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    Ingaggia nordafricano per uccidere la madre, 39enne arrestato a Melicucco

     

    Ingaggia nordafricano per uccidere la madre, 39enne arrestato a Melicucco

    16 giu 15 Sembrava una rapina ad una anziana ed invece era l'azione di un killer che doveva farla fuori per far ereditare il figlio. Questo, secondo gli inquirenti, il movente dell'algerino che con un cavo provò ad uccidere la donna. Infatti sembra che il figlio abbia ingaggiato il nordafricano fornendogli anche l'arma del tentato omicidio:il cavo. Ma qualcosa è andato storto. Il tentativo di omicidio non andò in porto grazie all'intervento dei parenti. Così lo snaturato figlio della donna, Domenico Napoli, 39 anni, di Melicucco, è stato arrestato per tentato omicidio premeditato dagli agenti del Commissariato della polizia di Polistena che hanno anche notificato in carcere l’ordinanza anche a Yazid Zegouba, di 54 anni. I fatti risalgono alla sera del 22 maggio scorso. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori della polizia, Napoli andò a prendere Zegouba a Rosarno dove l'algerino vive. Quindi i due si sono recati a casa della donna, Caterina Condoluci, dove Napoli riuscì a fare entrare l'algerino senza farsi accorgere dalla madre. Non solo, dopo aver colocato il killer in casa Napoli ha avuto il coraggio anche di salutare la madre prima di andaresere. Zegouba, sempre secondo la ricostruzione degli investigatori del Commissariato di Polistena, è uscito dal suo nascondiglio ed ha aggredito la donna cercando di strangolarla con il cavo metallico che sarebbe stato fornito da Napoli. Le grida della donna, però, hanno richiamato alcuni l'attenzione di alcuni familiari che vivono nell'appartamento attiguo e che sono intervenuti salvandole la vita e bloccando l'aggressore, poi consegnato alla polizia. Adesso, dopo circa un mese di indagini, gli investigatori sono convinti di avere ricostruito quanto accaduto e sulla base della loro informativa la Procura della Repubblica di Palmi diretta da Ottavio Sferlazza ha chiesto al gip l'emissione di due provvedimenti restrittivi. Quello a carico di Napoli è stato eseguito stamani mentre a Zegouba il provvedimento è stato notificato nel carcere di Vibo Valentia dove si trova ristretto dal 22 maggio scorso. Le indagini proseguono per accertare l'ammontare della somma offerta da Napoli a Zegouba e per definire meglio il movente che secondo le prime indagini sarebbe da ricercare in questioni ereditarie.

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