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    Lo sbarco dei 1000 in Calabria, 475 a Corigliano, 610 a Crotone

     

    Lo sbarco dei 1000 in Calabria, 475 a Corigliano, 610 a Crotone. Sindaco "ha ragione Maroni"

    08 giu 15 La nave Driade della Marina Militare con a bordo 475 migranti è giunta nel porto di Corigliano Calabro. Tra i migranti, di varie nazionalità, ci sono 376 uomini, 99 donne di cui nove incinte. Novantaquattro sono i minorenni di cui sessanta non accompagnati. Tutti sono in buone condizioni di salute. Nel porto di Corigliano Calabro sono state predisposte le attività di soccorso e prima accoglienza. Sono presenti polizia, carabinieri, guardia di finanza, Capitaneria di porto, protezione civile e medici dell'azienda sanitaria ed ospedaliera. Le attività sono coordinate dalla Prefettura di Cosenza. Al termine delle operazioni di accoglienza i migranti saranno destinati ai centri di accoglienza.

    A Corigliano sorrisi e palloncini.Volti segnati dalla sofferenza per giorni di navigazione ma anche sorrisi per aver toccato finalmente terra. E questo la scena che appare tra i migranti giunti stamane a Corigliano a bordo della nave Driade della Marina militare. Dopo aver lasciato la nave e ringraziato i marinai per l'aiuto prestato i migranti sono seduti sul porto, coperti solo dai gazebo. Chiacchierano e a volte sorridono. Agli oltre novanta bambini sono stati regalati dei palloncini a forma di animali. Loro giocano in attesa di raggiungere la struttura dove saranno accolti. Alcuni dei migranti divorano il cibo offerto magari per una fame ormai diventata atavica. Intanto a Corigliano sono giunti i primi autobus che provvederanno a trasportare i migranti nelle strutture di accoglienza di altre regioni.(

    610 a Crotone. Sono 610 i migranti giunti nel porto di Crotone a bordo della nave Vega della Marina Militare. Le loro condizioni di salute sono buone. In particolare ci sono 448 uomini, 99 donne di cui una incinta, e 63 minorenni. A Crotone dopo l'arrivo della nave militare sono iniziate le attività di soccorso e prima accoglienza coordinate dalla Prefettura. I migranti sono di varie nazionalità. Al termine degli accertamenti resteranno in 160 nel centro di Isola Capo Rizzuto mentre gli altri saranno ripartiti in altre regioni. La Prefettura di Crotone sta coordinando le attività di accoglienza e primo soccorso dei migranti giunti a bordo della nave Vega della Marina Militare. I migranti stanno scendendo dalla nave dove vengono sottoposti a visite mediche. Le loro condizioni sono sostanzialmente buone. Nel porto di Crotone stanno lavorando Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Capitaneria di porto, volontari delle associazioni, protezione civile e sanitari dell'azienda ospedaliera e sanitaria.

    Ha ragione Maroni. "Sono pienamente d'accordo con la posizione del Presidente della Lombardia, Roberto Maroni, perchè il nostro impegno non può durare all'infinito". Lo ha detto il sindaco di Corigliano Calabro Giuseppe Geraci dopo l'arrivo di 475 migranti giunti stamane a bordo della nave militare Driade. "Noi non siamo razzisti - ha aggiunto - ma ora la situazione è diventata insostenibile. Come Comune non riusciamo più a far fronte alle spese per garantire assistenza e accoglienza ai migranti". "Il Comune di Corigliano - ha aggiunto Geraci - ha altre emergenze da non sottovalutare. Ad esempio noi non siamo ancora riusciti a rendicontare le spese degli altri sbarchi". Il sindaco di Corigliano ha poi ribadito che "le nostre difficoltà le abbiamo fatte presenti alla Prefettura. La situazione con il passare del tempo e con l'aumentare degli sbarchi diventa sempre più difficile. Non abbiamo i fondi necessari per far fronte a questo tipo di situazione. Ad esempio, al momento, non ci sono ancora gli autobus per trasferire i migranti".

    Prefetto Cosenza: Nessuno abbandona i Sindaci. "I sindaci devono stare tranquilli perchè le prefetture ed il Ministero dell'Interno non abbandonano nessuno". Lo ha detto il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, stamane a Corigliano Calabro per l'arrivo dei 475 migranti. "Il Comune di Corigliano - ha aggiunto - deve lavorare per quelle che sono le esigenze anche se conosciamo le sue criticità che affronteremo insieme. L'impegno chiesto ai Comuni esiste ma non ne parlerei in termini così preoccupanti".

    Sindaco Corigliano: Porto non serva solo per sbarchi. "Il porto di Corigliano non può servire solamente per lo sbarco dei migranti": è la protesta del sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci, eletto nel 2013 con una lista civica di centrodestra. "Se dovesse verificarsi - ha aggiunto - la concomitanza tra lo sbarco di migranti e l'arrivo delle navi da crociera si creerebbe un disagio logistico. Se invece gli sbarchi sono a distanza di tempo riusciamo a far fronte alla situazione". "Ma poi - ha proseguito Geraci - c'è anche la situazione dei minori non accompagnati. I bambini, infatti, per qualche giorno vengono affidati a strutture nel nostro territorio per poi trovare una definitiva sistemazione. E noi anche su questo fronte dobbiamo intervenire. Come si potrà notare la gestione dell'arrivo dei migranti è un qualcosa di molto complesso e richiede l'utilizzo di fondi che noi, allo stato attuale, non abbiamo".

