nei box pronto a uscire

Solo un giro di installazione per la pioggia