L'antimafia incontra i Vescovi calabresi: ndrangheta è l'antiVangelo - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

L'antimafia incontra i Vescovi calabresi: ndrangheta è l'antiVangelo

22 giu 15 Basta con i compromessi, le sottovalutazioni. Basta con gli occhi bendati e le ipocrisie. E basta con gli "inchini" delle statue dei Santi durante le processioni davanti le case dei boss. Ha avuto il senso di un taglio netto con un passato, non del tutto trasparente nei rapporti tra 'ndrangheta e religione, l'incontro che il leader dei vescovi calabresi, mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo metropolita di Cosenza ormai in procinto di lasciare l'incarico per raggiunti limiti di età, ha avuto oggi a Lamezia Terme con una delegazione della Commissione parlamentare antimafia guidata dalla presidente, Rosy Bindi. "Lo Stato deve essere presente - ha detto mons. Nunnari incontrando i giornalisti a Lamezia Terme insieme alla presidente Bindi - perché l'antistato non vinca. Alla 'ndrangheta lo abbiamo detto con chiarezza: voi siete l'antiVangelo. Bisogna pensare ai giovani perché la mafia si combatte con la certezza del domani. Quello di oggi è stato un momento molto bello per la società, per la Chiesa e per le istituzioni, un momento storico. Nel crocevia c'è l'uomo e questo è il motivo principale che ci ha visto oggi insieme". Nel corso dell'incontro si è parlato della nota pastorale "Testimoniare la verità nel Vangelo" scritta dai vescovi nel dicembre scorso. "Una nota - ha sostenuto mons. Nunnari - che non è stata scritta contro qualcuno. Le nostre 12 Chiese locali si sono ritrovate insieme, convinte che la 'ndrangheta è il grande male della Calabria e per chiarire agli 'ndranghetisti che loro con la Chiesa non hanno nulla a che fare: possono avere immaginette ed altro nei loro covi, ma con la Chiesa e con il Vangelo non c'entrano nulla. Non è la Chiesa che li ha messi fuori, sono loro che si sono posti fuori. La Chiesa li aspetta con la conversione per riaverli dentro, ma nella chiarezza delle posizioni, e non possono avere il consenso della Chiesa perché sono l'antichiesa". La presidente Bindi ha espresso apprezzamento per le dichiarazioni di mons. Nunnari. "Il documento dei Vescovi calabresi e la nota pastorale sulla 'ndrangheta - secondo la presidente dell'Antimafia - rappresentano segnali importanti. Quello di oggi è stato un incontro costruttivo e importante. Abbiamo parlato della nuova legislazione dei beni confiscati che la Commissione ha avanzato e che è all'attenzione della Camera e della decisione della Chiesa calabrese di istituire, nei seminari, un corso per conoscere la 'ndrangheta". Bindi si è detta anche favorevole all'insegnamento nelle scuole italiane della storia della mafia. "Penso che sarebbe cosa buona - ha detto - se tutti gli studenti italiani, attraverso l'introduzione di una specifica materia, conoscessero la storia della mafia. Siccome abbiamo apprezzato la decisione della conferenza episcopale calabrese di prevedere, nei seminari calabresi, l'insegnamento della storia della 'ndrangheta, i vescovi ci hanno detto: 'perché non fare così anche nella scuola pubblica italiana?'". Nel pomeriggio la delegazione dell'Antimafia ha sentito il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, ed il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. "E' nostro intendimento - ha detto Oliverio - lavorare per determinare il massimo di trasparenza nell'azione della Regione e immettere gli anticorpi necessari contro ogni possibile infiltrazione o tentativo di controllo da parte delle organizzazioni criminali. Noi abbiamo bisogno di agire con determinazione in questa direzione perché il massimo di trasparenza equivale anche al massimo di liberazione delle risorse ai fini produttivi, della crescita e dello sviluppo".