    Caritas: incomprensibile rifiuto ad accoglienza. "Non è il momento per fare dell' immigrazione un tema di scontro politico. In un periodo di grande difficoltà ci attendevamo solidarietà da parte di tutte le regioni. Per noi è incomprensibile che Veneto, Lombardia e Liguria rifiutino il dovere dell'accoglienza". È il commento al Sir di mons. Oliviero Forti, responsabile dell'ufficio immigrazione di Caritas italiana, a proposito dell'annuncio, via Twitter, di Roberto Maroni di tagliare i fondi ai sindaci lombardi che dovessero accogliere nuovi migranti. "E' da verificare se Maroni abbia i poteri per farlo - osserva Forti -. Rimane il fatto che in questo modo non si fa altro che alzare il livello di scontro, mentre l'opinione pubblica riceve un'immagine distorta del fenomeno. C'è bisogno invece di impegno nell'accoglienza e di valutare nelle sedi opportuno le soluzioni, con un atteggiamento pronto al dialogo. Sappiamo che non è facile, tutti siamo in grande affanno; però un comportamento di questo tipo, non finalizzato a trovare soluzioni ma solo a rinviare il problema, non aiuta nessuno". In questi ultimi mesi, ricorda Forti, "Veneto e Lombardia hanno sempre fatto difficoltà rispetto all'accoglienza. Più volte il Ministero dell'interno ha tentato, attraverso circolari ed altro, di richiamare queste regioni al senso di responsabilità". Il suo auspicio è che "nei prossimi giorni si torni indietro su questa posizione e si vada invece verso un coinvolgimento nell'accoglienza, così come hanno fatto altre regioni". Forti invita invece alla cautela commentando le cifre annunciate dal giornale The Guardian di 500 mila profughi pronti a lasciare le coste libiche. "Ad oggi il trend è leggermente superiore a quello dello scorso anno, con 10.000 presenze in più. Al momento si confermano le previsioni di 200.000 persone nel 2015". Lo scorso anno erano stati 170.000.

    Sculco: Regione dia sostegno. "In Conferenza dei Capigruppo mercoledì prossimo chiederò che il Consiglio regionale, nella sua prossima riunione, dia forza e sostegno alle politiche di accoglienza degli immigrati". Lo afferma in una nota il capogruppo di Calabria in Rete, Flora Sculco. "La Calabria - aggiunge - si sta accollando un onere gravoso grazie ai nostri centri d'accoglienza ed alla peculiare generosità della nostra gente. Occorre anche attraverso una formale presa di posizione, rimarcare, come giustamente ha sostenuto il presidente Oliverio, l'importanza di un'assunzione di responsabilità che coinvolga tutte le Regioni e tutte le aree del Paese. Il presidente Maroni non può enfatizzare Expo 2015, la cui carta di Milano ha tra i principali intenti il nutrimento del pianeta, e contemporaneamente, tirarsi indietro quando c'è da dare una mano a bambini, donne ed uomini che patiscono sofferenze immani". "Dinanzi - conclude - ad un'emergenza che - se non affrontata alla radice e con provvedimenti che incidano nei Paesi da cui i migranti scappano, rischia di non essere più tale, ma un fenomeno endemico che mette in discussione l'assetto geopolitico mondiale - l'Europa, nell'appuntamento del 25/26 giugno, deve determinarsi ad affrontarlo risolutamente. Altrimenti rischia di perdere del tutto fiducia e credibilità".

    Manoccio: Maroni cialtrone. "Il governatore della Lombardia è solamente un cialtrone". Lo afferma il vice sindaco di Acquaformosa con delega all'accoglienza ed ex sindaco, Giovanni Manoccio (Pd). Ad Acquaformosa da tempo sono state attivate politiche di accoglienza e di integrazione dei migranti. "Le esternazioni delle ultime ore - aggiunge - denotano da parte sua una doppiezza allarmante, forse ha dimenticato il suo trascorso al Viminale ed ora fa la camicia verde". "E' stato lui - ha aggiunto Manoccio - in qualità di ministro degli Interni con Silvio Berlusconi presidente del Consiglio, a emanare il provvedimento con il quale si prevede l'equa e contestuale distribuzione dei cittadini extracomunitari fra tutte le regioni". "Quello che era valido nel biennio 2011-2012 - ha proseguito - oggi diventa minaccia e ricatto nei confronti degli amministratori locali che, di fronte all'emergenza, continuano ad offrire servizi ai disperati della terra. E' giusto il caso di ricordare che il Veneto ha meno ospiti della Calabria, 2.900 circa la prima e 4.800 la seconda, e che la Lombardia, con gli scarsi 6550 ospiti, ha meno della metà della Sicilia che ospita 16.000 immigrati, come dire il Sud d'Italia si dimostra solidale, mentre i governatori del Nord, incluso il neo governatore della Liguria. Tutto questo avviene proprio nel periodo in cui a Milano, con la rassegna Expo 2015, si discute di alimentazione e del futuro del pianeta. Non è questo un bell'esempio di coerenza: da un lato la propaganda che sfocia in pubblicità e commercio, dall'altro i respingimenti e le espulsioni, il tutto con le esternazioni dalla massima carica istituzionale della regione che ospita i padiglioni di tutto il mondo".

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