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    A Reggio conferenza su cooperazione Euro-Mediterranea. Illustrati strumenti UE

     

     

    A Reggio conferenza su cooperazione Euro-Mediterranea. Illustrati strumenti UE

    29 gen 15 Illustrare alle imprese di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia le opportunità offerte dagli strumenti di finanziamento per la cooperazione euro-mediterranea resi disponibili dall'Unione Europea e dagli organismi internazionali e quelle della collaborazione commerciale e industriale. E questo l'obiettivo della Conferenza Internazionale "Le Regioni della Convergenza e la Cooperazione Euro-Mediterranea", organizzata dall'Ice-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, che si è tenuta oggi a Reggio Calabria, all'Auditorium "Nicola Calipari" di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale. La Conferenza Internazionale fa parte delle attività del Piano Export per le Regioni della Convergenza e del Progetto Pilota "Verso il Mediterraneo", varati dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzati dall'Agenzia Ice al fine di sostenere e rilanciare l'internazionalizzazione delle imprese di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia nella sponda Sud del Mediterraneo. Ad aprire i lavori gli indirizzi di saluto da parte del consigliere regionale Nicola Irto; del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e del Direttore generale del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria della Regione, Paolo Praticò. Nel suo intervento il Direttore generale dell'Agenzia Ice, Roberto Luongo, ha sottolineato che "nei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo è presente una domanda potenziale di conoscenze e competenze che le imprese delle quattro Regioni della Convergenza possono soddisfare, sviluppando, ampliando e consolidando le loro relazioni commerciali e di partenariato, in un'ottica di mutuo interesse con imprese dei paesi del Mediterraneo". Nell'ultimo decennio il flusso degli investimenti esteri nell'area è aumentato da poco più di 21 miliardi a oltre 35 miliardi di dollari, nonostante la crisi finanziaria internazionale. In questo quadro, il commercio intra-mediterraneo, seppure in crescita negli ultimi anni, è ancora sottodimensionato, con una quota pari solo a circa il 7% sul totale degli scambi dei Paesi mediterranei. I lavori sono proseguiti con relazioni tecniche dei principali organismi internazionali operanti nella regione mediterranea. Carlo Corazza, Capo dell'Unità Affari Internazionali e Missione per la Crescita della Commissione Europea, ha illustrato le iniziative di cooperazione Euro-mediterranea della Commissione Europea. Elnimr Khaled, Investment Officer della Bei - Banca Europea per gli Investimenti, ha descritto gli strumenti di finanziamento resi disponibili dalla Bei, con un focus sul progetto Femip relativo al Mediterraneo. La funzionaria dell'International Finance Corporation (Gruppo Banca Mondiale) Rapti Goonesekere ha svolto la sua relazione tecnica sulle azioni dell'importante istituzione finanziaria nella Regione del Nord Africa e del Medio Oriente. Infine, Francesco Capecchi, funzionario della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha trattato le azioni italiane in tema di cooperazione allo sviluppo con i Paesi del Mediterraneo. I lavori della Conferenza si sono concentrati anche su Giordania e Territori Palestinesi, Marocco, Tunisia e Turchia. I Responsabili degli Uffici dell'ICE presenti in ognuno di questi Paesi hanno condotto seminari di presentazione dei mercati-obiettivo, illustrando le opportunità di collaborazione industriale e di penetrazione commerciale di questi mercati. In particolare, i seminari si sono rivolti alle imprese che operano nei settori dell'agroindustria e sicurezza alimentare, compreso il comparto dell'agricoltura biologica, delle energie rinnovabili, della gestione e trattamento delle risorse idriche e ambientali, delle risorse ittiche, del settore dei marmi e pietre, dell'industria farmaceutica, della logistica e dei trasporti. É in questi settori, infatti, che gli studi preliminari realizzati dall'Agenzia Ice hanno evidenziato le maggiori potenzialità e opportunità d'internazionalizzazione per le imprese delle Regioni della Convergenza.

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