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    Minacce a Gratteri e Lombardo, Gdf individua autore, è operaio vicino a cosche

     

    Minacce a Gratteri e Lombardo, Gdf individua autore, è operaio vicino a cosche

    27 gen 15 E' un operaio, Francesco Gennaro Triolo, 47 anni, risultato in contatto con soggetti ritenuti contigui a cosche di 'ndrangheta, l'uomo denunciato dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria come l'autore di una serie di telefonate fatte alla stessa finanza ed ai carabinieri con minacce di morte per il pm della Dda Giuseppe Lombardo e per il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri. L'uomo lavora in un centro di distribuzione commerciale situato nelle vicinanze dell'abitazione di Lombardo. Triolo è accusato di avere fatto una serie di telefonate da alcune cabine pubbliche di Reggio Calabria ai centralini di finanza e carabinieri parlando, riguardo al pm Lombardo, di un progetto di attentato con 200 chili di esplosivo. Nelle telefonate, fatte nel periodo compreso tra il novembre 2014 e la settimana scorsa, Triolo, per l'accusa, ha effettuato 10 telefonate, tutte di breve durata, nella quali, annunciando gravissime azioni minatorie ai danni dei magistrati della Dda reggina, ha utilizzato frasi come: "è pronta la festa per il giudice Lombardo al parco Caserta", "siamo pronti ad uccidere il giudice Lombardo", "uccideremo il giudice Lombardo", "siamo pronti a uccidere Lombardo al parco Caserta", "c'è una bomba al parco Caserta per il giudice Lombardo", "siamo pronti a uccidere il giudice Gratteri". In una occasione, Triolo dimostrava di essere addirittura a conoscenza, in tempo reale, anche dei movimenti di Giuseppe Lombardo, affermando "ore 20.37 il giudice Lombardo è rientrato in casa". Nel corso dell'operazione condotta stamani, i finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria hanno eseguito dieci perquisizioni disposte dal procuratore capo di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo e dal sostituto procuratore Paolo Petrolo, nei confronti di alcuni soggetti indiziati di essere collegati con le telefonate intimidatorie. Attraverso gli incroci dei dati raccolti, i finanzieri hanno ricostruito tutti i vari percorsi di Triolo e localizzato le cabine dalle quali sono partite le telefonate, situate in Viale Calabria, in Via 25 Luglio e in Piazza Garibaldi.

    Indagini per capirne contesto. "Né svalutare, né sopravvalutare". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo commentando con i giornalisti la denuncia fatta dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria a carico di Francesco Gennaro Triolo, 47 anni. L'uomo è stato filmato in più occasioni ed in varie zone della città mentre telefonava da cabine pubbliche ai centralini delle forze di polizia per annunciare imminenti attentati contro i pm della Dda di Reggio Giuseppe Lombardo e Nicola Gratteri. "Stiamo lavorando - ha detto il procuratore Lombardo - per ricostruire luoghi e persone frequentati dal Triolo e verificare fino in fondo ogni aspetto dell'inquietante vicenda. Vogliamo comunque far comprendere a questi signori che siamo in grado di reagire efficacemente, così come lo è stato anche recentemente, quando è stata denunciata una persona che aveva effettuato minacce e intimidazioni nei confronti della dottoressa Tommasina Cotroneo. I corpi di polizia di stanza a Reggio Calabria stanno dimostrando grande professionalità e sagacia investigativa. È a tutti noto come a Reggio si respiri aria di 'ndrangheta anche quando si parla di argomenti effimeri. Ed è dunque chiaro che la nostra attività investigativa non dà fastidio soltanto alla 'ndrangheta ma anche a soggetti che si fanno asservire da modi di essere mafiosi. La giustizia, però, ha il compito di individuare con certezza, isolare e colpire per spegnere sul nascere il tentativo di strategie di disturbo che non avranno spazio". "Avevamo messo sotto controllo il territorio in maniera asfissiante - ha detto il comandante provinciale della Guardia di Finanza Alessandro Barbera - dinanzi al continuo giungere di telefonate, almeno dieci, che annunciavano attentati e ritorsioni non solo contro il dottore Giuseppe Lombardo, ma anche contro il procuratore aggiunto presso la Dda, dottor Nicola Gratteri. Lavoriamo per capire i motivi e le eventuali ragioni di questo stillicidio di minacce per stroncare sul nascere ogni tentativo di condizionamento di iniziative tese a garantire la sicurezza e l'ordine pubblico". Nel corso della conferenza stampa è stato riferito che una delle telefonate era stata fatta sull'utenza dell'abitazione di Monasterace dove vive la madre del pm Giuseppe Lombardo, Lalla Diano, vedova dell'ex procuratore della Repubblica di Locri, Rocco Lombardo.

    Fratello assolto per fatto analogo. Giuseppe Triolo, il fratello di Francesco Gennaro Triolo, l'uomo denunciato per una serie di telefonate di minacce ai pm reggini Giuseppe Lombardo e Nicola Gratteri, era stato processato con il rito abbreviato e assolto dal gup di Catanzaro dall'accusa di avere rivolto, anche lui, minacce telefoniche al procuratore generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro e al consigliere di Corte d'appello Francesco Neri. Per Giuseppe Triolo, imprenditore, il pm di Catanzaro, il 7 ottobre 2013, aveva chiesto la condanna a cinque mesi con l'accusa di minacce fatte ai due magistrati nel 2010, l'anno delle bombe di Reggio Calabria, caratterizzato dall'esplosione di ordigni davanti la Procura generale reggina e l'abitazione di Di Landro. Il gup, però, il 29 marzo 2014 aveva assolto l'imprenditore per non avere commesso il fatto.

    Il fratello lo difende: "Mio fratello, Gennaro, è una persona sofferente psicologicamente e se dovesse essere lui, come contestato dalla Procura, il telefonista, di cui alle cronache odierne, è stata solo un'azione di una persona mentalmente sofferente e non legata ad ambienti di qualsiasi natura malavitosi". A sostenerlo, in una dichiarazione, è Giuseppe Triolo, fratello di Francesco Gennaro, denunciato dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria come l'autore delle telefonate di minaccia al pm della Dda reggina Giuseppe Lombardo ed al procuratore aggiunto Nicola Gratteri. "Siamo una famiglia perbene - prosegue Triolo - e questa vicenda ci ha notevolmente scossi e spero possa venire presto alla luce la realtà e cioè il, probabile, colpevole è una persona ammalata e debole psicologicamente e non uno 'ndranghetista! Per questi motivi deve essere aiutato e non posto alla gogna mediatica". Giuseppe Triolo, nella sua dichiarazione manifesta poi "le scuse mie personali e della mia famiglia ai giudici Gratteri e Lombardo, ribadendo loro la mia stima incondizionata per quanto hanno fino ad oggi fatto per il bene comune della Calabria e non solo e per tutto ciò che in futuro faranno". "Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità - conclude Giuseppe Triolo - come anche mio fratello nel caso si confermasse questa pesante ed amara accusa, però tengo solo a sottolineare che se ciò è avvenuto e successo per mano di una persona psichicamente debole e scevra da relazioni di qualsiasi natura con le cosche mafiose".

    Le telefonate partite da cabine pubbliche. Le telefonate con le quali sono state rivolte le minacce di morte ai pm di Reggio Calabria Gratteri e Lombardo, secondo la ricostruzione fatta dalla Guardia di Finanza, sono state effettuate da alcune cabine pubbliche. Nell'ambito delle indagini sono stati effettuati una serie di appostamenti e acquisiti riscontri che hanno consentito di raccogliere elementi di prova a carico della persona che risulta indagata della quale, al momento, non è stata resa nota l'identità, né le motivazioni del suo comportamento. Sono in corso una serie di perquisizioni per acquisire elementi di prova a carico dell' indagato. L'attività investigativa è diretta dal procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo. Le minacce ai due magistrati erano state rivolte in alcune telefonate giunte ai centralini di Reggio Calabria di Guardia di Finanza e Carabinieri. Sui motivi per i quali l'indagato ha rivolto le minacce a Gratteri e Lombardo vige, per il momento, il massimo riserbo. Ulteriori particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta alle 9.30 nella sede del Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza dal procuratore di Catanzaro Lombardo.

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